Le riflessioni dopo il successo di Golden State in gara 1 della Finale di Conference: Thompson si sdoppia e i suoi giocano benissimo. Ma se Houston non sfrutta una serata super di Harden...
Golden State vince gara 1 della Finale di Conference a Houston dominando il secondo tempo, con una prestazione corale favolosa. Tempo di 5 sentenze della notte…
L’ONNIPOTENZA DI DURANT —
L’attacco dei campioni ¨¨ una meravigliosa orchestra. Ma se c’¨¨ un intoppo sullo spartito, niente paura: rimedia il tenore KD. 27 dei suoi 37 punti (14/27) arrivano in isolamento (solo 7 per il resto della squadra). Inarrestabile macchina da punti, non fa differenze: segna in faccia ad Harden, Tucker, Ariza, Capela… chiunque provi a mettersi sulla sua strada.
IL DOPPIO LAVORO DI THOMPSON —
Non vi preoccupate per lui. Quei (quasi) 19 milioni di dollari che gli pagano all’anno, i Warriors non gli hanno chiesto di guadagnarseli aggiungendo un secondo impiego. Piuttosto, Thompson ha incantato per dedizione e performance sui due lati del campo. Applicato in difesa, mani insidiose, fisicit¨¤ su Harden e Paul. E in attacco ha poi piazzato 28 punti (9/18) griffando 6 triple. Altrove produrrebbe numeri celestiali.
MOVIMENTO DI PALLA E RITMO WARRIORS —
L’organico ¨¨ da favola, anzi, da dinastia. Siamo d’accordo. Ma ¨¨ il sistema di gioco che sembra pi¨´ moderno o quantomeno redditizio di quello dei Rockets: la palla ¨¨ quasi sempre in movimento, come testimoniano i 24 assist. Pi¨´ quelli da hockey, i penultimi passaggi. I giocatori si muovono senza palla, ininterrottamente. E il ritmo ¨¨ alto, non danno mai tregua alla difesa avversaria. Senza indugiare negli isolamenti alla scadenza del cronometro degli avversari. Una pallacanestro da applausi.
SOLITO TERZO QUARTO —
All’intervallo il punteggio diceva 56 pari. Poi, la solita mareggiata Warriors nel 3¡ã quarto, il loro parziale preferito. Sono saliti anche +13, prima di chiudere avanti di 7 punti, dopo 36’. Partire con gli Hamptons 5 aiuta ulteriormente: ¨¨ il quintetto migliore della lega. Formato poi da giocatori intelligenti, che sanno come mettere in pratica gli aggiustamenti di met¨¤ gara di coach Kerr. Una precisazione: Green poteva non essere sul parquet nel 3¡ã quarto. Nel senso che nel primo parziale, in cui s’¨¨ beccato un tecnico per un colpo proibito a Harden, ha rischiato l’espulsione. Graziato dagli arbitri. Altrimenti, ora parleremmo di un’altra partita. Forse persino di un’altra serie.
LE FATICHE DI HARDEN —
Ha giocato una gara sensazionale. Dal pronti/via: segnando i primi 9 punti Rockets e chiudendo a quota 41 (14/24). Ma, marcato soprattutto da Durant, ha dovuto fare una fatica dannata per guadagnarsi ogni canestro. Costretto a difendere, poi, attaccato spesso e volentieri. Ha finito stremato. Da un usage del 39.6%, cavallo da tiro dell’attacco di D’Antoni. Quando non s’¨¨ messo in proprio, ha trovato Capela per la schiacciata: quel pick&roll ¨¨ immarcabile. Ma ha pagato dazio nell’altra met¨¤ campo: 120.1 di defensive rating. E negli ultimi possessi della partita ¨¨ sembrato poco lucido, provato, nonostante i “soli” 35’ di campo. Houston deve giocare in maniera pi¨´ corale nel resto della serie. Perdere in casa pur con una serata offensiva del Barba cos¨¬, e quella buona di contorno di Paul, Capela e Gordon non ¨¨ un buon segno…
Riccardo Pratesi
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