Dwight Howard, 27 anni, ha il contratto in scadenza a giugno. Reuters

Il regno di Dwight Howard ai Lakers è pronto ad iniziare. L'infortunio di Kobe Bryant ha tolto ai gialloviola il loro leader, ma il centro criticato per mesi ma finalmente sbocciato è pronto a prendere per mano la squadra e a guidarla verso quello che da inizio stagione è l'obiettivo dichiarato: vincere il titolo. Dwight ci crede, nonostante i playoff siano matematricamente ancora da conquistare e che la postseason inizierebbe con una difficilissima montagna da scalare: battere 4 volte Oklahoma City. "Possiamo vincere - dice sicuro dopo aver guidato la squadra al successo contro San Antonio con 26 punti e 17 rimbalzi -. Adesso dobbiamo scendere in campo e giocare come se ci credessimo davvero".

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i numeri — Secondo le statistiche, la prima stagione a Los Angeles di Dwight Howard è la sua peggiore dal 2005-06 con 17,1 punti e 12,4 rimbalzi di media. Ma da marzo in avanti il centro col contratto in scadenza è rifiorito: viaggia con 20,5 punti e 13,2 rimbalzi in 20 partite (di cui i Lakers ne hanno vinte 14), tira col 60% dal campo ma soprattutto si è finalmente calato nella realtà Lakers. E anche il rapporto con Kobe, difficile all'inizio, è rifiorito. "Howard è stato una bestia contro San Antonio - lo ha incoronato Bryant su Twitter -. Sabato è passato due volte da me all'ospedale per vedere come stavo. Questo è amore, fratello".

il leader — I Lakers si aspettano molto da Howard, e Dwight è pronto a raccogliere la sfida: "per me questa è una grande opportunità di diventare il leader della squadra - ha raccontato il centro al L.A. Daily News -. Ho fiducia in me stesso e i miei compagni si fidano di me. Voglio dare il mio massimo in ogni singola partita. Nonostante tutto quello che è successo in questa stagione, abbiamo la possibilità vincendo la prossima partita di fare i playoff e fare la storia. Da leader di questa squadra, penso che possiamo vincere. Non si tratta di scendere in campo e mettere a referto 50 punti e 20 rimbalzi a partita. Si tratta di metterci sempre tanto impegno e mostrare ai ragazzi quello che possiamo fare"

il maestro — Howard ha anche svelato chi è il suo modello di leader: Kobe Bryant. "Ho osservato attentamente tutto l'anno quello che ha fatto con la squadra. Non è una di quelle persone che fa sentire la sua voce solo nello spogliatoio. No, va in campo e da tutto quello che ha. E' li che mostra la sua leadership: giocando al massimo e allenandosi ancora più duramente. Sono altri a far sentire la loro voce. Ma io credo di poter fare entrambe le cose. Ci sto provando da tutto l'anno. So di dover dare di più alla squadra ora che Kobe è fuori. Per me è una grande opportunità e credo di farcela". I Lakers lo sperano davvero, anche perché a fine giugno Howard dovrà decidere cosa fare l'anno prossimo. E se dovesse conquistare definitivamente Hollywood, restare (e non solo perché i Lakers possono offrirgli 30 milioni e un anno di contratto in più) sarebbe la cosa più logica.