L’arrivo ad Orlando di coach Clifford ha portato entusiasmo dentro ad una squadra da ricostruire ma con grande potenziale tra i suoi big. Il sogno ¨¨ il playoff, obiettivo difficile perch¨¨ il roster ¨¨ troppo sbilanciato e i giovani non sembrano ancora pronti per il salto di qualit¨¤
Nessuna favola, nemmeno nella citt¨¤ di Disneyland. Quella che si prospetta a Orlando, infatti, ¨¨ l’ennesima stagione votata alla ricostruzione, l’ennesima stagione che passer¨¤ raschiando il fondo del barile della Eastern Conference. Eppure, un leggera brezza di ottimismo si sente in Florida, soprattutto grazie all’arrivo del nuovo direttore d’orchestra Steve Clifford, il coach chiamato a dare identit¨¤ e credibilit¨¤ al (ormai lungo) processo di ricostruzione di casa Magic. Sotto la sua supervisione i vari Aaron Gordon, Jonathan Isaac e Mo Bamba hanno l’occasione per dare pi¨´ di una soddisfazione. Il focus, per¨°, rimane tutto sul futuro della franchigia. Perch¨¦ nel presente di Orlando i playoff, che mancano dal lontano 2012, rimangono un sogno…
QUINTETTO Augustin, Fournier, Simmons, Gordon, Vucevic
RISERVE Isaac, Bamba, Ross, Mozgov, Grant
COACH Steve Clifford
COSA E’ CAMBIATO —
Il coach, innanzitutto. Steve Clifford ¨¨ il coach scelto per dare al processo di ricostruzione dei Magic un nuovo corso. Quello, si spera dalle parti di Orlando, finalmente giusto. Il primo obiettivo dell’ex allenatore di Charlotte ¨¨ quello di tirare fuori tutto il potenziale (a tratti ancora inespresso) di Aaron Gordon, per trasformarlo finalmente nella stella di cui la squadra ha bisogno. Il resto del roster ¨¨ ancora un cantiere aperto, habitat in cui un coach pu¨° divertirsi a mettere mano. Mo Bamba, scelta numero 6 all’ultimo Draft, ¨¨ l’ultimo arrivato nell’esercito degli unicorni Nba, assieme ai vari Antetokounmpo e Porzingis. Con loro condivide altezza, “apertura alare” e incredibili capacit¨¤ di corsa. Pu¨° impattare difensivamente da subito, con margini di crescita offensivi potenzialmente infiniti, ma ancora di costruire. Pu¨° mettere in difficolt¨¤, in chiave minutaggio, sia Vucevic che Mozgov. Jerian Grant ¨¨ un buon innesto, per non far calare i livelli di energia quando Simmons ¨¨ a riposo.
OBIETTIVO Ricostruire s¨¬, ma iniziando a trovare una via da seguire. Non baster¨¤ sicuramente per i playoff, nemmeno a Est, ma ¨¨ il primo fondamentale passo da fare.
PERCHE’ CREDERCI —
Perch¨¦ il potenziale c’¨¨. Quello che ¨¨ mancato, almeno fin qui, ¨¨ stato il coraggio. Innanzitutto quello di svoltare definitivamente verso i giovani, dando a loro le redini della squadra e della ricostruzione. ? proprio quello che coach Clifford deve fare. Partendo da basi niente male: con Bamba e Jonathan Isaac, Orlando si ¨¨ portata a casa una coppia di “frontcourt” che pu¨° diventare tra le pi¨´ intriganti della Lega. Non mancano, per¨°, nemmeno i punti fermi, quelli su cui puntare sin da subito: Aaron Gordon e Jonathon Simmons saranno i due leader, sia tecnici che emotivi, della squadra. A loro ¨¨ affidato il compito di segnare la “nuova via” dei Magic, a discapito dei deludenti Vucevic e Fournier.
PERCHE’ DUBITARE —
Perch¨¦ pur vogliosi di trovare la giusta strada per rimettersi in corsa, il processo di ricostruzione dei Magic richiede ancora tempo. Il nucleo giovane, pur talentuoso e affascinante, non ¨¨ ancora pronto per farsi carico dell’intera squadra. Il roster, inoltre, ¨¨ completamente sbilanciato. Basta lanciare un’occhiata alla composizione dei Magic versione 2018/2019 per notare un reparto lunghi affollatissimo e un “backcourt” che dar¨¤ tanto da pensare a coach Clifford, sia in termini di profondit¨¤ che di qualit¨¤. D.J. Augustin e Evan Fournier formano la coppia di esterni titolare: decisamente troppo poco per impensierire le avversarie.
Andrea Grazioli
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