Un giorno nella scuola del Maine dove ¨¨ cresciuto il 17enne oggi a Duke, annunciata prima scelta del draft 2025. Coach Grant: "Gi¨¤ da piccolo giocava contro ragazzi quattro-cinque anni pi¨´ grandi"
Newport, Maine. Tre ore e trequarti di macchina da Boston procedendo verso Nord. Il Canada a due passi, lass¨´. Un¡¯insegna grande marrone con su la scritta Nokomis Regional Middle School, davanti a un edificio in mattoncini, con un enorme Go Warriors effigiato sulla rete che fa da transenna tra l¡¯area riservata alle auto e quella dei pedoni. Questa ¨¨ casa Cooper Flagg. Dove la 17enne ala, oggi immaginata da tutti scelta n. 1 del prossimo Draft Nba, ¨¨ cresciuta. E non parliamo dei 206 centimetri, ma della maturazione di un adolescente nato e tirato su dietro l¡¯angolo. La porta d¡¯ingresso dell¡¯edificio ¨¨ aperta¡ la porta della palestra anche. Andiamo dentro, a parlare con l¡¯allenatore attuale di Nokomis High School, Josh Grant. Venite a sentire cosa racconta¡?
PICCOLO FLAGG
¡ª ?Coach Grant era assistente allenatore della squadra della scuola con Flagg come stella. Gentile, preparato alle domande del cronista ficcanaso: ¡°Ora capita di ricevere giornalisti in visita, ¨¨ venuta persino Espn, certo che dall¡¯Italia¡¡±. Poi parte con gli aneddoti. ¡°Quando ho realizzato che fosse cos¨¬ forte? Conosco lui e la sua famiglia da quando Cooper giocava alle elementari e gi¨¤ si poteva notare quanto fosse portato per il basket, aveva talento naturale, un dono, sia a livello fisico che di comprensione del gioco. Fin da piccolo era molto bravo, si notava rispetto agli altri bambini, infatti inizi¨° a giocare contro i pi¨´ grandi. Quando aveva 7-8 anni con quelli di 11-12. Poi intorno ai 13-14 anni il suo nome ha iniziato a circolare a livello nazionale e da l¨¬ la sua esplosione ¨¨ stata esponenziale¡±. Poi il passato prossimo: ¡°A Nakomis nel suo anno da matricola era alto 192/194 centimetri, era un giocatore perimetrale, ma poteva comunque andare vicino a canestro. Da quando ¨¨ andato via ¨¨ diventato pi¨´ alto e grosso, oltre che pi¨´ forte".?
RADICI E FAMIGLIA
¡ª ?"La famiglia ¨¨ di Newport, i genitori sono nati e cresciuti qui, la loro casa ¨¨ a 3-4 miglia. Sua madre era un'insegnante di questo distretto quando c'era lui qui. Cooper ha un fratello gemello, Ace, che ha giocato con lui nell'anno da freshman. E un fratello pi¨´ grande, Hunter, che era Senior quando i gemelli erano al primo anno e vinsero il campionato statale". La famiglia ¨¨ riuscita a stimolare l¡¯allora ragazzino prodigio, ma senza mettergli troppa pressione addosso. ¡°Il nostro mantra era isolarlo dalle voci provenienti da fuori, mantenere il focus sulla pallacanestro. Cooper la ama in maniera genuina ed ¨¨ intelligente: ¨¨ stato fatto un buon lavoro con l'aiuto della famiglia e di una comunit¨¤ molto piccola come la nostra. Penso abbia capito che il basket sarebbe dovuto prevalere su tutto. Le altre cose si sarebbero sistemate di conseguenza. Com¡¯era da studente? Ottimo. Giocatore con un elevato IQ cestistico, bravo a scuola e che lavorava duro in palestra tutti i giorni. Un fantastico agonista destinato a diventare un enorme giocatore¡±.?
L¡¯ADDIO AL MAINE
¡ª ?Flagg ha poi finito l¡¯high school a Montverde Academy, liceo della Florida. Sole, altri prospetti Nba, la vetrina nazionale. Difficile fargliene una colpa. Nel Maine se ne badano bene. "Lui ¨¨ un orgoglio per la nostra comunit¨¤, ma credo che tutto il Maine sostenga Cooper. Non c'¨¨ rancore per il fatto che poi abbia cambiato liceo. Lo sapevamo tutti che per salire di livello sarebbe dovuto andare in un ambiente pi¨´ competitivo per migliorare ancora di pi¨´. Per quanto ci sarebbe piaciuto averlo qui per diversi anni, ha senso che sia andato a Montverde".?
DUKE AL COLLEGE
¡ª ?Flagg ha da poco cominciato la stagione con Duke University. I Blue Devils sono tra i favoriti per le Final Four collegiali in programma a San Antonio l¡¯aprile prossimo. Poi in estate diventer¨¤ un giocatore Nba. Grant: "Duke ¨¨ una scelta fantastica. Tante ottime scuole l¡¯hanno corteggiato, ma lui e la famiglia hanno sempre avuto una simpatia per Duke, era un sogno che lo reclutasse. Decidere d¡¯andare l¨¬, dove i riflettori a livello nazionale sono ancora pi¨´ potenti, non mi ha sorpreso considerato quanto ¨¨ competitivo".?
TEAM USA
¡ª ?La scorsa estate Flagg ha impressionato giocando a Las Vegas contro Team USA, poi medaglia d'oro olimpica a Parigi. "La sua grande qualit¨¤ ¨¨ saper elevare il livello del proprio gioco a seconda degli avversari che si trova davanti, che sia Team USA, Montverde o Duke. Impressiona che un ragazzo di 17 anni riesca a misurarsi con quei campioni e ottenga i complimenti per competitivit¨¤ e umilt¨¤. Non ¨¨ uno showman, dipende dall¡¯educazione ricevuta dalla famiglia".?
MAINE FINEST
¡ª ?Flagg miglior prospetto di sempre nel Maine? Senza dubbio. Parola di chi ci vive. "Qui c'¨¨ tradizione di basket. Qualcuno ha giocato in Division I al college, Nik Caner-Medley tanti anni in Europa. Duncan Robinson, ora ai Miami Heat, ha origini del Maine. Per¨° Flagg ¨¨ il nome che influisce sulla nuova generazione di giocatori, quello che mette il Maine sulla mappa in questa era dei social media dove tutti possono sapere tutto di lui e delle sue origini".?
L¡¯EREDITA'
¡ª ?Tempo di ripartire, di lasciare Nokomis High School e il Maine, ma c¡¯¨¨ la morale della favola di Flagg da rimarcare, prima. A 17 anni ha gi¨¤ lasciato un¡¯eredit¨¤. Ha dimostrato che si pu¨° emergere dalla provincia remota rispetto alla grandi citt¨¤ americane. Un¡¯ispirazione per chi cresce nel Maine. Grant: "I ragazzini di tutto il Maine ora vogliono comporre una squadra coi migliori talenti dello Stato che possa competere andando in giro per il Paese nel circuito AAU, provando a replicare quanto fatto da Flagg con il Maine United. Lui ¨¨ l'ispirazione per la futura generazione di talenti". Qualcuno, esagerando, paragona Flagg a Larry Bird. Il mito ex Celtics seppe sfondare emergendo da French Lick, la zona periferica e meno ricca dell¡¯Indiana. Flagg ne segue le orme anche fuori dal campo.
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