Primo giocatore chiamato dagli Hornets con la numero 1, l’ala ha dato il meglio nei suoi 5 anni in North Carolina, portando la squadra per due volte ai playoff con tanto di indimenticabile impresa contro i Celtics. Un simbolo ancora non sostituito
Prendete Mike Tyson, dategli qualche centimetro in pi¨´ e del talento per il basket, oltre che per i guantoni. Lasciategli, per¨°, lo sguardo da tigre appena scappata dalla gabbia e tutta la potenza fisica che l’ha reso una macchina da ring perfetta. Mescolate. Ed eccovi Larry Johnson. Un carro armato con le sneakers al posto dei cingoli. Un colosso con la schiena di cristallo, che a Charlotte ha lasciato l’impronta pi¨´ importante della sua carriera, conclusasi, troppo presto (dopo sole 10 stagioni totali), con i New York Knicks. In casa Hornets ¨¨ stato il primo della classe per diversi motivi: prima scelta numero 1 al Draft per la franchigia del North Carolina, il primo partecipare all’All Star Game portando la canotta dei calabroni, il primo a cambiare drasticamente le sorti della squadra e metterla sulla mappa della Eastern Conference che conta. Erano gli Anni ’90, quelli del basket duro, fatto di trash talk e colpi sotto la cintura. Erano gli anni delle sfide con i vari Dennis Rodman, Charles Barkley e Shawn Kemp. L’habitat naturale per un giocatore come LJ, la vera leggenda degli Charlotte Hornets.
Larry Johnson, oggi 49 anni, con Charlotte tra il 1991 e il 1996.
l’inizio —
Correva l’estate del 1991. Gli Hornets avevano appena concluso l’ennesima annata deludente, con un record di 26 vittorie e 56 sconfitte. Ma una luce appare in fondo al tunnel. Per la prima volta nella sua storia la franchigia di Charlotte ha messo in cassaforte la prima scelta assoluta del Draft. Che viene spesa per Larry Johnson, esplosiva ala piccola/grande da UNLV. Le aspettative, ovviamente, sono enormi. Ma LJ dimostra di avere gi¨¤ le spalle abbastanza larghe e forti per sopportarle tutte: la sua stagione di debutto ¨¨ stellare: 19.2 punti, 11 rimbalzi e 3.6 assist a partita, numeri che gli valgono il titolo di miglior rookie dell’anno.
momento top —
L’impatto di Johnson in Nba ¨¨ quello di un treno in piena corsa. Le sue doti fisiche e tecniche gli permettono di arrivare prontissimo all’esame dei professionisti. Dopo l’ottima stagione da rookie, il nuovo fenomeno di Charlotte si rivela al top gi¨¤ al suo 2¡ã anno. Il suo gioco migliora, soprattutto in fase offensiva, dove affina il talento realizzativo e scopre una vena da passatore d’¨¦lite: 22.1 punti (sar¨¤ il massimo in carriera) col 52.6% dal campo, il tutto impreziosito da 10.5 rimbalzi e 4.3 assist in 40.4 minuti di impiego medio, con tanto di prima convocazione all’All-Star Game a fare da ciliegina sulla torta. Trascinati da Larry (e Alonzo Mourning, ancora amici prima della famosa scazzottata con le maglie di Knicks e Heat del 30 aprile 1998) gli Hornets si ritrovano nei piani alti della Eastern Conference: quinti con un record di 44-38. Sotto i colpi di Johnson (19.8 punti, 7 rimbalzi e 3.3 assist nella postseason) cadono nel 1¡ã turno i Celtics per 3-1. A mettere fine alla corsa del carro armato LJ ci pensano i Knicks in semifinale di Conference.
l’addio —
Un divorzio doloroso tanto quanto inaspettato. Perch¨¦ dopo aver firmato nel 1993 un contratto record (a quei tempi…) da 85 milioni di dollari per 12 anni, nessuno si aspettava di vedere Larry Johnson con una maglia diversa da quella degli Hornets. Eppure, il colpo al cuore dei tifosi di Charlotte arriva nell’estate del 1996, quando l’allora 27enne LJ parte via trade (in cambio di Anthony Mason e Brad Lohaus) per i New York Knicks. I 5 anni giocati in North Carolina rimangono, per¨°, i migliori della sua carriera, sempre pi¨´ segnata dai problemi fisici e chiusa dopo 10 stagioni totali a soli 32 anni.
i numeri —
Con la canotta numero 2 degli Hornets Johnson ha messo a referto 7.405 punti (19,4 di media), raccolto 3.479 rimbalzi (7.5) e distribuito 1.553 assist (4.1), trascinando per 2 volte in 5 stagioni gli Hornets ai playoff.
i trionfi —
Tutti individuali quelli di Johnson a Charlotte: 2 volte All Star, Rookie dell’anno nel 1991-92 e secondo quintetto All-Nba nel 1992-93.
Andrea Grazioli
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