LeBron James e Kobe Bryant: e se tra un anno giocassero insieme nei Lakers? Ansa

Facciamo finta che sia giugno 2014 e che gli Heat siano riusciti a sopravvivere a un'altra parata trionfale abbassandosi in tempo per evitare di sbattere la testa contro qualche cavalcavia. Supponiamo poi che ci sia una bellissima sala meeting in uno di quegli hotel alla moda di Beverly Hills e che ci siano delle guardie muscolosissime che aprono le porte agli ospiti che arrivano uno alla volta: Kobe Bryant, LeBron James, Carmelo Anthony, Dwayne Wade e Chris Bosh. A un certo punto, una volta che i giocatori si sono messi a proprio agio su lussuose poltrone di pelle e hanno aperto costosissime bottiglie di acqua frizzante d'importazione, arriva un general manager dell'Nba che indica un block notes e cinque matite. "Ragazzi, dividetevi l'ingaggio come volete", direbbe poi Mitch Kupchack, g.m. dei Lakers. Et voila, riecco i Lakers, un Dream Team all'istante. Ok, forse la faccenda non è così semplice. O forse sì, per parafrasare le parole pronunciate da Chevy Chase molto tempo fa: loro sono i Lakers e voi no. E così sarà sempre.

calamita — A Milwaukee, Charlotte, Salt Lake City e forse in un'altra dozzina di città dell'Nba, avere dello spazio nel salary cap vuol dire appunto avere un po' più di margine di mercato, punto. Ma a L.A. vuol dire diventare una calamita. Girando per i corridoi e per le tribune dell'Amway Center, dove i rookie e le promesse del basket impegnate nella Orlando Pro Summer League versano il loro sudore sui campi da allenamento, non c'è nessuno che dubita anche per un istante, nonostante la partenza di Dwight Howard, del ritorno al successo della squadra più glamour dell'Nba. "Non azzardatevi nemmeno a pensare che vivranno un lungo periodo di sconfitte e mediocrità" dice un general manager Nba. Un altro ha dichiarato: "Per altre squadre perdere Dwight sarebbe stata una mazzata mortale che avrebbe costretti a fare dei passi indietro, a riconsiderare la propria posizione per poi avviare un piano di ricostruzione nel lungo termine".

2014 — Un po' come i Celtics quando Danny Ainge ha deciso di guardare oltre l'era di Kevin Garnett e Paul Pierce affidando la squadra al 36enne Brad Stevens per tentare di aprire un ciclo totalmente nuovo. Sam Hinkie, nuovo g.m. dei Sixers, sta riducendo il roster all'osso, cedendo l'All Star Jrue Holiday e lasciando partire Andrew Bynum; ci vorranno almeno due anni prima di vedere i frutti di questo piano. Anche i Jazz e il g.m. Dennis Lindsey hanno ammesso che i risultati si vedranno tra un po' di tempo e che nella prossima stagione si vedranno molti giovani all'opera nonostante gli inevitabili bocconi amari da mandar giù. "Ma se sei i Los Angeles Lakers non devi farlo - dice un altro g.m. ancora - perché non ne hai bisogno. Ok, tutti devono trattenere il fiato in vista della prossima stagione, ma loro nel giro di un anno sono sempre lì. Se non credete che siano capaci di pensare sempre più in grande allora non siete stati abbastanza attenti". E' vero, chi avrebbe mai pensato che Miami fosse in grado di mettere assieme James, Wade e Bosh nel 2010?

dream team — Ma perché LeBron dovrebbe addirittura pensare di giocare insieme a Kobe? Perché resuscitare i Lakers e diventare colui che manda avanti tutta la baracca ingigantirebbe ancora di più la sua leggenda. E perché Kobe dovrebbe prendere in considerazione questa idea? Per un solo motivo: anelli. Specialmente dopo una stagione difficile i cui dovrà letteralmente rimettersi in piedi in seguito alla rottura del tendine d'Achille e con l'ombra dei Clippers sempre più grande e fastidiosa. E Wade? Anthony? Bosh? Non vi ricordate più le luccicanti medaglie d'oro e le loro esperienze olimpiche? Questi cinque potrebbero anche indossare le loro maglie della nazionale statunitense. Lasciamo quindi che tutti gli altri studino e progettino le proprie strategia in vista dell'incredibile mercato dei free agent che ci aspetta nella prossima estate. Le uniche cose di cui avranno bisogno Kupchak e i Lakers saranno una sala vuota e un block notes, e poi: "Ragazzi, dividetevi l'ingaggio come volete".