I Wolves conquistano la postseason per la prima volta dal 2004 vincendo lo spareggio con Denver. Blazers terzi a Ovest piegando Utah, 5?. Crollo San Antonio a New Orleans: Pop nel 1¡ã turno incrocer¨¤ i Warriors
Il digiuno ¨¨ finito. Minnesota ritrova i playoff 14 anni dopo la sua ultima apparizione, vincendo al supplementare un vero e proprio spareggio contro Denver, che resta fuori. I Wolves entrano come 8? del West e troveranno Houston. Dalla stessa parte del tabellone playoff finisce Utah, che perdendo a Portland (3? e avversaria dei Pelicans nel 1¡ã turno) scivola al 5¡ã posto e incrocer¨¤ i Thunder senza il vantaggio del campo. Ultima notte complicata anche per San Antonio: gli Spurs crollano a New Orleans e ai playoff trovano Golden State.
Jimmy Butler, eroe di Minnesota nella partita pi¨´ importante della stagione. Ap
Minnesota Timberwolves-Denver Nuggets 112-106 d.t.s.
(Riccardo Pratesi) Minnesota torna ai playoff, dopo un’astinenza che durava dal 2004. Fa la storia, seppur col fiatone, e di rincorsa. L’ottavo posto, l’ultimo buono, che contrappone i Lupi a Houston in un primo turno proibitivo, arriva al termine di una rocambolesca vittoria al supplementare. Minny, avanti di 8 punti con 4’ da giocare, poi ne combina di tutti i colori, al solito. E ringrazia la difesa eroica di Gibson, favoloso nella sua met¨¤ campo per 35’ nonostante un infortunio al collo (“sono di Brooklyn, quindi gioco” aveva detto a Coach Thibodeau), su uno Jokic spettacolare da 35 punti, che ha vinto un entusiasmante duello con Towns. Quello stop sull’ultimo possesso dei Nuggets si trasforma poi nel supplementare vincente. Butler – dal suo rientro Minny ha vinto 3 gare su 3 – e i tiri liberi del discusso Wiggins fanno la differenza. Denver gioca (molto) meglio, ma la differenza di talento tra i due organici ¨¨ stridente. I Nuggets avevano vinto sei partite di fila, ma la loro rimonta si spegne sul pi¨´ bello. La storia, col finale hollywoodiano, stavolta, per una volta, dice Minnesota. Glielo doveva.
(Riccardo Pratesi) Minnesota torna ai playoff, dopo un’astinenza che durava dal 2004. Fa la storia, seppur col fiatone, e di rincorsa. L’ottavo posto, l’ultimo buono, che contrappone i Lupi a Houston in un primo turno proibitivo, arriva al termine di una rocambolesca vittoria al supplementare. Minny, avanti di 8 punti con 4’ da giocare, poi ne combina di tutti i colori, al solito. E ringrazia la difesa eroica di Gibson, favoloso nella sua met¨¤ campo per 35’ nonostante un infortunio al collo (“sono di Brooklyn, quindi gioco” aveva detto a Coach Thibodeau), su uno Jokic spettacolare da 35 punti, che ha vinto un entusiasmante duello con Towns. Quello stop sull’ultimo possesso dei Nuggets si trasforma poi nel supplementare vincente. Butler – dal suo rientro Minny ha vinto 3 gare su 3 – e i tiri liberi del discusso Wiggins fanno la differenza. Denver gioca (molto) meglio, ma la differenza di talento tra i due organici ¨¨ stridente. I Nuggets avevano vinto sei partite di fila, ma la loro rimonta si spegne sul pi¨´ bello. La storia, col finale hollywoodiano, stavolta, per una volta, dice Minnesota. Glielo doveva.
la partita —
Butler e Harris giocano senza restrizioni di minuti. Burton con 11 punti nei primi 7’. 29-26 Lupi dopo 12’. Gary Harris imperversa dalla panchina nel 2¡ã quarto, mentre Towns e Jokic si scambiano canestri, rispettivamente di atletismo e tocco. 49-39 significa massimo vantaggio Minny, dopo tre liberi a segno di Butler. Denver resta in scia grazie a Barton, cui entra tutto, e a Murray. 62-54 Lupi all’intervallo. 16 punti per Butler e Towns, 16 per Barton per gli ospiti. Gara ad alto punteggio, contro la storia delle partite dentro/fuori. Ma queste difese sono state mediocre per tutta la stagione. Subito 7-2 Denver a inizio ripresa: Barton ricomincia da dove aveva finito. E -1 sulla tripla di Jokic. Che domina in attacco, caricando di falli Towns e Gibson, mettendo su uno show. 7/7 e 17 punti nel 3¡ã quarto. 86-81 Lupi dopo 36’. Jokic con 30 punti. Nel 4¡ã quarto +8 Minny con 4’ da giocare. Ma Jokic e Murray esondano. 99-99 con un parziale di 8-0. I rimbalzi offensivi e la difesa da toreri di Teague e Towns bilanciano la gara. 101 pari: Gibson ferma Jokic, poi Crawford non trova il canestro sulla sirena. Supplementare. Minny non azzecca una scelta offensiva una, ignorando Towns, ma Butler fa la differenza, perch¨¦ Denver, che ha finito la benzina dopo una volata di 7 partite, sbaglia i tiri giusti. Dalla lunetta Butler e Wiggins (64% ai liberi in stagione) griffano la storia. Finisce con la musica di Celebration, i coriandoli, e Butler intervistato a meta' campo. Giusto cos¨¬: il capobranco ha l’ultimo canestro e l’ultima parola. Quella che fa rima con playoff.
Minnesota: Butler 31 punti, Towns 26, Wiggins 18. Rimbalzi: Towns 14. Assist: Teague 7.
Denver: Jokic 35, Barton 24, Murray 20. Rimbalzi: Jokic 10. Assist: Murray 6.
Minnesota: Butler 31 punti, Towns 26, Wiggins 18. Rimbalzi: Towns 14. Assist: Teague 7.
Denver: Jokic 35, Barton 24, Murray 20. Rimbalzi: Jokic 10. Assist: Murray 6.
Damian Lillard ha regalato a Portland il 3¡ã posto a Ovest con 36 punti. Ap
Portland Trail Blazers-Utah Jazz 102-93
(Davide Chinellato) Portland sceglie la partita pi¨´ importante dell’ultimo mese per ritrovarsi e piega senza nemmeno soffrire troppo Utah in casa nello scontro diretto che valeva il terzo posto a Ovest. L’eroe, manco a dirlo, ¨¨ ancora una volta Damian Lillard, straripante con 36 punti e 10 assist per consegnare ai suoi Blazers il successo che vale il miglior piazzamento dal 2000 e l’incrocio con New Orleans al primo turno (gi¨¤ deciso dagli altri risultati prima ancora che si alzasse la palla a due). “Quest’anno abbiamo mostrato quanto siamo cresciuti - ha detto Lillard al pubblico esultante del Moda Center dopo la partita -. Ora andiamo ai playoff, giocheremo le prime gare davanti al miglior pubblico che ci sia”. Utah invece si ferma dopo 5 vittorie consecutive, intrappolata dall’ottima difesa dei Blazers (Jazz al 37,1% dal campo), e scivola addirittura al 5¡ã posto della conference, incrociando Oklahoma City senza il vantaggio del campo. Punizione probabilmente troppo severa per quella che resta una stagione eccezionale per i Jazz, capaci di rialzarsi a met¨¤ gennaio e di chiudere vincendo 29 delle ultime 35 partite. Un successo nell’ultima, quella di Portland, avrebbe significato il terzo posto nella conference, ma Donovan Mitchell si ¨¨ impantanato in un 6/23 dal campo (17 punti) e nonostante i 5 giocatori in doppia cifra la squadra di coach Snyder in attacco ha fatto veramente fatica, “aiutando” Portland anche perdendo 13 palloni nei primi tre quarti.
(Davide Chinellato) Portland sceglie la partita pi¨´ importante dell’ultimo mese per ritrovarsi e piega senza nemmeno soffrire troppo Utah in casa nello scontro diretto che valeva il terzo posto a Ovest. L’eroe, manco a dirlo, ¨¨ ancora una volta Damian Lillard, straripante con 36 punti e 10 assist per consegnare ai suoi Blazers il successo che vale il miglior piazzamento dal 2000 e l’incrocio con New Orleans al primo turno (gi¨¤ deciso dagli altri risultati prima ancora che si alzasse la palla a due). “Quest’anno abbiamo mostrato quanto siamo cresciuti - ha detto Lillard al pubblico esultante del Moda Center dopo la partita -. Ora andiamo ai playoff, giocheremo le prime gare davanti al miglior pubblico che ci sia”. Utah invece si ferma dopo 5 vittorie consecutive, intrappolata dall’ottima difesa dei Blazers (Jazz al 37,1% dal campo), e scivola addirittura al 5¡ã posto della conference, incrociando Oklahoma City senza il vantaggio del campo. Punizione probabilmente troppo severa per quella che resta una stagione eccezionale per i Jazz, capaci di rialzarsi a met¨¤ gennaio e di chiudere vincendo 29 delle ultime 35 partite. Un successo nell’ultima, quella di Portland, avrebbe significato il terzo posto nella conference, ma Donovan Mitchell si ¨¨ impantanato in un 6/23 dal campo (17 punti) e nonostante i 5 giocatori in doppia cifra la squadra di coach Snyder in attacco ha fatto veramente fatica, “aiutando” Portland anche perdendo 13 palloni nei primi tre quarti.
la partita —
Portland alza un muro in difesa e trova con gli esterni il modo di perforare Utah, costruendo un cuscinetto (28-21 Blazers a fine primo quarto) che grazie al gran secondo quarto di Lillard arriva fino al 53-37 che la lettera O sigilla a 35” dal riposo. La star di Portland ricomincia infilando il 61-42 meno di 2’ dentro la ripresa: i Jazz provano a reggere, ma prima della terza sirena Lillard colpisce ancora, allungando fino all’80-59 Portland. Sembra finita quando Napier porta a 85-61 il vantaggio dei padroni di casa a 11’02” dalla fine, ma i Jazz si risvegliano e con un parziale di 13-0 tornano in partita. Ci pensa Lillard a chiudere i conti, tenendo i Jazz a distanza (in un finale in cui in campo saltano i nervi) e consegnando ai Blazers il 3¡ã posto nella conference.
Portland: Lillard 36 (9/15, 4/10, 6/6 tl), McCollum 19, Nurkic 13. Rimbalzi: Nurkic 9, Aminu 9. Assist: Lillard 10.
Utah: Mitchell 17 (5/15, 1/8, 6/6 tl), Rubio 17 (5/11, 1/1, 6/6 tl), Gobert 13. Rimbalzi: Gobert 13. Assist: Rubio 5, Mitchell 5.
Portland: Lillard 36 (9/15, 4/10, 6/6 tl), McCollum 19, Nurkic 13. Rimbalzi: Nurkic 9, Aminu 9. Assist: Lillard 10.
Utah: Mitchell 17 (5/15, 1/8, 6/6 tl), Rubio 17 (5/11, 1/1, 6/6 tl), Gobert 13. Rimbalzi: Gobert 13. Assist: Rubio 5, Mitchell 5.
Anthony Davis schiaccia, la difesa degli Spurs pu¨° solo guardare. AP
New Orleans Pelicans-San Antonio Spurs 122-98
(Niccol¨° Scarpelli) I Pelicans (48-34) mettono la ciliegina sulla torta della loro bellissima regular season battendo gli Spurs (47-35) ed entrando ai playoff con la testa di serie numero 6, che vale un incrocio con Portland al primo turno. Anthony Davis domina con 22 punti e 15 rimbalzi ma ad essere decisivi ancora una volta sono Nikola Mirotic (21-15 rimbalzi, nelle ultime cinque partite non ha mai segnato meno di 21 punti) e Rajon Rondo (19-14 assist con +23 di plus/minus, il migliore). Gli Spurs perdono l’ottava partita in trasferta consecutiva (dodicesima nelle ultime tredici) e chiudono la loro travagliata stagione al settimo posto, che tradotto significa Golden State Warriors al primo turno di playoff. Riusciranno LaMarcus Aldridge e compagni a vendicare le scorse finali di Conference?
(Niccol¨° Scarpelli) I Pelicans (48-34) mettono la ciliegina sulla torta della loro bellissima regular season battendo gli Spurs (47-35) ed entrando ai playoff con la testa di serie numero 6, che vale un incrocio con Portland al primo turno. Anthony Davis domina con 22 punti e 15 rimbalzi ma ad essere decisivi ancora una volta sono Nikola Mirotic (21-15 rimbalzi, nelle ultime cinque partite non ha mai segnato meno di 21 punti) e Rajon Rondo (19-14 assist con +23 di plus/minus, il migliore). Gli Spurs perdono l’ottava partita in trasferta consecutiva (dodicesima nelle ultime tredici) e chiudono la loro travagliata stagione al settimo posto, che tradotto significa Golden State Warriors al primo turno di playoff. Riusciranno LaMarcus Aldridge e compagni a vendicare le scorse finali di Conference?
la partita —
I padroni di casa partono meglio grazie a due triple di Mirotic (17-10) ma i texani restano in scia nel primo quarto; l’ingresso dalla panchina di Tony Parker e Manu Ginobili da stabilit¨¤ alla squadra, con l’argentino che segna la tripla del 29-29 in apertura del secondo quarto. I Pelicans per¨° sembrano avere una marcia in pi¨´ e spaccano la partita prima dell’intervallo, con un parziale di 11-0 firmato Rondo e Mirotic (53-39). Parker e LaMarcus Aldridge cercano di arrestare l’emorragia ma Mirotic ¨¨ scatenato e chiude il primo tempo col canestro del 61-43. Popovich capisce che difficilmente i suoi potranno ribaltare la situazione e nella ripresa usa molto la sua panchina, cercando di preservare i suoi ragazzi in vista degli imminenti playoff. Due triple di Danny Green riportano gli ospiti fino al -15 (72-57) ma i Pelicans sono in totale controllo della situazione: Davis ¨¨ inarrestabile e anche Jrue Holiday porta il suo contributo (23 punti, il miglior realizzatore della partita). Rondo chiude il terzo quarto ― e di fatto la partita ― col canestro del 90-72. Nel quarto periodo per gli Spurs c’¨¨ spazio anche per Brandon Paul, la cui energia potrebbe tornare utile contro Golden State, mentre i padroni di casa si limitano ad amministrare la situazione, portando a casa la vittoria.
New Orleans: Holiday 23 punti (11/15 dal campo, 0/2 da tre, 1/1 tl), Davis 22, Mirotic 21; Rimbalzi: Davis/Mirotic 15; Assist: Rondo 14
San Antonio: Aldridge 11 punti (5/12, 1/1 tl), Murray 11, Parker 11; Rimbalzi: Gasol/Gay 7; Assist: Gasol 4
New Orleans: Holiday 23 punti (11/15 dal campo, 0/2 da tre, 1/1 tl), Davis 22, Mirotic 21; Rimbalzi: Davis/Mirotic 15; Assist: Rondo 14
San Antonio: Aldridge 11 punti (5/12, 1/1 tl), Murray 11, Parker 11; Rimbalzi: Gasol/Gay 7; Assist: Gasol 4
Gasport
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