Ora che si giocano partite di esibizione in tutto il mondo, quale è la prossima mossa intelligente che la Nba dovrebbe fare? Più partite di regular season oltreoceano? L'espansione? Avere una squadra in Europa?

Kevin Durant e i Thunder hanno giocato a Istanbul e Manchester durante la preseason. Reuters

steve aschburner — NBA.com
Voto per “più partite di regular season oltreoceano” e poi spero ardentemente che NBA.com le reputi partite da coprire con la sua squadra di intrepidi reporter. Ma se parliamo di offrire copertura mediatica ad una franchigia in Europa, la logistica non mi convince. Allargarsi verso Seattle e un'altra città del Nord America così da avere un numero pari di 32 squadre è qualcosa che vedremo, credo, prima o poi durante il mandato di Adam Silver. Per ora, però, mi accontenterei di qualcosa come un'affiliazione 1 a 1 del sistema NBA D-League/NBA.

Fran Blinebury — NBA.com
Espansione? Davvero? Bene, cominciamo da Charlotte. Parlando seriamente, penso che nessuna di queste opzioni sia necessaria o positiva. Non è giusto obbligare alcune squadre a viaggiare oltreoceano per giocare partite di regular season, il che potrebbe condizionare un'agguerrita corsa per i playoff . Non ci possono essere solo una o due squadre in Europa. Occorre un'intera division, che non dovrebbe fare continuamente avanti e indietro attraverso l'Atlantico. Bisogna invece affrontare problemi di fondo: farla finita con le simulazioni, non soffocare il gioco con troppi replay, tornare alle tre vittorie per passare il turno nel primo round dei playoff.

jeff caplan — NBA.com
Primo, chiunque abbia deciso di inserire tra queste opzioni l'espansione, per favore, si dia una calmata. Ad oggi un paio di squadre sono di troppo. Poi questa storia della squadra in Europa? Persino il Commissioner David Stern ha finito per accettare l'idea che questa è un'impresa lontana, molto lontana, se mai si compierà. Più partite di regular season oltreoceano? Non sono a favore. Mi sembra gravoso e non necessario all'interno di un duro calendario che già conta 82 partite. La lega sta facendo un ottimo lavoro gettando ponti con il programma di offseason “Without Borders” e tutte queste partite di preseason in giro per il mondo. Fosse per me, continuerei ad aggiungere paesi alla lista, come quest'anno la lega ha fatto con le Filippine. Magari si potrebbero aggiungere altre due, tre o quattro squadre al calendario internazionale della preseason, perchè da un lato i tifosi di questi paesi sembrano gradire molto le visite dell'Nba, dall'altro queste rappresentano un'esperienza formativa per i giocatori, molti dei quali altrimenti non potrebbero avere l'opportunità di conoscere le culture di Istanbul, Manila o Taiwan, non fosse per queste partite. Quindi, è una cosa molto buona.

scott howard-cooper — NBA.com
La prossima mossa intelligente è di non fare nessuna mossa. Le partite della regular season, come la lega sta già facendo. E sicuramente i viaggi in preseason, per quanto all'interno delle franchigie chi scende in campo preferirebbe restarsene vicino a casa per evitare lunghi voli e mantenere la normale routine di allenamenti. Ma l'espansione no. Magari una lega separata oltreoceano diretta dalla NBA, ma non una con le squadre affermate del Nord America che vanno avanti e indietro. Restano ancora da affrontare troppi ostacoli logistici, non c'è ragione di aggiungere un'organizzazione in più e poi il bacino di talenti non è sufficientemente vasto.

john schuhmann — NBA.com
Mi piace quello che stanno facendo ora, espandendo l'orizzonte della preaseason. Sapendo quanto amano la NBA, è stupendo che i Filippini abbiano una sfida di preseason tra due delle squadre migliori della lega. L'India è la prossima frontiera, per cui forse ci sono più attività estive – clinics e costruzione di campi da gioco – per sviluppare un'infrastruttura cestistica. Un All-Star game a Parigi o a Londra sarebbe splendido, a patto che poi si prevedano un paio di giorni in più per recuperare.

sekou smith — NBA.com
Dopo aver assistito ad una partita della regular season oltreoceano (Raptors-Nets a Londra due anni fa) e l'entusiasmo che ha generato, un maggior numero di questi eventi non può che consolidare l'ottima reputazione di cui la lega già gode all'estero. Sono rimasto sbalordito dalla quantità di persone che sono accorse per vedere quella partita a Londra da tutta Europa e oltre, una partita che non presentava nessuna delle superstar della lega a parte Deron Williams. È facile dare per scontato quello che vediamo tutte le sere quando si sa che ci sono varie città in tutto il paese in cui si può pagare una cifra congrua per un buon biglietto e sedere in un palazzetto di lusso per vedere esibirsi i migliori giocatori. Ciò premesso, al momento non sono necessariamente un sostenitore dell'allargamento. Penso che la lega occupi la posizione che deve occupare con le sue 30 squadre. Una division oltreoceano in un lontano futuro è certamente una possibilità e probabilmente avrà senso organizzarla vista la popolarità dell'NBA nel mondo. Ma al momento è una cosa ancora lontana all'orizzonte.

lang whitaker — NBA.com’s All Ball blog
Dopo aver viaggiato in lungo e in largo per l'Europa e assistito di persona alla passione che hanno lì per il basket, mi piacerebbe vedere una sorta di base permanente della lega in Europa. Il problema principale è di ordine pratico. David Stern ripete sempre che le ore di volo tra New York e Londra sono pressapoco le stesse che ci sono tra New York e Los Angeles, ma quando le squadre della East Coast viaggiano a ovest di rado giocano solo una partita e poi rientrano subito a casa. Quindi finché l'Nba non sarà in grado o non vorrà costituire simultaneamente varie squadre in Europa, così che valga la pena intraprendere il viaggio, non credo che questo succederà.

stefanos triantafyllos — Nba Grecia
W-e w-a-n-t m-o-r-e! W-e w-a-n-t m-o-r-e! Sarebbe stupendo se una squadra europea giocasse nella NBA. Ma per questo occorre fare ancora 2 o 3 passi. Per avviare il progetto, prima di tutto la lega dovrebbe programmare più partite di regular season in territorio europeo, e non solo partite di esibizione. Ma chi ha voglia aspettare? Aggiungiamo una trentunesima squadra da questa sponda dell'Atlantico, che giochi ogni partita in una città diversa, così che più persone possano vedere, da vicino, giocatori come LeBron, Durant, Kobe… L'ho già detto che vogliamo più NBA, vero?

DAVIDE CHINELLATO — Nba Italia/Gazzetta
Il basket è diventato uno sport globale, e anche se la Nba è una lega del Nord America, dovrebbe anch'essa diventare globale. Un'intera division in Europa (una squadra sola non può funzionare, sono d'accordo con il Commissioner Stern su questo punto) deve essere un obiettivo a lungo termine, ma non può essere la prossima mossa, Si provi qualcosa di meno drastico, come programmare più partite della regular season oltreoceano. La NFL nel 2014 giocherà in Inghilterra tre partite della regular season su un totale di 256. Nel 2013-2014 la NBA giocherà fuori da Usa e Canada solo due partite su 1.230, e globalmente il basket è di gran lunga più popolare del football. Questa lega ha un futuro roseo dentro i confini americani e canadesi, ma potrebbe diventare leggendaria in tutto il mondo se decidesse di espandere i suoi confini.

karan madhok — NBA India
Invece di gravare ulteriormente la lega con un allargamento o l'aggiunta di una squadra in Europa, penso che la mossa intelligente sia fare più mosse per avvicinare all'azione i tifosi dei maggiori potenziali mercati. Si prenda esempio dall'espansione a livello mondiale del calcio europeo. Le partite vengono trasmesse ad orari convenienti in paesi d'Europa, Cina e India. Più eventi localizzati, più pubblicità e luoghi in cui si respiri Nba. Più opportunità per i tifosi internazionali di dare un'occhiata ravvicinata ai loro giocatori o squadre favorite, e di comprare accessori e materiale Nba. Invece di togliere l'Nba dal suo habitat, penso che sarebbe meglio portare i tifosi di tutto il mondo più vicini all'Nba.