Greg Oden: per lui biennale con gli Heat. Usa Today

Greg Oden ha tutte le ragioni per sentirsi frustrato e deluso. L'ex prima scelta, uscita da Ohio State, ha infatti subito tre interventi chirurgici per delle microfratture al ginocchio, l'ultima a febbraio del 2012, e non ha più giocato in Nba dal 5 dicembre 2009. Non era di certo la carriera che il giocatore sognava. Nonostante tutto questo, l'ex Portland Trail Blazers è apparso molto sorridente nella conferenza stampa di sabato al St. Vincent Sports Performance. Lunedì il giocatore lascerà Indianapolis dopo aver firmato un biennale da 2 milioni e 173 mila dollari con i Miami Heat due volte campioni Nba. Il secondo anno è subordinato a una player option. "Dopo tre anni fuori dai giochi, voglio solo tornare in campo e fare quel che posso - dice Oden -. Se qualcuno, cioè, il mio corpo, dice di no, allora niente. Ma per quel che mi riguarda, non me ne preoccupo. Voglio solo giocare senza pensare a nient'altro. Io ho firmato nello spazio giusto, ho un contratto. Come potete vedere sto sorridendo, ho un contratto, sono felice".

MAI MOLLARE — Purtroppo la carriera professionistica di Oden non è stata tra le più felici, il giocatore è stato anche soprannominato il Sam Bowie dei giorni nostri, un bidone scelto al posto di un Hall of Famer. Bowie fu seconda scelta assoluta nel 1984, prima di Michael Jordan, che fu terza scelta. Oden è stato scelto prima del tre volte miglior realizzatore Kevin Durant. In tutta la sua carriera il neo acquisto degli Heat ha disputato 82 partite in Nba con una media di 9.4 punti, 7.3 rimbalzi e 1.4 stoppate. "Due anni fa, quando ero a Portlnad, ho vissuto dei tempi davvero bui - dice Oden -. Due settimane dopo l'ultimo intervento ero davvero confuso, non sapevo cosa stesse succedendo, mi chiedevo cosa sarebbe stato di me, cosa avrei dovuto fare. Ma due settimane dopo ancora mi sono detto: tornerò, è l'unica cosa che voglio".

CE LA FARA'? — Oden ha accettato la nuova versione di sé. Non sovrasterà più gli avversari con la sua atleticità, ma sarà un giocatore di ruolo che partirà dalla panchina di una squadra in cui giocano LeBron James, Dwyane Wade, Chris Bosh e Ray Allen. Oden era felicissimo di poter giocare 3 partitelle di seguito 4 contro 4 a tutto campo. L'obiettivo è semplice: giocare ancora a basket. "Ho 25 anni adesso, il mio corpo comincia a invecchiare - dice Oden -. Lo capisco, non ho più il fisico di quando avevo 18 anni, quando potevo correre per tutto il giorno e saltare sopra alle persone. Non lo posso più fare. Non succederà, ma lo capisco, anche a causa delle mie ginocchia e dei tanti problemi fisici. Tuttavia, giocherò al massimo delle mie possibilità, proverò a saltare sopra le persone e a correre per tutto il giorno. Se il mio corpo me lo permetterà, ce la farò".

PER l'ANELLO — Il St. Vincent Sports Performance è stato il centro della riabilitazione di Oden. E' lì dove il giocatore si è preparato al draft 2007 insieme a Mike Conley Jr. e Carl Landry. Anche Mario Chalmers, Gordon Hayward, Alec Burks e Patrick Patterson si sono allenati nel periodo di pre draft Nba in questa struttura. Il direttore esecutivo Ralph Reiff ha dichiarato che Oden non sta più seguendo programmi di riabilitazione, ma che si sta allenando al massimo per prepararsi alla prossima stagione. Gli Heat avevano inviato alcuni membri dello staff in questa struttura ben prima che Oden firmasse il contratto. Le sue condizioni fisiche erano quindi ben note. "Il mio corpo si sta riabituando a giocare - dice Oden -. Le mie ginocchia stanno bene, riesco a camminare, correre e saltare. Posso fare tutto. Certo, dovrò fare un po' di manutenzione per tutta la vita. Prima di giocare devo riscaldarmi molto bene, ma lo capisco adesso". Detto questo, perché Miami? Anche San Antonio, Cleveland, Dallas, New Orleans, Sacramento e Atlanta avevano mostrato il loro interesse. Prima di rispondere Oden ha sorriso, spazzando via la delusione e la frustrazione che lo avevano pervaso negli ultimi anni. "Alcuni miei amici mi hanno detto: lasciando da parte la possibilità che tu possa farti male ancora, quali sono le altre scelte? Al che ho pensato, se lasciassi da parte la possibilità di farmi male, perché non giocare con i campioni in carica? Se LeBron decide di vincere un altro anello, me ne becco uno anch'io".