Appena votato coach dell'anno, paga il cappotto sub¨¬to da LeBron e chiude la sua esperienza in Canada dopo 7 anni. Ora Ujiri insegue l'ex allenatore degli Hawks
I Toronto Raptors hanno licenziato Coach Casey. La notizia era nell’aria dalla sirena di gara 4 del secondo turno di playoff Toronto-Cleveland. La serie si era chiusa col “cappotto” dei Cavaliers che avevano spazzato via la prima forza dell’Est, secondo le gerarchie della stagione regolare. Casey aveva ancora un anno di contratto, da sei milioni di stipendio. Il primo nome che emerge per la sua successione ¨¨ Mike “Bud” Budenholzer che ha lasciato gli Atlanta Hawks dopo una stagione chiusa col peggior record della Eastern Conference.
IL COMUNICATO —
Il comunicato ufficiale di franchigia riporta le parole di Masai Ujiri, presidente di franchigia: “Dopo un’attenta considerazione, ho deciso che questo ¨¨ un passo difficile, ma che dobbiamo fare per migliorare ulteriormente. Ringraziamo Dwane per aver concorso a creare l’identit¨¤ e la cultura di squadra che abbiamo adesso, e gli auguriamo il meglio per il futuro”.
I RECORD DI CASEY —
E’ diventato il capo allenatore di Toronto nel 2011, ed ha allenato la franchigia canadese per sette stagioni, conquistando i playoff nelle ultime cinque. Casey chiude l’esperienza a Toronto con un record di 320 vinte e 238 perse, ¨¨ l’allenatore pi¨´ vincente nella storia della franchigia. Ha conquistato quattro titoli dell’Atlantic Division e le 59 vittorie di stagione regolare di questa stagione sono il record ogni epoca per i Raptors. Casey ¨¨ appena stato proclamato allenatore dell’anno dai suoi colleghi, gli altri Coach Nba. Una beffa…
I FALLIMENTI PLAYOFF —
– I Raptors in post season hanno sempre deluso. Il loro miglior risultato ¨¨ la finale di conference del 2016, persa 4-2 con Cleveland, che li ha eliminati dalle ultime tre stagioni. Il recente 0-4 ¨¨ arrivato a sorpresa come proporzioni di quella che ¨¨ diventata una disfatta. Due partite perse in volata per colpa delle prodezze di LeBron, ma pure di qualche decisione discutibile di Casey, e due partite finite tanto a poco. Tenere in panchina DeRozan, il miglior giocatore, nel finale in volata di gara 3 si ¨¨ rivelata una scommessa persa.
LE INNOVAZIONI DI CASEY —
Per evitare lo stesso finale amaro delle passate stagioni, Casey, ottima persona, ma non un genio tattico, aveva cambiato il modo di giocare. Ci raccontava, orgoglioso e soddisfatto: “Non ¨¨ stato facile convincere una squadra con record vincente che le cose andavano comunque cambiate. Ma ci sono riuscito. Abbiamo intrapreso un approccio pi¨´ moderno, aumentato i tiri da tre punti, seguito le esigenze imposte dalle statistiche avanzate. Senza snaturarci. I ragazzi hanno capito”. Gli isolamenti sono diminuiti: Toronto, ultima di 30 franchigie per canestri assistiti nella stagione 2016-17, ha chiuso all’11¡ã posto nella stessa categoria, stavolta. DeRozan, che fa del gioco dalla media distanza il suo punto forte, ha preso 89 triple (tirando col 31%) rispetto alle 33 della passata stagione. Contro LeBron non ¨¨ bastato. Una volta di pi¨´.
I LIMITI DI ORGANICO —
L’impressione ¨¨ che i limiti di questo gruppo siano strutturali. E che Ujiri non potendo licenziare se stesso abbia individuato in Casey il capro espiatorio, dopo un’eliminazione difficile da digerire per i tifosi canadesi e l’intero ambiente Raptors. Lowry ¨¨ sotto contratto sino al 2020: guadagner¨¤ 31 mln la prossima stagione, 33 mln quella successiva. Ai playoff non ha mai dimostrato di valerli. DeRozan ¨¨ sotto contratto pure lui sino al 2020 (con sua opzione per il 2021). Guadagner¨¤ poco meno di 28 milioni ogni anno. Ai playoff sinora non ha mai dimostrato di valerli. Sono contratti difficili da cedere via trade. Toronto strapaga anche Ibaka (20 mln): ha una situazione salariale complicata. Non certo colpa di Casey, quanto di Ujiri. Insomma, non sono possibili o quanto meno ipotizzabili colpi sostanziali durante la free agency, per cui Toronto deve provare a vincere con questo gruppo. Questo sembrava l’anno buono, con LBJ con un cast di supporto meno di qualit¨¤ del solito e Boston e Philadelphia, che in futuro si prospettano come le squadre da battere a Est, ancora molto giovani. Ma non ha funzionato. E Toronto rischia di trovarsi nel limbo delle squadre che son sospese. Buone, ma non competitive ai massimi livelli. Quindi niente rifondazione, ma traguardi pi¨´ ambiziosi preclusi in partenza. I Clippers dell’era Paul come termine di paragone. Ma Ujiri non si arrende, prova il colpo di coda. Via Casey. Cos¨¬ un nuovo acquisto per far sognare i tifosi pu¨° sfoggiarlo. Sperando che basti, tra 12 mesi, di questi tempi…
Riccardo Pratesi
© RIPRODUZIONE RISERVATA