La buona notizia per i Nets ¨¨ che Kyrie Irving ¨¨ tornato ad allenarsi con i compagni. A Brooklyn. Gli era proibito a inizio settimana, ma un cambio di interpretazione della regola della citt¨¤ di New York gli ha riaperto almeno le porte del centro di allenamento (passato da palestra pubblica dove si applica la norma a ufficio privato dove anche i dipendenti no vax come la point guard possono accedere). La cattiva ¨¨ che la sua situazione non ¨¨ cambiata: non ¨¨ vaccinato e continua a non poter mettere piede al Barclays Center. E la societ¨¤ sembra essersi rassegnata.
La resa
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“Non possiamo che riconoscere il fatto che non pu¨° giocare nelle partite casalinghe e quindi dobbiamo abituarci a fare a meno di lui quest’anno”. Le parole di coach Steve Nash suonano come una resa, la societ¨¤ che alza le mani davanti alla volont¨¤ di Kyrie Irving di non vaccinarsi. Anche se significa stare fuori in 43 partite su 82 (comprese le due al Madison Square Garden, visto che l’eccezione per le squadre in trasferta non si applica per Brooklyn), perdere circa la met¨¤ dei 35 milioni di dollari per cui ¨¨ a libro paga. I Nets sapevano fin dall’inizio della stagione che Irving non era vaccinato e che la sua presenza al Barclays Center era perlomeno a rischio. Speravano per¨° che l’inizio della stagione, il training camp a San Diego con i compagni, servisse per convincere il 29enne a mettere gli interessi della sua squadra davanti alla propria opposizione al vaccino contro il Covid. Irving non ha ceduto: ¨¨ volato in California con i compagni, si ¨¨ allenato fin quando ha potuto, ma una volta tornati a Brooklyn ¨¨ rimasto a casa mentre i compagni hanno cominciato a lavorare nel loro centro di allenamento. “Sono protetto da Dio e cos¨¬ ¨¨ la mia gente. Restiamo insieme” ha scritto in un criptico tweet. Il cambio di interpretazione gli ha permesso di rimettere piede nel centro di allenamento, ma Nash ha deciso di escluderlo dalla sfida di preseason di domani a Philadelphia, l’unica partita che al momento Kyrie pu¨° giocare prima dell’opening night del 19 ottobre a Milwaukee.
Brooklyn pu¨° davvero permettersi di perdere per 41 partite uno dei suoi giocatori pi¨´ forti, di consentirgli di avere regole proprie, di vivere comunque da separato in casa visto che i giocatori non vaccinati hanno regole diverse da quelli vaccinati, dai test quotidiani alle distanze di sicurezza ai divieti delle cene coi compagni? I Nets non possono cacciare Kyrie per giusta causa: per i giocatori, a differenza di tutte le altre componenti della famiglia Nba, il vaccino non ¨¨ obbligatorio. ? una sua scelta, che i compagni rispettano, ma di cui le conseguenze vengono pagate a livello di squadra, con Nash costretto a costruire due Brooklyn differenti: una per le 41 partite al Barclays Center, una per le 41 fuori. Col rischio paradossale di avere una star part-time, che ora almeno pu¨° lavorare sempre con i compagni ma che nelle partite davanti ai propri tifosi non pu¨° nemmeno mettere un piede nell’arena. Irving ¨¨ un giocatore troppo centrale per i Nets per pensare di averlo part-time. Ma non pu¨° nemmeno essere scambiato, perch¨¦ ha una player option sul 2022-23 e potrebbe quindi diventare free agent in estate, rendendo impossibile per Brooklyn ottenere in cambio qualcuno dello stesso livello. I Nets per ora si sono rassegnati, accettando la decisione di Kyrie di non vaccinarsi e cominciando a progettare la stagione senza di lui nelle partite al Barclays Center. Ma ¨¨ una soluzione che non pu¨° durare.
