Nba, i 21 campioni del XXI secolo: 18, Kawhi Leonard
Tempesta calma. E’ l’ossimoro che calza come un guanto per il suo artiglio, che fotografa come la miglior istantanea su Instagram l’essenza di Kawhi Leonard. Probabilmente il miglior giocatore del mondo, adesso, con LeBron che non ringiovanisce e Durant reduce da un infortunio gravissimo. Se il titolo con San Antonio l’aveva lanciato nell’Olimpo Nba, quello con Toronto l’ha consacrato leggenda. Kawhi ¨¨ un talento vintage. Poche chiacchiere e tanti fatti. Ha l’etica del lavoro del non predestinato. Non era immaginato talento epocale ai tempi dell’high school o dell’universit¨¤: non a caso ¨¨ finito per un biennio a San Diego State, non a UCLA. E non a caso ¨¨ stato chiamato con la scelta n.15 al Draft 2011, fuori dalla Lotteria. Il dover sempre dimostrare qualcosa a qualcuno, non potersi sedere, ne ha fatto un lavoratore infaticabile, che ha imparato a vivere in palestra per migliorarsi giorno per giorno.
Cresciuto cos¨¬
¡ªIl grottesco ritornello mantra che utilizzava durante i primi passi Nba, ripetuto a se stesso e agli avversari “chi va a rimbalzo fa i soldi”, ¨¨ sintomatico dell’approccio operaio di una stella che non ¨¨ primadonna. Ha avuto anche buoni maestri, Leonard. Duncan su tutti. Zeno clamore, tante vittorie. Ha imparato bene la lezione. A esaltare i pregi: le mani enormi, il motore straordinario, la duttilit¨¤ difensiva esaltata dalla superba rapidit¨¤ nei movimenti laterali e dalla durezza di un fisico scolpito. Ha imparato a trasformare le mancanze in opportunit¨¤ di crescita: l’attacco ¨¨ sbocciato stagione dopo stagione. E’ cresciuto come tiratore e passatore. Come fulcro offensivo, lui che partiva come complemento dietro Parker, Duncan, in volata pure di Ginobili. Nei playoff, ¨¨ stato spesso l’attacco di Toronto L’alfa e l’omega. Tentacolare, con le braccia lunghe e le mani enormi. Artiglio sull’anello Nba.
MOMENTO CLOU
¡ªI playoff 2019 per Toronto sono stati la tempesta perfetta, inclusa la catena d’infortuni Warriors. Ma Kawhi, s’¨¨ rivelato la panacea di tutti i mali Raptors del recente passato. Il momento indimenticabile per la storia ¨¨ il tiro a segno allo scadere di gara 7 contro Philadelphia nella semifinale di Conference a Est. Il jumper scoccato sopra la mano protesa di Embid, con lo 0 sul cronometro, la palla che balla sul ferro ancora e ancora, prima d’infilarsi nel canestro e regalare a Toronto l’inizio di un sogno, ¨¨ un instant classic eterno.
I PREMI
¡ªDue titoli vinti, entrambi da Mvp delle Finals. L’ultimo della dinastia Spurs il primo della storia Raptors. Due volte difensore dell’anno. 3 volte All Star, 3 volte All Nba. Una reputazione di campione vincente, con un ego meno smodato di altre stelle, sul parquet. Fuori, l’addio agli Spurs ¨¨ stato, per modi e ripicche, molto discutibile. Ma c’¨¨ lo zampino, oltre il suo artiglio, dello zio…
LE CIFRE
¡ªHa 28 anni: sono destinate a gonfiarsi col tempo. La progressione dipende pure dal contesto. A Toronto, dove gli ¨¨ stato chiesto di dare di pi¨´, oltre il “sistema” spursiano, ha risposto con 26.6 punti e 7.3 rimbalzi di media, record personali. Ora rilancia dai Clippers. Dovesse regalare il primo titolo anche alla franchigia angelina, lo ritrovereste tra i primi cinque, nella prossima classifica…
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