Golden State chiude si guadagna la sfida per l’Ovest che comincia luned¨¬ a casa Rockets. In gara-5, vinta 113-104 nonostante l’orgoglio dei Pelicans, determinanti i 75 punti di Curry-Durant-Thompson e la grinta di Green
Houston-Golden State, la finale di conference che tutti aspettavano, ¨¨ servita. I Warriors si guadagnano l’ultimo atto dell’Ovest chiudendo i conti sul 4-1 contro New Orleans.: in gara-5, vinta 113-104, hanno dimostrato ancora una volta di essere i pi¨´ forti, spegnendo la strenua resistenza dei Pelicans con un irresistibile terzo quarto. I campioni sono stati i migliori per l’intera serie, con la sola eccezione della terza partita, quella dei 33 punti di Anthony Davis e dei 21 assist di Rajon Rondo. Ora potranno concentrarsi sulla sfida che vale le quarte Finals consecutive: gara-1 luned¨¬ a Houston, in casa della squadra che in regular season ha tolto a Golden State lo scettro del West per la prima volta in 3 anni.
Warriors in festa: 4? finale di conference consecutiva. Afp
i meriti dei warriors —
Golden State si ¨¨ meritata la finale di conference. Perch¨¦ ¨¨ pi¨´ forte dei Pelicans, perch¨¦ ha 4 fenomeni capaci sempre di fare la differenza e un coach che sa trovare in panchina quello che serve per dare loro una mano. Come Kevon Looney, X-Factor difensivo della serie con i Pelicans determinante nel dare una mano a limitare (fermare ¨¨ impossibile) quel mostro di Davis. Kerr ¨¨ stato bravo a cambiare in corsa: il quintetto piccolo di gara-1 ¨¨ stato solo un esperimento, Curry dalla panchina per il ritorno record in gara-2 (28 punti in 28’) una parentesi, gli Hamptons Five (il nuovo soprannome del quintetto con Curry-Thompson-Iguodala-Durant e Green, omaggio alla fortunata spedizione per reclutare KD nell’estate 2016) dall’inizio il modo giusto di chiudere la serie dopo il passaggio a vuoto in gara-4. Durant ha ruggito, non solo in gara-4 (39 punti, suo massimo stagionale nei playoff). Curry ha chiuso il rodaggio in vista dei Rockets, confermando con i 28 punti di gara-5 di essere vicino al 100%. Thompson ha riscattato coi 23 punti dell’ultimo atto una serie in cui aveva tirato col 36,4% dal campo. Green, in tripla doppia di media, si ¨¨ confermato insostituibile anima della squadra, facendosi notare per molto di pi¨´ della “guerra” con Rondo. I Warriors arrivano alla sfida con i Rockets con pi¨´ certezze di quando hanno iniziato la postseason, assomigliando per gran parte delle 10 partite giocate fin qui alla squadra di alieni che vinto due titoli negli ultimi 3 anni.
pelicans, gi¨´ il cappello —
New Orleans merita solo applausi per dei playoff da incorniciare giocati senza il loro secondo miglior giocatore, DeMarcus Cousins. Quando Boogie a fine gennaio si ¨¨ rotto il tendine d’Achille la squadra di Gentry sembrava al tappeto: invece ha cambiato stile di gioco, chiuso 6? a Ovest, stracciato Portland nel primo turno e si giocata la semifinale di conference con i campioni in carica senza sentirsi battuta in partenza. Merito di Davis, che ha confermato nella postseason (almeno 20 punti e 10 rimbalzi in tutte le 9 gare giocate) di essere salito a livello mvp. Merito delle idee di Rondo, che ha ricordato a tutti di essere una point guard fenomenale con un cervello che ha pochi eguali in Nba. Merito di Jrue Holiday, che ha confermato con la tripla doppia di gara-5 di essere tra le rivelazioni dei playoff. Per mettere davvero paura ai Warriors sarebbe servito Nikola Mirotic a livello della serie contro Portland. E una panchina, il vero tallone d’Achille dei Pelicans e la prima cosa da migliorare per salire di livello.
Anthony Davis, colonna di New Orleans. Afp
l’ultimo atto —
New Orleans ha lottato per tutto il primo tempo di gara-5, chiudendolo sotto 59-56 dopo aver anche messo il naso avanti (51-50 con Davis a 2’39” dall’intervallo) chiudendo un buco di 11 punti. Golden State per¨° si ¨¨ presentata dopo il riposo in versione extraterrestre: Curry (lui, Durant e Thompson insieme hanno messo 75 punti in gara-5) ha sfornato triple a ripetizione e aiutato dagli altri All Star ha sfornato il parziale di 29-6 che ha portato i Warriors sull’88-62 a 4’38” dalla terza sirena. L’orgoglio dei Pelicans, rientrati sul 107-100 con 2’ da giocare, ha reso meno scontato il finale: ci ha pensato Green a chiudere i conti, facendo esplodere la festa della Oracle.
Golden State: Curry 28 (7/10 da due, 3/6 da tre, 5/5 tiri liberi), Durant 24, Thompson 23. Rimbalzi: Green 14. Assist: Green 9.
New Orleans: Davis 34 (12/24, 1/4, 7/9 tl), Holiday 27, Mirotic 12. Rimbalzi: Davis 19. Assist: Holiday 11.
New Orleans: Davis 34 (12/24, 1/4, 7/9 tl), Holiday 27, Mirotic 12. Rimbalzi: Davis 19. Assist: Holiday 11.
Davide Chinellato
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