La lealt¨¤ ¨¨ la qualit¨¤ pi¨´ importante per Russell Westbrook. Nei suoi 11 anni a Oklahoma City ha cercato e costruito una famiglia, un senso di fratellanza con quasi ogni compagno che ha avuto. Per questo, quando nel 2016 Kevin Durant scelse di andare ai Warriors, Russ la prese cos¨¬ male. Per lo stesso motivo, il “tradimento” di Paul George lo ha spiazzato cos¨¬ tanto da fargli pensare di lasciare Oklahoma City. Per ora ¨¨ un’opzione, una possibilit¨¤ che l’mvp 2017 e il suo agente stanno discutendo con Sam Presti. Westbrook non intende tradire i Thunder, non pretende la cessione come ha fatto PG-13. Ma a 30 anni, dopo due deludenti eliminazioni al primo turno e 170 milioni di dollari garantiti nei prossimi quattro anni, ha bisogno di capire se Oklahoma City, la sua famiglia, ¨¨ ancora la squadra giusta per lui. Perch¨¦ per la prima volta in 11 anni, da quando ¨¨ stato scelto al draft del 2008 da una squadra che ancora si chiamava Seattle Supersonics, sta pensando che non lo sia.
Mercato
2019. fuga da Oklahoma City: perch¨¦ Westbrook ci sta pensando
L’addio di Paul George ha spiazzato i Thunder e costretto Russ ad una riflessione sul suo futuro. Per la prima volta l’opzione di lasciare Okc ¨¨ reale. Per il bene suo e della franchigia stessa
Il tradimento di PG-13
¡ªAd inizio settimana il futuro dei Thunder era ancora legato a Westbrook e George. Presti, con le mani legate da un salary cap gi¨¤ sconfinato nella luxury tax, stava cercando di rinforzare la squadra con quel poco che aveva a disposizione. Okc sapeva di non poter essere uno degli attori principali del mercato, ma aveva trovato in Alec Burks, Mike Muscala e nel ritorno di Nerles Noel tasselli con cui puntellare la panchina. Nella certezza di avere in Westbrook e George due stelle reduci da stagioni importanti (Russ per il terzo anno consecutivo in tripla doppia di media, PG-13 terzo nella classifica di mvp e difensore dell’anno) con cui provare a migliorare ancora. L’unico modo per far crescere la squadra sarebbe stato scambiare Steven Adams, centro con contratto da top player che ancora non rende come tale, ma il mercato per il neozelandese sosia di Aquaman non permette a Okc di uscire dalla trade pi¨´ vicina al titolo di prima. Quando l’agente di George ha chiamato Presti a met¨¤ settimana per chiedere la cessione, le certezze dei Thunder sono crollate. Solo un anno prima, PG-13 aveva deciso di legarsi a Okc per le successive 4 stagioni senza nemmeno pensarci, presentandosi ad una maxi festa organizzata da Westbrook ad inizio free agency e annunciando che era l¨¬ per restare. Ed era quello che pareva intenzionato a fare, fino alla chiamata di Kawhi Leonard. La star pi¨´ silenziosa della Nba ha tirato fuori le parole giuste per convincere George a tornare a casa con lui, ad abbandonare Oklahoma City e la “famiglia” di cui si era sentito immediatamente parte, cos¨¬ importante da convincerlo a snobbare i Lakers nella free agency la scorsa estate. A “tradire” Westbrook e tutto quello che avevano costruito insieme, il sogno di trasformare i Thunder in una squadra da titolo.
la scelta di Russ
¡ªOklahoma City ha ottenuto il massimo dalla cessione di Paul George. Cinque future scelte al primo giro al draft, pi¨´ la chance di scambiarsene altre due, sono un pacchetto mai visto prima. Shai Gilgeous-Alexander ¨¨ un prospetto che nella prima stagione in Nba ha mostrato di poter diventare un fenomenale. Danilo Gallinari ¨¨ un perfetto secondo violino, meno ingombrante di George da mettere accanto a Russ. La nuova Oklahoma City per¨°, cos¨¬ com’¨¨, ¨¨ pi¨´ lontana al titolo di prima. ? passata dall’essere una squadra che col suo sistema di stelle gemelle puntava ai primi 4 posti del West, sempre pi¨´ selvaggio, ad una che dovr¨¤ lottare per entrare tra le prime otto. Ed ¨¨ questo che preoccupa Westbrook. Perch¨¦ per Oklahoma City in questo momento ¨¨ pi¨´ facile avviare una ricostruzione, separandosi dal suo uomo simbolo, dall’ultima star che le ¨¨ rimasta, anzich¨¦ provare a migliorare o galleggiare dovendosi accontentare di inseguire un posto ai playoff come farebbe col roster attuale. Russ e il suo agente studieranno con Presti la soluzione migliore, capire se ¨¨ il caso di andare avanti, perlomeno di provare fino a febbraio a capire quanto vale questo roster, o a separarsi. Per il bene di Westbrook stesso. E dei Thunder.
le pretendenti
¡ªWestbrook non avrebbe mai pensato di lasciare Oklahoma City. Non dopo aver firmato l’estensione contrattuale che gli garantisce 170 milioni fino al 2023. Ma a 4 mesi dal suo trentunesimo compelanno, con 11 anni di Nba alle spalle e un gioco basato sull’esplosivit¨¤ fisica, sa di non essere eterno. Se lascer¨¤ i Thunder sar¨¤ per una squadra che possa portarlo pi¨´ vicino al titolo. Una che possa dare qualcosa di importante a Oklahoma City, di paragonabile a quello che Presti ¨¨ riuscito ad ottenere dai Clippers per George. Uno come Westbrook, un talento da top 10 Nba, piace a tutti. Ma sono pochissime le squadre che hanno senso sia per Russ che per Okc. Houston sarebbe l’ideale per Westbrook, di nuovo in coppia con James Harden di cui ¨¨ molto amico. Ma i Rockets non hanno un giovane talento da dare a Okc, e le proprie scelte al draft hanno poco valore. Miami, dove Westbrook formerebbe un duo dinamico e da corsa col nuovo arrivato Jimmy Butler, ha tanti giovani ma ha gi¨¤ mandato le proprie prime scelte a Oklahoma City via Clippers, nell’affare George. Detroit sarebbe un’altra buona idea per Westbrook, che diventerebbe la star di un trio delle meraviglie con Blake Griffin e Andre Drummond che riporterebbe i Pistons a vertici che non toccano dalla fine dell’era della squadra che port¨° il titolo nel 2004. Detroit ha scelte al draft, ma non giovani talenti. La situazione a Oklahoma City resta fluida: la richiesta di addio di George ¨¨ stata cos¨¬ inattesa che la dirigenza deve ancora riassestarsi. Anche Westbrook, che ha salutato George via social (niente foto di cupcake, come quando se ne and¨° Durant), sta decidendo il suo futuro. A Oklahoma City c’¨¨ la sua famiglia, quella che ha costruito, protetto, illuminato col suo talento negli ultimi 11 anni, di cui ¨¨ diventato un simbolo dopo l’addio di Durant. Westbrook farebbe di tutto per proteggere la sua famiglia sportiva. E per la prima volta la cosa migliore da fare potrebbe essere andarsene.
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