Dall’atteggiamento da sergente di ferro ai problemi con i giovani, dalle differenze di vedute col proprietario Taylor all’esecuzione dopo la miglior partita dell’anno: ecco come ¨¨ finita tra i Wolves e quello che nelle ultime due stagioni ¨¨ stato il loro presidente-coach
Esonerato dopo una vittoria di 22 punti, dopo, forse, la miglior partita della stagione. Esonerato dopo due successi di fila, con Minnesota ancora in corsa (di rincorsa) per i playoff, a Ovest. In tanti si sono chiesti, quando stanotte i Wolves hanno esonerato Tom Thibodeau: perch¨¦ adesso? Forse la domanda da farsi, per¨°, era un’altra. Perch¨¦ no?
Derrick Rose con Tom Thibodeau. Ap
risultati da bocciatura —
97 vinte e 107 perse in due stagioni e mezzo a Minneapolis da Coach, ma pure da primo dirigente. Pochino. Specie avendo mano libera, in un doppio ruolo considerato un retaggio (sbagliato) del passato nell’Nba contemporanea. Difficile rispettare le promesse fatte agli agenti da dirigente in versione allenatore, poi. 31-51 il primo anno, con i giovani – di enorme talento - incapaci di fare il salto di qualit¨¤ auspicato. Poi la trade per Butler: via LaVine e Dunn, e la prima scelta diventata Markkanen. Butler, il pretoriano ha portato nello spogliatoio dei Wolves la mentalit¨¤ che serviva. Vincente, cattivo. Lavoratore feroce, pretendeva il massimo da se stesso e dai compagni. Perfetto per cambiare la mentalit¨¤ perdente e fatalista che impregnava l’ambiente di Minny, dopo 13 stagioni senza playoff. Per¨° Thibs ha creato un solco tra i suoi pretoriani, Butler, Gibson e Teague e il resto dello spogliatoio. Ha messo in un angolo il futuro, Karl-Anthony Towns e Andrew Wiggins. I risultati sono arrivati, ma non proporzionali al talento in organico. 47 vinte e 35 perse. Ma solo ottavo posto a Ovest, sconfitta 4-1 al primo turno di playoff con Houston. Soprattutto i boo del Target Center una partita s¨¬ e due no. L’impressione di un’incompiuta, di un basket ruminato. Attacco antiestetico di isolamenti, difesa, la” sua” difesa, cristallizzata nel concetto di ice, senza “cambi” sistematici moderni. E uno spogliatoio diviso. Vittorie senza gioia. Sconfitte con dita puntate. Poi il tradimento di Butler. Figlio anche delle barricate tra Thibs e il proprietario Taylor. Da quando Jimmy se ne va facendo i capricci, con Thibodeau che fa di tutto per tenerlo, Thibs diventa un dead man walking. La parola fine era solo questione di quando, non di se. E’ arrivata con un record di 19 vinte e 21 perse, inadeguato. 11¡ã posto a Ovest, a due gare dall’ottavo posto playoff.
atteggiamento da bocciatura —
Thibodeau ha sempre avuto un atteggiamento autoritario, da sergente di ferro, a dispetto di un gruppo che aveva bisogno della carota almeno quanto del bastone utilizzato come clava dal loro Coach. Inviso ai media, cui era riuscito a raccontare una bugia persino dicendo che non sarebbe andato al Super Bowl 2018, allo US Bank Stadium. Cos¨¬ abituato a essere Pinocchio che non sapeva limitarsi nemmeno di fronte al maxischermo che ne smascherava l’evidenza della presenza. Neanche mezzo applauso dal pubblico “vichingo”, poi. Perch¨¦ Thibs era inviso alla comunit¨¤. Dal commercialista al venditore di donuts, nella quotidianit¨¤ da residente ti rapportavi con persone che dicevano di essersi disamorate dei Wolves per colpa della sua presenza. A prescindere dai risultati. Lui urticante, pragmatico, machiavellico. Gli abitanti di Minny “nice”, gentili. Incompatibilit¨¤ palese. Come quella coi suoi giovani. Era l’unico in tutto il Minnesota a chiamare Wiggins Andrew, invece di Wigs. Zero complicit¨¤. KAT veniva dietro Butler, Rose (il suo rilancio unico merito palese di 3 stagioni), spesso pure Teague come opzione con la gara in bilico. Il lungo fragile, capriccioso, bambinesco e viziato, ma con un talento da gigante proporzionale alla statura, ne soffriva. Isolato in spogliatoio. Thibs “di guardia” in palestra per vedere chi si allenava e chi no, KAT che sgattaiolava via di soppiatto. Poi i titolari stritolati dai minuti giocati. Le follie: far giocare Butler con un ginocchio “che mi faceva male” - parole di Jimmy - fino a causarne infortunio e operazione. I titolari spremuti sino all’inverosimile, i TimberBulls creati, con Deng goccia che fa traboccare il vaso, con danno d’immagine ovvio. Il ragazzo di casa, principe del rapporto assist/palle perse, Tyus Jones, nascosto in castigo appena possibile. Sino alle meschinit¨¤, con Jefferson non fatto esordire in Nba da 2 ways player quando ha svuotato la panchina, tranne che per lui, nel finale di una gara chiusa.
L’urlo di Jimmy Butler verso Tom Thibodeau. Ap
milionario impaziente —
Thibodeau aveva firmato un quinquennale da 5 anni e 40 milioni nel 2016. Ma Taylor, il proprietario, non lo sopportava pi¨´ da tempo. Aveva provato invano a proporlo a Toronto in estate, dopo il licenziamento di Casey. Non voleva farsi cattiva stampa. cacciarlo dopo il ritorno ai playoff dopo 14 anni. Ma non ne poteva pi¨´. Thibs aveva come priorit¨¤ il rinnovo di Butler, in estate. Taylor quello di Towns. La storia racconta com’e andata. Jimmy ha puntato i piedi, indispettito. La scusa per la cacciata del coach ora era bella grossa. Taylor, 77 anni, ha fretta di vedere Minny vincere. Ha fatto diventare il 2018 il 2019, forse sempre per una questione di immagine. Poi ha detto basta. Inutile perdere altro tempo. Questo progetto giovane non aveva senso con Thibs, lo sapevano tutti. La beffa ¨¨ stata il cacciarlo proprio dopo una vittoria. Il suo credo ¨¨ sempre stato: non cambio di una virgola, me ne frego delle critiche, con me si vince, di me vi farete una ragione. Non se la sono fatta: esonerare Thibodeau dopo il +22 sugli strombazzati Lakers ¨¨ stata l’esecuzione pi¨´ spietata possibile.
Riccardo Pratesi
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