Infortunio Gallinari, ecco come cambierà Denver senza l'azzurro

Perso Danilo Gallinari per la rottura del legamento crociato anteriore sinistro, Denver deve reinventarsi per il finale di stagione senza il giocatore forse più importante in ogni fase del gioco. I Nuggets (52-24) stanno lottando con Memphis (51-25) e i Clippers (50-26) per il 3° posto a Ovest: chiudere davanti sarà fondamentale, perché senza fattore campo (gli uomini di coach Karl sono 34-3 in casa e 18-21 fuori) già al primo turno di playoff, oltre che senza Gallo, i Nuggets sarebbero quanto mai vulnerabili proprio ora che accarezzavano la pazza idea di fare il terzo incomodo tra Spurs e Thunder per il successo della conference.

cosa portava danilo — I Nuggets in Galinari hanno perso un giocatore da 16.2 punti (massimo in carriera, secondo di squadra), con 5.2 rimbalzi (terzo), 12.3 tiri (secondo) di cui 5.1 da tre (primo) col 37.3% (secondo), più 4.9 tiri liberi tentati (primo) e segnati con l'82% (secondo) in 32.5 minuti (terzo), più tutto quello che in termini di aspetti intangibili del gioco ed equilibri di squadra non va nelle statistiche. Squadra costruita sull'idea che nessuno sia indispensabile, in grado di rinascere più brillante di prima ogni volta che ha perso (sul mercato, più che per infortuni) un giocatore importante nel recente passato, Denver ha la profondità per sopperire all'assenza di Gallinari. Ma toccherà a qualcuno dare quello che Danilo portava in termini di realizzazioni, rimbalzo, atletismo, ecletticità, difesa, viaggi in lunetta ma anche leadership e canestri decisivi.

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— danilo gallinari (@gallinari8888) April 5, 2013

aggiustamenti — Nella rotazione dei lunghi, Kenneth Faried dovrebbe avere più minuti da ala grande, così come dovrebbe esserci più spazio per Anthony Randolph. Anche l'impiego di Kostas Koufos e JaVale McGee verrà rivisto con porzioni di gara più ampie coi due lunghi in campo, soprattutto contro squadre con cui ci sarà bisogno di qualcosa in più vicino a canestro. Ma perché Denver non si snaturi è più logico pensare ad aggiustamenti altrove: accresciute responsabilità a giocatori atipici sul perimetro come Iguodala ma soprattutto Wilson Chandler e Corey Brewer, che per tutto l'anno hanno coperto le spalle al Gallo partendo dalla panchina. Oppure coach Karl potrebbe decidere di abbassare il quintetto dando più spazio a Evan Fournier o a Jordan Hamilton.

lawson e iguodala — In difesa le doti di Andre Iguodala, già candidato a difensore dell'anno e chiave del miglioramento di quest'anno dei Nuggets nella propria metà campo, ma anche di Brewer e Chandler non faranno sentire la mancanza del Gallo. Le scelte di Karl dipenderanno più facilmente dalla chimica offensiva. Ty Lawson, quando tornerà, potrà continuare a garantire quel mix di pericolosità perimetrale e minaccia in penetrazione che portava Gallinari. Iguodala sta crescendo dopo un'annata difficile, e visto che in estate sembra intenzionato a diventare free agent ha voglia di mettersi in mostra: ha le doti di creazione del gioco e di penetrazioni per non far rimpiangere Danilo, anche se con minor precisione al ferro, dalla media distanza e meno serenità nel conquistare falli, per le diverse percentuali dalla lunetta.

Reuters

brewer e chandler — Brewer ha dimostrato sul campo di poter rimpiazzare il Gallo: contro Dallas ha sostituito l'azzurro chiudendo con 23 punti e le tre giocate decisive. La controfigura ideale di Gallo resta però Chandler, finalmente in salute, sa come Danilo ricoprire entrambi i ruoli di ala. Chandler però non spazia il campo da tre come l'azzurro e come potrebbero fare invece Evan Fournier e Jordan Hamilton, altri giocatori che potrebbero veder salire il loro minutaggio nelle occasioni in cui George Karl punterà su quintetti più piccoli. In questi casi Denver perderà taglia fisica, cosa che non succederà invece quando in campo ci sarà Corey Brewer. Le opzioni non mancano, sta a Karl trovare la formula ideale per gestirle e a chi resta approfittarne per fare un passo avanti.