Nba, Westbrook e Durant super
Mezzo Kobe non basta ai Lakers

Con i colpi di Russell Westbrook e Kevin Durant, Oklahoma City supera nettamente i Lakers, tenuti a galla da Kobe Bryant, che ha giocato per tutta la gara col braccio destro infortunato. Bradley e Pierce trascinano Boston alla vittoria a Philadelphia.

Oklahoma City Thunder-Los Angeles Lakers 122-105

Russell Westbrook schiaccia in faccia a Nash. Ap

Due stelle sono meglio di una. Russell Westbrook e Kevin Durant, il duo più prolifico della Nba, vincono la sfida con Kobe Bryant, che gioca per quasi tutta la gara solo col braccio sinistro, e con 63 punti di coppia firmano il netto successo di Oklahoma City (44 vinte-16 perse in stagione) sui Lakers (30-31). Per una volta è il playmaker, e non Durant, il migliore dei due: distribuisce quasi equamente i suoi punti tra primo e secondo tempo (19 e 18), e nella ripresa prende per mano i Thunder quando il compagno si spegne (6 punti e 2/10 dopo il riposo). Aggrappata alle sue due stelle, quasi perfetta con due sole palle perse (record Nba eguagliato), Oklahoma dimostra ancora una volta di essere l’elite della Western Conference al posto proprio dei dei Lakers, 40% dal campo e 16 palle perse. “Erano venuti qui per vincere - ha detto Westbrook -, ma noi ci siamo presentati in campo pronti a difendere e abbiamo vinto”. Los Angeles ferma la rincorsa ai playoff,, deragliata da troppi guai fisici. Howard, 1/7 al tiro, ha convissuto con un dolore alla spalla destra. World Peace si è fatto male al piede destro.

Kobe dopo nemmeno un minuto si è infortunato al nervo del braccio destro. Pur di non uscire ha usato quasi esclusivamente il braccio sinistro (dava anche il cinque ai compagni) , tenendo il destro per quando contava davvero. Nonostante i suoi guai ha infilato 30 punti e i suoi soliti tiri impossibili. Ma non è bastato. I Lakers sprofondano da subito, intontiti dal 7-0 iniziale di Oklahoma e incapaci di infilare uno solo dei 10 tiri tentati dal campo.

Quando si rimettono in marcia i Thunder sono già scappati: gli uomini di coach Brooks chiudono il primo quarto sul 37-28 e toccano il 54-38 a 6’27” dal riposo, poi subiscono il ritorno di Bryant (12 punti nel secondo quarto, unica arma offensiva gialloviola con Nash e Howard che tirano 1/14 in coppia nel primo tempo) ma negli spogliatoi vanno sul 71-55. Durant firma il 75-57 in avvio di terzo quarto, ma Nash si risveglia (13 punti nel periodo) e Los Angeles ci prova, tornando fino a 85-79 con 3’28” da giocare prima di essere ricacciata indietro (97-89 alla sirena) dallo show di Westbrook (15 punti nel 3° quarto). I Lakers non si arrendono, approfittano della crisi di Durant e a 6’13” dalla fine hanno solo 5 punti da recuperare (110-105). I Thunder però si ricompongono, salgono di tono in difesa e tenendo L.A. a 0/10 al tiro nei 6’ conclusivi centrano la seconda vittoria di fila, quinta nelle ultime 6 partite.

Oklahoma City: Westbrook 37 (15/27 da due, 0/2 da tre, 7/8 tiri liberi), Durant 26, Ibaka 13. Rimbalzi: Westbrook 10. Assist: Westbrook 5, Durant 5.
L.A. Lakers: Bryant 30 (5/12, 3/7, 11/12 tl), Nash 20, World Peace 16. Rimbalzi: Howard 16. Assist: Nash 4.

Philadelphia 76ers-Boston Celtics 101-109

Avery Bradley, 22 punti contro Phila. Ap

Avanti tutta. Trascinati da Avery Bradley (massimo stagionale alla voce punti) e Paul Pierce, i Celtics (32-27) abbattono Philadelphia (23-36) conquistando la 12ª vittoria in 16 gare senza Rajon Rondo. Boston ha tirato col 51% dal campo, martellato 11/19 da tre, chiuso con 5 giocatori in doppia cifra e tenuto gli avversari al 41% dal campo. E si gode i progressi di Bradley, che ai 22 punti ha aggiunto 7 rimbalzi e 5 assist. “I miei compagni hanno fiducia in me e io in me stesso - ha raccontato la guardia 22enne, che ha perso per infortunio le prime 31 partite della stagione -. Quando ho la possibilità di tirare devo farlo, perché serve per aiutare la squadra”. Philadelphia incassa la nona sconfitta nelle ultime 10 partite nonostante i 7 giocatori in doppia cifra e i 64 punti in area, incapace di capitalizzare le 22 palle perse da Boston. E dire che i Sixers erano partiti meglio, toccando grazie a Holiday il 19-13 a 5’26” dalla prima sirena. Poi Bradley inaugura un 13-2 alimentato da Green e i Celtics a fine periodo sono avanti 26-23. Gli ospiti ritrovano Pierce nel secondo quarto dopo l’1/5 al tiro del primo e provano a prendere il largo, ma Philadelphia resta incollata e il vantaggio dei Celtics al riposo è di 7 punti (53-46). A Boston il tentativo di fuga riesce meglio nel terzo periodo, con Pierce che da dietro l’arco, assistito da Bradley, firma il 71-57 a 4’48” dalla sirena. I Sixers si rifanno sotto nel finale di quarto, con un 8-0 che vale il 79-75 alla fine del parziale, ma sprofondano a -15 (91-76) dopo aver incassato un pesante 12-1 in avvio di 4° periodo che a 8’16” dalla fine mette in cassaforte la vittoria dei Celtics.

Philadelphia: T. Young 19 (9/20, 1/3 tl), Holiday 18, Turner 18. Rimbalzi: Young 10. Assist: Holiday 10.
Boston: Bradley 22 (8/11, 2/4), Pierce 18, Garnett 18. Rimbalzi: Pierce 11. Assist: Pierce 7.