Garnett con Pierce e Green: Boston si aggrappa a loro. Ap

La storia è contro di loro: nessuna squadra nei playoff Nba è mai riuscita a vincere una serie in cui è stata sotto 3-0. Ma Boston e Houston ci credono: perché contro New York e Oklahoma City hanno vinto le ultime due partite, perché hanno la possibilità di forzare una settima e decisiva sfida vincendo gara-6 davanti al loro pubblico. Ma soprattutto perché non hanno più nulla da perdere.

celtics — Boston per due volte ha rimandato il suo funerale, quello che i Knicks pensavano di celebrare presentandosi a gara-4 e 5 vestiti di nero. “Ci eravamo vestiti per le loro esequie, invece siamo stati noi ad essere stati seppelliti” ha detto J.R. Smith dopo il tonfo di New York nella quinta sfida. I Celtics, sotto la guida dei veterani Paul Pierce e Kevin Garnett (insieme ammassano 265 gare playoff in carriera), hanno cambiato marcia. In attacco hanno ritrovato Jason Terry, 50% al tiro e 17,5 punti di media in gara-4 e 5, e sono passati dai 75 punti a partita delle prime tre sfide ai 94,5 delle ultime due, con la percentuale dal campo cresciuta da 39,5 a 45,2 e quella da tre balzata da 27,6 a 43,2. In difesa stanno tenendo New York, la squadra che in regular season ha infilato più triple di tutti, al 23,1%. Ma soprattutto sono riusciti ad esorcizzare il “demone” Carmelo Anthony: 32 punti di media e 46% al tiro nelle prime tre gare, 29 punti e il 30,5% dal campo nelle successive due, in cui ha sbagliato tutte le 12 triple tentate. “Conta resistere - ha detto Jason Terry dopo gara-5 -. Vuoi fare i bagagli e andare a casa o giocare un’altra partita? Nei playoff ogni serie ha una vita propria”.

Harden esulta: il grande ex sogna la rimonta su Oklahoma. Afp

rockets — “Stiamo crescendo ad ogni partita. Stiamo facendo qualcosa di speciale qui”. Chandler Parsons e Houston hanno voglia di stupire e ci stanno riuscendo. Sembravano spacciati, sotto 0-3 contro la miglior squadra dell’Ovest, finalista perdente lo scorso anno e rivale più accreditata di Miami campione in carica. E invece la serie è cambiata quando in gara-2 Russell Westbrook si è rotto il menisco del ginocchio destro. Da allora Kevin Durant ha scoperto di essere troppo solo nell’attacco di Oklahoma City, k.o. in due gare di fila in cui KD ha viaggiato a 37 punti di media (contro i 26,5 segnati nelle prime due sfide con Westbrook in campo). Con Kevin Martin che tira col 30,4% per i Thunder è notte fonda. Houston è cresciuta (106 punti a partita e 41,9% da tre nelle vittorie, 98 con il 27,8% nelle prime tre sfide), spinta a diventare grande dalla voglia di James Harden (26,4 punti a gara, solo Durant e Carmelo Anthony segnano più di lui in questi playoff), dalla grinta di Patrick Beverley, dalla forza di Omer Asik (19 punti, 12,5 rimbalzi nelle ultime due gare). “Siamo certi che vinceremo gara-6 e passeremo il turno” dice sicuro Parsons. Oklahoma e la storia sono avvisati.