Nba, Doncic subito fenomeno. I suoi sono numeri da Jordan
?Quando in Nba ti conoscono solo col tuo nome di battesimo vuol dire che stai facendo qualcosa di buono?. Doncic ci ha messo meno di 30 partite a diventare solo Luka, a conquistare l’Nba come aveva fatto, appena 18enne, con l’Europa. Un fenomeno come lui, una matricola in grado di fare la differenza gi¨¤ al primo anno, di caricarsi una squadra sulle spalle, non si vede ogni stagione. Per questo, come dice Dirk Nowitzki (uno che ci ha messo anni a diventare Dirk, prima di scrivere la sua leggenda che l’ha portato a diventare il miglior europeo mai sbarcato negli Usa), Doncic ¨¨ diventato semplicemente Luka.
I NUMERI
¡ªIl 19enne sloveno sta giocando pi¨´ come un All Star che come una matricola. Dopo 35 partite, Doncic sta viaggiando a 19,6 punti, 6,5 rimbalzi e 5 assist di media. L’ultimo debuttante con almeno 19 punti, 6 rimbalzi e 5 assist era stato Michael Jordan nel 1984-85 (28,2 punti, 6,5 rimbalzi e 5,9 assist). E nella storia Nba solo altri due giocatori al primo anno, oltre a MJ e a Luka, hanno avuto numeri simili: Oscar Robertson e Grant Hill. Doncic venerd¨¬ scorso, nella sconfitta a New Orleans della sua Dallas, ¨¨ diventato il pi¨´ giovane di sempre (19 anni e 303 giorni) con almeno 7 triple. E la partita prima si era fermato ad un rimbalzo dal diventare il pi¨´ giovane di sempre in tripla doppia (ha ancora 9 giorni per togliere il primato a Markelle Fultz, che lo ha fissato a 19 anni e 317 giorni).
MATURO
¡ªNon sono solo i numeri a dire che Doncic ¨¨ una futura superstar. In campo gioca con la sicurezza di un veterano, capace di prendere sempre la decisione giusta. ?Non potevo credere ai miei occhi la prima volta che l’ho visto — ha detto di lui Nowitzki —. La sua capacit¨¤ di fare sempre la cosa migliore e la sua visione di gioco sono incredibili per uno che ha solo 19 anni?. Dallas ¨¨ gi¨¤ la sua squadra. Coach Rick Carlisle l’aveva inizialmente proposto come ala grande, ruolo presto abbandonato per dividere il backcourt e i compiti di gestione del gioco con Dennis Smith Jr, scelto con la numero 9 dai Mavs al draft 2017. Solo che Doncic ha un’altra marcia. E un altro talento: quando Smith si ¨¨ fermato 9 volte in 10 partite a met¨¤ dicembre, i Mavs sono definitivamente diventati la squadra di Doncic. Carlisle gli ha consegnato il pallone e non si ¨¨ mai pentito: Luka lo ha ripagato col suo show fin qui pi¨´ bello, gli 11 punti consecutivi nei minuti finali con cui l’8 dicembre ha ribaltato Houston.
RISPETTO
¡ªDoncic ha gi¨¤ in tasca il premio di matricola dell’anno, perch¨¦ non c’¨¨ nessun debuttante in circolazione che si sia preso la sua squadra sulle spalle e riesca a fare ogni notte la differenza. Dallas ¨¨ una squadra che punta ai playoff grazie a luii. Luka, professionista da quando a 13 anni lasci¨° la sua Slovenia per il Real Madrid, va avanti come se fosse tutto normale, con le sue scarpe dedicate a Dragon Ball e la sua voglia di stupire. L’Nba intanto si ¨¨ accorta di lui: ?E’ una matricola, ma ha trovato il modo di imporre la sua volont¨¤ sul gioco: diventer¨¤ una star? lo ha incoronato Steph Curry. ?Sar¨¤ un problema. Anzi, ¨¨ gi¨¤ un problema. E lo sar¨¤ per lungo tempo? ha spiegato Draymond Green. Una matricola decisiva come Doncic non si vedeva dai tempi di LeBron James (che chiuse il 2003-04 con 20,9 punti, 5,5 rimbalzi e 5,9 assist). ?E’ un paragone speciale per me, LeBron ¨¨ il mio idolo? ha detto Luka. La prima volta che l’ha incontrato ha aspettato pazientemente fuori dallo spogliatoio Lakers allo Staples Center per avere la sua maglia autografata. La seconda volta LeBron lo ha trattato come fa con gli avversari pi¨´ pericolosi. E l’ha menzionato tra le star con cui vorrebbe giocare. Potrebbe succedere all’All Star Game di Charlotte il 17 febbraio. Sarebbe un’altra conferma che il fenomeno Luka ha conquistato anche l’Nba.
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