La rinascita dei Warriors
Tutto parte dalla difesa

Da quando Tim Hardaway, Mitch Richmond e Chris Mullin incantavano la Bay Area ai tempi del "Run TMC" nei primi Anni 90, i Golden State Warriors sono diventati famosi per essere in grado di segnare molto e concedere ancora di più. Ma quei tempi sono finiti. Nel secondo anno da coach di Mark Jackson, i Warriors hanno finalmente cominciato a cambiare le loro prospettive. Alla vigilia della partita in casa di mercoledì contro i Los Angeles Clippers (25-6), attuali detentori del miglior record Nba, Golden State (21-10) ha ottenuto la sua miglior partenza in più di 20 anni soprattutto grazie alla difesa. Un cambiamento così radicale da rendere la partita Warriors-Clippers - a lungo considerata la sfida tra perdenti della Pacific Division - uno scontro al vertice tra due delle migliori formazioni della Western Conference. I Clippers, che hanno perso per 114-110 contro Golden State a Los Angeles il 3 novembre, hanno vinto 17 partite di fila prima della partita di martedì a Denver. "E' il 2013 - ha detto sorridendo Carl Landry durante la sessione di allenamento svolta a Capodanno - è un'epoca diversa".

Mark Jackson è nato il 1 aprile 1965. Reuters

questione di stile — Jackson, coi toni forti e decisi da ex commentatore tv e nativo di Brooklyn, dichiarò nel momento in cui fu assunto dai Warriors che gli errori in difesa non sarebbero più stati tollerati a San Francisco. Aggiunse anche di essere pienamente a coscienza del fatto che i tifosi fossero ammaliati dalle squadre tutta corsa e divertimento di Don Nelson e Keith Smart, ma annunciò subito che il suo stile sarebbe stato diverso. "Le cose cambieranno" disse Jackson il 10 giugno 2011. L'ex playmaker di New York Knicks e Indiana Pacers non ha mai avuto una possibilità concreta di imporre il proprio gioco al suo primo anno da coach, perlomeno non con un roster martoriato dagli infortuni e una stagione accorciata a 66 partite per colpa del lockout. Nel corso dell'estate il nuovo general manager Bob Myers ha acquistato veterani del calibro di Carl Landry e Jarrett Jack e un trio di rookie - Harrison Barnes, Festus Ezeli e Draymond Green - che hanno interpretato quel giocare con il cuore e impegno tanto predicato da Jackson.

progressi — A poco più di un terzo del percorso stagionale, i risultati cominciano a farsi vedere. I Warriors si trovano al terzo posto nell'Nba nella differenza rimbalzi (+4.19 a partita) e al quarto per percentuale di tiro dal campo degli avversari (42.9%). La scorsa stagione i Warriors, che hanno chiuso la regular season con un record di 23-43, si erano piazzati rispettivamente al ventottesimo e al ventesimo posto. "Non si diventa una delle migliori squadre in difesa in un giorno. Tuttavia, più predica un atteggiamento del genere e più si recepisce il messaggio, e questo è dimostrato anche dal modo in cui ci siamo allenati nel training camp e da come guardiamo e studiamo i filmati delle partite - dice il playmaker Stephen Curry, diventato sorprendentemente forte in difesa -. Tutto questo fa parte di un progetto per diventare una squadra più forte. Dobbiamo ancora crescere sotto molti aspetti, ma, dal punto di vista difensivo, siamo cento volte meglio di quanto lo fossimo un anno fa, come dimostra anche il nostro record. Dobbiamo continuare così".

Biendrins difende a modo suo su Evan Turner. Reuters

matematica e filosofia — Jackson è convinto che i giocatori abbiano cominciato ad apprezzare il suo stile di gioco quando si sono accorti che le filosofie degli allenatori precedenti non si tramutavano in vittorie sul campo. Golden State ha un record di 19-2 quando prende più rimbalzi degli avversari e 6-1 quando riesce a bloccare gli altri sotto il 40% sul tiro dal campo. Solo due squadre - Oklahoma City e Sacramento - hanno tirato con oltre il 50% dal campo contro i Warriors, che hanno perso in entrambe le occasioni. Golden State ha chiuso il mese di dicembre con un record di 12-4, incluso un 6-1 in trasferta sottolineato da una vittoria in casa dei Miami Heat campioni in carica, e hanno vinto almeno 20 partite prima del nuovo anno per la prima volta dal 1980. I Warriors hanno anche eguagliato il proprio record del 1961-62 (quando la franchigia si trovava ancora a Philadelphia) con 12 vittorie nel mese di dicembre. In trasferta la squadra ha ottenuto un 11-6, eguagliando già le vittorie ottenute nella scorsa stagione. Solo San Antonio ha fatto meglio con 12 vittorie esterne. Non male per una franchigia che dal 1994 a oggi ha partecipato una sola volta ai playoff. "Hanno visto con i propri occhi cosa vuol dire concentrarsi soltanto sull'aspetto offensivo - dice Jackson -. E lo dico con tutto il rispetto, la squadra ha avuto dei successi ma non nel lungo termine. Ma insegnandogli a difendere, se ci si riesce, la squadra può togliersi delle soddisfazioni, non solo quest'anno, ma nel lungo termine".

assenti eccellenti — Forse la cosa più sorprendente è che questi nuovi Warriors stanno andando così nonostante gli infortuni dei loro due migliori giocatori in difesa. Andrew Bogut, che doveva diventare il nuovo centro della franchigia, ha disputato solo 4 partite ed è fuori a tempo indeterminato per gli effetti dell'intervento chirurgico alla caviglia sinistra. L'ala piccola Brandon Rush, definito da Jackson il miglior difensore della squadra sul perimetro, dovrà saltare tutta la stagione dopo essersi rotto due legamenti nel ginocchio sinistro nella seconda partita dell'anno. "Sono veramente fiero di questo gruppo - dice Jackson -. Sono convinto che il meglio debba ancora venire".