A Minneapolis il ritorno alla postseason dopo 14 anni ¨¨ il segnale di crescita che la propriet¨¤ si aspettava. La squadra di Thibodeau per¨° ha reso meno del talento in organico. E ha ancora tanta strada da fare per tornare tra l'elite
E’ stata una stagione in chiaroscuro, quella dei Minnesota Timberwolves. Tornati ai playoff dopo 14 anni d’assenza, eliminati 4-1 al 1¡ã turno dagli Houston Rockets. Che qualcosa non abbia funzionato lo dimostra la conferenza stampa di fine stagione di Coach Thibodeau: avvolta dall’indifferenza d’una citt¨¤ che vive sincronizzata sulla stagione dei Vikings. E ha gi¨¤ voltato pagina in attesa della prestagione NFL: i Lupi sono archiviati. Il giocattolo di riserva del momento sono i Twins di baseball, visto che pure i Wild di hockey della limitrofa Saint Paul ai playoff sono durati poco…
Jamal Crawford con Tom Thibodeau, da due stagione coach di Minnesota. Ap
cosa ha funzionato —
Thibs rispolvera la fetta di storia che gli fa comodo, ma non mente ai media, per una volta, quando dice: “S¨¬, la stagione la considero un successo. Siamo tornati ai playoff dopo un lungo digiuno. Avevamo un record di 37-22 quando Butler s’¨¨ infortunato (al menisco del ginocchio destro poi operato, prima di tornare a fine stagione regolare trascinando alla post season i compagni per i capelli ndr), e abbiamo chiuso con 47 vittorie, quinto miglior record di sempre di franchigia”. Minny ha un organico migliore rispetto a quello di 12 mesi fa. Butler ha cambiato la franchigia non solo grazie alla favolosa stagione da All Star, ma con la mentalit¨¤ da capobranco. Ha aiutato a spazzare via gli atteggiamenti da “perdentoni” incancreniti nell’ambiente. Spalleggiato da Gibson, veterano prezioso tanto sul parquet, cruciale giocatore di ruolo – la sua difesa su Jokic sull’ultimo possesso dei regolamentari di Denver ha salvato la patria - quanto in spogliatoio. Towns ¨¨ ora un All Star, Wiggins ¨¨ pi¨´ completo, anche se l’assunto di Thibs: “Wiggins? Meglio dell’anno scorso”, ¨¨ messo in dubbio da Wigs stesso, che ha ammesso di non aver vissuto una gran stagione. I Lupi sono finiti distanti dal 3¡ã posto a Ovest solo di 2 partite. E hanno giocato (e vinto) la miglior gara della stagione ai playoff contro la “corazzata” Rockets.
cosa non ha funzionato —
Tanto, troppo. Per l’organico che vantano, i Wolves hanno ottenuto poco. Finendo dietro a squadre con meno talento come Portland, Utah, New Orleans senza Cousins e San Antonio senza Leonard. L’ottavo posto acciuffato in maniera rocambolesca nello “spareggio” casalingo contro Denver ¨¨ il gigante che ha partorito un topolino…Le sconfitte contro squadre da Lotteria: Phoenix (due volte), Memphis (due volte, la seconda in casa contro una squadra che aveva perso 18 volte di fila in trasferta), Chicago, Orlando, Atlanta e Brooklyn, gridano vendetta. Sarebbe bastata un po’ pi¨´ di dedizione per ottenere una testa di serie migliore ai playoff. L’infortunio di Butler non ¨¨ stato una fatalit¨¤, ma un esempio di gestione disastrosa del miglior giocatore, capitale di franchigia. L’ex Bulls ha ammesso coi media: “Prima della rottura del menisco il ginocchio mi faceva male”. Tanto che non aveva giocato l’All Star Game. Eppure aveva giocato per Thibs, primo della lega per media d’impiego alla pausa di Los Angeles. Poi s’¨¨ rotto…Thibs e Minny non hanno imparato la lezione: Butler, spremuto, ha chiuso la stagione in gara 5 contro Houston, seduto in panchina. “Il ginocchio gli faceva male” ha chiosato Thibs. I minutaggi sono stati enormi per il quintetto: Teague si ¨¨ ritrovato primo tifoso di Jones, suo sostituto naturale, per rifiatare. Thibs non ci ha mai sentito, da quell’orecchio. Ignorando il monito delle parabole di Noah, Deng e Rose, spremuti a Chicago. Il suo sistema di gioco appare poi obsoleto. Perfetto per l’inizio del nuovo millennio, ora superato dagli eventi. Minnesota ha chiuso trentesima, ultima, per triple tentate nell’Nba del tiro da 3 punti. 26ma per canestri assistiti: colpa d’isolamenti forzati, senza movimento di palla. Come rating difensivo Lupi 22imi; per punti concessi a Ovest sono finiti dietro a Dallas, Memphis e Sacramento. Comunicazione e abnegazione minime. Soprattutto in Towns e Wiggins, presunte stelle del futuro, ma dalla testa non da primattori, al momento. Questo introduce il problema successivo: Thibs, Coach e Presidente dei Wolves, fatica a relazionarsi coi suoi puledri almeno quanto ¨¨ a suo agio coi pretoriani Butler e Rose. Towns nelle partite che contano nei finali punto a punto ¨¨ stato evitato come la peste, Wiggins ¨¨ diventato spesso quarta scelta offensiva dietro Butler, Towns, Teague, persino Rose/Crawford. Dura, per un realizzatore, trovare ritmo e fiducia. E questa squadra non ha mai conquistato Minneapolis. 16 tutto esaurito su 41, in stagione regolare. Boo dagli spalti ricorrenti per tutta la stagione sino alla qualificazione playoff. Mai un applauso per Thibs, troppo “ruvido” per una comunit¨¤ che si vanta nel definirsi “gentile”.
Karl-Anthony Towns, prima scelta al draft 2015, ¨¨ la giovane star di Minnesota. Ap
futuro da lupi —
Di strada i Wolves ne hanno fatta. Ma ne hanno da fare altrettanta, per tornare nell’¨¦lite Nba, da cui mancano dai tempi di Garnett. La situazione salariale non aiuta. Wiggins ha firmato un rinnovo salariale da quasi 147 milioni sino al 2023. Non sta giocando da chi vale quei soldi. Towns andr¨¤ rinnovato in estate, a cifre simili. Mentre Butler, che ha un altro anno di contratto, non pare intenzionato a legarsi a lungo termine. Ha interesse a non precipitare le cose, visto il doppio filo con cui ¨¨ legato a Thibs, la cui posizione tra 12 mesi potrebbe essere scomoda. Quella tra il Coach e il proprietario Glen Taylor, 77 anni, pare una pace armata. Taylor non lo ama. Anzi…lo aveva scelto perch¨¦ non ringiovanisce: vuol vincere subito, dopo anni di “magre”. Tanto da affidarsi a un Coach noto per voler vincere a ogni costo, machiavellico: il fine giustifica i mezzi. Estetici di gioco, o di bon ton. Ma Taylor a chi gli parlava del k.o. di Butler ha replicato informalmente che il vantaggio in classifica andava aumentato prima. “Valutazioni? M’aspettavo i playoff, per gli sforzi (economici ndr) fatti. Speravo nel vantaggio campo. Possiamo fare meglio. Che sarebbe successo non avessimo fatto i playoff? Li abbiamo giocati…”. Sarebbe successo, dicono i beninformati, che Thibs sarebbe “saltato”. Insomma, quello di questi giorni su Minneapolis potrebbe essere un sole duraturo, ma pure passeggero…
Riccardo Pratesi
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