? il momento della verit¨¤. Quello in cui si fa la storia del gioco. Le Final Four, le semifinali del torneo universitario statunitense, sono distanti poco pi¨´ di 24 ore. Scatteranno pochi minuti dopo la mezzanotte tra sabato e domenica (italiani) con Kansas-Villanova. Poi il piatto forte di New Orleans, per una volta non la jambalaya, ma piuttosto Duke-North Carolina, il derby dei sogni per la prima volta realt¨¤ a livello di Torneo NCAA. Proprio i Blue Devils sono i favoriti, secondo gli scommettitori. Anche perch¨¦ sfoggiano Paolo Banchero, il lungo di Seattle con passaporto italiano, nominato miglior giocatore del Regional dell’Ovest, determinante nei primi 4 successi della squadra di Coach K. Banchero ¨¨ immaginato come una delle prime tre scelte del Draft NBA 2022. Se la gioca con Chet Holmgren, lungo di Gonzaga, e Jabari Smith, ala di Auburn, dunque la domanda diventa doverosa: quante scelte (poi) Top 3 sono risultate decisive per vincere il titolo al college, per chiudere la Big Dance tra i coriandoli, negli ultimi 15 anni? Siamo andati a spulciare i numeri e la risposta ¨¨ meno scontata del previsto.
VERSO LE FINALI
Banchero e il Draft Nba: i lunghi campioni NCAA scelti top 3 prima di lui
Vigilia di Final Four, Duke-North Carolina ¨¨ il derby dei sogni. Il lungo di Seattle con passaporto italiano pu¨° ripercorrere il successo di Davis, anche se in tanti non ce l'hanno fatta
Erede di Okafor
¡ªIl pi¨´ recente ¨¨ Jahlil Okafor, per l’appunto proprio un lungo di Duke, che nel 2015 tagli¨° l’ultima retina e poi venne chiamato dal Commissioner Silver con la terza chiamata assoluta del suo Draft. Come Banchero ora, allora Okafor era un realizzatore immarcabile a livello di college, anche se come e pi¨´ di Paolo faticava in difesa. Poi la sua carriera NBA ¨¨ deragliata, certo non ha rispettato le enormi aspettative, ma allora era inimmaginabile pensarlo comprimario al “piano di sopra”.
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L'ispirazione Davis
¡ªPer trovare uno studente/atleta scelto al numero 1 dopo aver vinto il Torneo bisogna riavvolgere il nastro sino al 2012. Allora ci riusc¨¬ Anthony Davis, campione nazionale con Kentucky. Addirittura da miglior giocatore (MOP) di quelle Final Four trionfali per i Wildcats. Che mandarono al numero due del Draft un altro loro ragazzo, Kidd-Gilchrist. Poi Davis, attuale lungo dei Lakers, ha avuto una super carriera in NBA, mentre di Kidd-Gilchrist si ¨¨ rivelato un miraggio collegiale.
La preistoria di Horford
¡ªNel 2019 il mondo NBA idolatrava Zion Williams, pur uscito con Duke gi¨¤ alle Elite 8, e DeAndre Hunter, ala campione per i Virginia Cavaliers, venne chiamato “solo” al numero 4. Tornando ancora pi¨´ indietro nel tempo, al nostro confine di 15 anni fa, troviamo nomi pi¨´ illustri. Derrick Rose perse al supplementare la finalissima contro Kansas con la sua Memphis University e poi venne chiamato come prima scelta assoluta del Draft 2008. L’anno precedente i Florida Gators perfezionarono il back to back di trionfi consecutivi grazie al trio delle meraviglie Horford/Noah/Brewer. Horford fu scelto n. 3 al Draft, Brewer n. 7 da miglior giocatore delle Final Four, il figlio di Yannick numero 9. La curiosit¨¤: il centro della Ohio State piegata in finale, Greg Oden, venne selezionato con la numero 1. Si sarebbe poi rivelato un fiasco clamoroso.
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