Superficie | Abitanti | Densità |
---|---|---|
707 Km² | 2 675 656 | 3 784,52 ab./km² |
Anno di costruzione | Capacità |
---|---|
2010 | 55,000 |
Salvador, profumo di storia
Salvador de Bahia de Todos os Santos, per il mondo Salvador, profuma di storia.
Sulle sue spiagge approdò il primo novembre del 1501 (da qui il nome “Baia di tutti i Santi”) Amerigo Vespucci, nel secondo dei suoi quattro viaggi alla scoperta di quello che per lui era il “Nuovo Mondo” e non le terre asiatiche intuite da Cristoforo Colombo.
Quando la Corona Portoghese cominciò la sua colonizzazione del Brasile, decise di fondare su quella baia il suo primo insediamento. Era il 1549. Salvador divenne, così, la prima città del Nuovo Mondo, la prima città coloniale e la prima capitale del Brasile.
Da quel momento migliaia di uomini e donne africane furono strappate alla loro libertà e sbarcati come schiavi sulle coste di Salvador, una città che nel tempo ha fatto della contaminazione tra popoli diversi la sua ricchezza artistica e culturale. Oggi è suggestiva la divisione tra la “Cidade Baixa”, più moderna, e la “Cidade Alta”, ricca di storia, dove sorge l’antico quartiere “Pelourinho”, con le sue chiese, le case in stile coloniale, le piazze e le strade che ispirarono artisti come Jorge Amado, Caetano Veloso e Gilberto Gil. Tutto questo fa del Pelourinho, dal 1985, un Patrimonio Storico e Culturale dell’Umanità per l’UNESCO.
In tutto lo Stato di Bahia e quindi anche in Salvador, il calcio è una passione intensa. Bahia e Vitoria sono le due squadre che animano il derby cittadino. La prima fondata nel 1931 al motto “Nasceu para vencer” (sono nata per vincere), la seconda è la più antica con 114 anni di vita.
L’Arena Fonte Nova, questo il nome dello stadio, ospiterà tre gare della Confederation Cup, tra cui la finale per terzo e quarto posto, ma soprattutto l’affascinate Brasile-Italia del 22 giugno, ultima partita della fase a gruppi. Inaugurato nel 1951 fu chiuso nel 2007 per il crollo di una parte dell’anello superiore, nel quale morirono sette persone. Nel 2010 fu completamente demolito per far posto dopo tre anni di lavori alla nuova arena. E’ un impianto polifunzionale capace di 55.000 spettatori, costruito secondo gli ultimi criteri eco-sostenibili e tutti i materiali dismessi nella opera sono stati? riutilizzati per migliorare le infrastrutture della città. Non vuole vivere solo per il calcio, ma si propone come una struttura in grado di essere vissuta anche in assenza di calcio. Al suo interno sarà costruito il Museo del calcio brasiliano.
Bebeto, campione del mondo nel 1994 è stato uno dei rappresentanti importanti del calcio baiano, insieme al portiere ex Milan, Dida e al difensore ex Roma, Aldair.
Invita i tuoi amici a lasciare un commento a questo articolo:
Invita Amici