È già tempo di bilanci, per Cesare Prandelli. Della Confederations Cup, antipasto del prossimo Mondiale, ancora qui in Brasile. Il c.t. dell’Italia, alla vigilia di una gara con l’Uruguay, la finalina per il terzo posto, che affronta con mille incognite di formazione - la fatica con la Spagna non è stata ancora recuperata, siamo alla conta dei disponibili - è soddisfatto del passato prossimo e ottimista circa il futuro. “Abbiamo dimostrato che sul piano del gioco possiamo giocarcela con chiunque. Abbiamo forzato la Spagna a giocare di rimessa. Ora dovremo fare tesoro di quanto imparato in questo torneo e farci trovare pronti atleticamente, in prospettiva”. Sull’immediato, invece: “L’Uruguay ha tre attaccanti straordinari, sarà la partita più difficile da preparare tatticamente”.

FORMAZIONE — “Siamo in difficoltà perché non abbiamo ancora recuperato fisicamente. Dobbiamo testare in allenamento dei giocatori, per capire se saranno disponibili, prima di decidere chi gioca”. È fuori causa anche Marchisio, dopo Pirlo e Barzagli. E Chiellini e De Rossi, ma anche Gilardino, sono in dubbio, perché non hanno ancora recuperato lo sforzo fatto in semifinale. Ma solo il primo non dovrebbe farcela, mentre in attacco tornano El Shaarawy e Diamanti, ai fianchi di Gila.

TERZO POSTO — “Il significato di questa partita? Può aggiungere esperienza e continuità al nostro percorso di crescita. Confido nelle motivazioni di chi ha trovato meno spazio, sinora. Poi, in assoluto, forse questa finale per il terzo posto, in un torneo ad otto squadre, è un format che andrebbe un po’ rivisto”.

L’AVVERSARIO — “L’Uruguay ha temperamento e qualità. E tre attaccanti straordinari (Cavani, Suarez e Forlan ndr). Dal punto di vista tattico è la partita più difficile da preparare”.

BILANCIO CONF CUP — “Bilancio? C’è l’orgoglio di quello che abbiamo fatto qui. Di aver fatto molto bene in questa Confederations Cup. Forse per la prima volta abbiamo costretto la Spagna a giocare di rimessa. Dobbiamo essere ancora più convinti di quello che facciamo. Dobbiamo crederci nel nostro progetto. Sul piano del gioco abbiamo dimostrato che siamo in grado di mettere in difficoltà chiunque. Dovremo essere bravi ad esibirlo sempre, non solo quando siamo sotto pressione. I tanti cambi di modulo? Mi piacerebbe cambiarne uno a partita al Mondiale, ma poi in Italia mi arrestano (scherza, in relazione a qualche critica sulla volubilità tattica ndr)… In realtà conta mantenere la filosofia di gioco. La centesima partita in azzurro di Pirlo al Maracanà è stata un gioiello”.

STAGE — “In prospettiva, siccome dovremo arrivare fisicamente molto preparati al Mondiale, sarebbe bello poter fruire degli stage, o quantomeno di qualche giorno per valutare le condizioni atletiche dei nazionali”.

LOGISTICA MONDIALE — “Proveremo a dare dei suggerimenti come categoria di allenatori, alla Fifa, per ovviare alla lunghezza dei trasferimenti. Ma l’importante è che tutte le squadre siano messe nelle stesse condizioni”.

FARAONE — “El Shaarawy in panchina? Ho parlato con lui a Coverciano. Dal punto di vista fisico non stava male, ma era un po’ vuoto, provato dalla stagione. Per riproporsi deve mettere su ulteriore carattere. Ricaricarsi in poco tempo non è facile. Ma lui deve essere pronto”.

DE SCIGLIO — Parla anche il 20enne difensore del Milan. “El Shaarawy? Lo vedo tranquillo. Se giocherà si farà trovare pronto. La Conf Cup mi ha regalato grandi emozioni, giocare partite di questo livello non capita tutti i giorni. Ho guadagnato esperienza”.

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allenamento — L'Italia si è allenata ancora al Barradao, piuttosto che a Fonte Nova, lo stadio dove domenica dalle 13 locali affronterà la Celeste. Seduta cominciata intorno alle 15.45, e finita dopo un'ora circa. La notizia è che Giaccherini ha prima lavorato a parte, poi interrotto la seduta anzitempo. Insomma, Giaccherinho dovrebbe essere fuori causa, il sesto indisponibile accertato, tra gli Azzurri, dopo Abate, Balotelli, Barzagli, Pirlo e Marchisio. Chiellini, De Rossi e Gilardino, affaticati, dopo i rigori con la Spagna, si sono regolarmente allenati, ma non ci sono certezze sulla loro disponibilità. De Rossi nella partitella ha giocato in difesa, mentre Giovinco è stato l'alter ego di Gilardino, giocando da attaccante centrale nell'altra squadra. A fine allenamento raffica di rigori. La curiosità: Bonucci, il cui errore dal dischetto è costato la partita agli Azzurri contro la Spagna, ha segnato il suo. Interno destro "aperto", come contro Casillas, stavolta ad altezza giusta: è finito in rete.