Buffon protesta dopo l'assegnazione del rigore al Giappone. Reuters

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Un’opportunità ghiotta come il cocco di Recife, ma pure un trappolone pericoloso come il mare cittadino, infestato dagli squali. Questo rappresenta il Giappone per l’Italia di Prandelli, attesa stasera all’Arena Pernambuco di Recife alle 19 locali, mezzanotte in Italia, dal secondo appuntamento di Confederations Cup, dopo l’esordio vincente col Messico. Con un successo, gli Azzurri porterebbero sostanzialmente a casa la qualificazione alla semifinale, migliorando già il risultato del 2009 in Sudafrica e rendendo la sfida col Brasile del 22 giugno a Salvador de Bahia un gustoso churrasco: di tutto di più, in campo, ma senza patemi di risultato. Una sconfitta sarebbe invece pericolosa più di una sbandata nel traffico allucinante di queste parti: costringerebbe la Nazionale ad una gara dentro-fuori con la Seleçao. Ed è vero che quella di Scolari è la squadra che gli Azzurri hanno messo sotto, come gioco, in amichevole a Ginevra il 21 marzo scorso, ma è anche la squadra di casa, e pure quella che ci spazzò via alla Conf Cup sudafricana, proprio alla terza partita.

formazioni ufficiali — Italia (4-3-2-1): Buffon; Maggio, Barzagli, Chiellini, De Sciglio; De Rossi, Pirlo, Montolivo; Giaccherini, Aquilani; Balotelli. All. Prandelli. Giappone (4-2-3-1): Kawashima; Uchida, Yoshida, Konno, Nagatomo; Hasebe, Endo; Okazaki, Honda, Kagawa; Maeda. All. Zaccheroni.

incognita fisica — L’Italia contro il Messico ha vinto e convinto. Soprattutto ha dimostrato un’evidente crescita atletica, rispetto alle deludenti risposte contro Repubblica Ceca ed Haiti. I nordamericani nel finale non hanno mai tirato in porta, nonostante fossero in svantaggio. L’Italia non è sembrata avere il fiatone. Ma siccome si gioca ogni tre giorni, e il Giappone è squadra che fa delle corsa e della disciplina tattica le sue qualità migliori, bisognerà verificare come gli Azzurri avranno recuperato le fatiche del Maracanà. Anche perché a Recife fa un caldo che sembra Ferragosto, da noi. Prandelli ieri lo ha detto senza giri di parole: cambierà qualche giocatore per immettere forze fresche nel 4-3-2-1 telaio della Nazionale testato appositamente per la Conf Cup. Giocheranno dal 1’ Maggio, che darà il cambio ad Abate, e Aquilani che sostituirà Marchisio. Confermato Giaccherini o Giaccherinho, come lo chiamano qui: anche per lui c’è un esame di verifica, dopo che contro il Messico in questo ruolo di incursore quasi inedito per lui tra azzurro e bianconero, ha saputo fare più del compitino.

l'avversario — Il Giappone è già qualificato per il Mondiale brasiliano del 2014. Zaccheroni ieri era fiero, orgoglioso del confronto così importante e stuzzicante. Sa che non ha niente da perdere. I suoi ragazzi, dopo la strigliata presa dal Brasile, non avranno più alcun timore reverenziale, e non avranno pressioni. Kagawa e Honda sono buoni giocatori, l’interista Nagatomo lo conosciamo. Il Giappone sembra un tennista solido, di quelli che non si batte da solo. Farà faticare gli Azzurri, ma se sapranno giocare la loro partita al meglio, il risultato sarà a loro favore. Perché le traiettorie di Pirlo sono eleganti quanto quelle di Federer, e Balotelli quando twitta fa paura a Prandelli, ma quando gioca agli avversari.