Quasi amici, stavolta almeno per novanta minuti. Questione di convenienza, ovvio. Juventus e Milan, stasera, organizzano un patto del gol autogestito, una Santa Alleanza a tempo determinato. Perché fare coppia, in fondo, è arte di cesello così come chimica di sensazioni. Ad un prodotto finale di eccellenza, perciò, ci si può arrivare anche attraverso percorsi differenti. Ci sono tandem che vivevano in simbiosi (come ad esempio Fruttero e Lucentini in letteratura), altri invece che spesso preferivano il ringhio (come Dean Martin e Sammy Davis jr. in musica). I biancorossoneri — a causa della loro storia sportiva — non possono che scegliere la seconda strada, da imboccare per la necessità di obbedire a circa un secolo di rivalità ineluttabile.

Doppia trazione — In attesa di tornare alla quotidianità, però, oggi la Nazionale a Malta propone una squadra a doppia trazione che promette reti d’attacco milaniste e supporti offensivi sopratutto juventini. D’altronde, in partenza, i bianconeri forniscono 6 giocatori (Buffon, Barzagli, Bonucci, Pirlo, Marchisio e Giaccherini, oltre a Giovinco in panchina), mentre i rossoneri 5 (Abate, De Sciglio, Montolivo, Balotelli ed El Shaarawy). Blocchi solidi e numerosi, che aiutano Cesare Prandelli ad oliare i meccanismi, sperando nella vena del Faraone e di SuperMario, benedetto ieri dal presidente federale Abete come "un leader della nazionale".

Bomber & Incursori — I numeri, tra l’altro, raccontano come la trazione anteriore rossonera fornisca prolificità, mentre quella posteriore bianconera varietà. In questa stagione, infatti, i tre milanisti azzurri — che tra diversi campionati, coppe e Nazionali sono finiti sul tabellino marcatori — hanno segnato già 38 reti (El Shaarawy 23, Balotelli 12 e Montolivo 3). Gli juventini, invece, si fanno forti di 27 gol, ma di un numero maggiore di cannonieri (Giovinco 11, Marchisio 7, Pirlo 6, Giaccherini 2, Bonucci 1). A pensarci bene, quasi un dato in controtendenza con la storia del nostro calcio, che finora vede la squadra bianconera saldamente in testa come dote di reti portate in azzurro (252) grazie a 52 cannonieri, contro le 115 dei rossoneri frutto di 34 bomber. D’altronde, se esaminiamo i risultati degli attaccanti della Nazionale A nel periodo di permanenza in ciascuna delle due squadre (Pippo Inzaghi, ad esempio, ha giocato in tutte e due), al primo posto finisce il "torinese" del Piero (26 reti) davanti al "milanese" Rivera (14).

L'Italia di Ginevra che ha pareggiato col Brasile. Afp

A lezione dai piloti — Accantonata perciò per il momento la Nazionale mosaico — che è stata spesso il filo conduttore del rinnovamento portato avanti da Cesare Prandelli — al di là delle cifre comunque stasera è lecito aspettarsi una Italia illuminata dalla "mente" di Pirlo e resa forte dal «braccio» di Balotelli ed El Shaarawy, che ieri sono stati ospiti per gran parte del volo (emozionante atterraggio compreso) nella cabina di pilotaggio. Pur non cedendo loro il timone, comunque, la fiducia del commissario tecnico in loro c’è tutta. "È una coppia giovane, con grandissimi margini di miglioramento, che mi aspetto di vedere già contro Malta". E sul Faraone precisa: "Può fare bene sia col 4-3-1-2, sia col tridente: l’importante è che non vada in giro per il campo". Anche perché con i movimenti degli attaccanti, è possibile favorire gli inserimenti dei centrocampisti. Insomma, la Santa Alleanza che stasera ci deve avvicinare al Brasile «mondiale» è già nata. Ma state tranquilli: per tornare alle infinite ruggini di campionato, in fondo, basterà attendere solo novanta minuti.