Coach Prandelli e gli azzurri durante l'allenamento di ieri allo stadio Olimpico. Ansa

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ITALIA-ARGENTINA 1-2 (Higuain 20' pt, Banega 4', Insigne 31' st)

Squadre in campo. Argentina con Lamela nel tridente. Italia con De Rossi stopper, Verratti regista e Osvaldo centravanti un po' fischiato dai 40 mila dell'Olimpico. Supremazia argentina concretizzata da una bella azione personale di Higuain che al 20' porta in vantaggio l'albiceleste. Nella ripresa ancora il centravanti del Napoli serve l'assiste per il raddoppio di Banega. E con una Italia in condizione fisica precaria, ci pensa Insigne con un gran tiro a tenerla in corsa.

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IL PREPARTITA

Partita del cuore, ma anche tappa di avvicinamento importante in chiave Mondiale. Questa è Italia-Argentina, amichevole in programma stasera dalle 20.45 all’Olimpico di Roma, vista dalla prospettiva azzurra. Perché la sfida, organizzata per rendere omaggio al Pontificato di Papa Francesco, è stata preceduta dall’udienza papale con le delegazioni delle due nazionali. Ma conterà anche l’aspetto agonistico, sia chiaro, perché Italia e Argentina preparano già il prossimo Mondiale brasiliano, del quale sono attese come protagoniste di primo piano. Prandelli, dall’estate 2010 ad oggi, nel suo regno azzurro, ha sempre inserito nel calendario della Nazionale amichevoli di lusso. Per testare i suoi ragazzi. Perché confrontarsi con i migliori aiuta a crescere, a migliorare, appunto.

PRECEDENTI — E se l’Italia prandelliana ha fatto spesso e malvolentieri fatica in amichevole – i casi più emblematici sono la batosta subìta dalla Russia prima dell’Europeo e il pari con Haiti appena prima dell’ultima Confederations Cup, con le “grandi” le cose sono sempre andate meglio e comunque si sono poi rivelate utilissime in chiave impegni ufficiali. Nel senso che la Nazionale nel 2011 ha preparato quello che si sarebbe poi rivelato un grande Europeo, chiuso da finalista, con l’ottimo pari in Germania e la vittoria interna contro la Spagna, in amichevole. Pillole di autostima. Prima della positiva Conf Cup Prandelli ha fatto sfidare ai suoi ragazzi Inghilterra (male il risultato, discreta la prestazione), Francia (male il risultato, ma incoraggiante prestazione), Olanda (male la prestazione, ma buono il pari esterno con Verratti decisivo. Il centrocampista del Psg si gioca stasera un posto con Pirlo dal 1', di cui sarà l'erede in Nazionale) e soprattutto Brasile. A Ginevra a marzo gli Azzurri contro la Seleçao esibirono un partitone (finì 2-2), rendendosi conto di potersela giocare alla pari con i verdeoro, poi vincenti a casa loro nel confronto diretto in Conf Cup, ma in una gara aperta, interpretata con coraggio, nel secondo tempo, dall’Italia. E allora l’Argentina diventa il primo test in chiave Mondiale.

L'esultanza di Daniel Osvaldo dopo il gol contro la Bulgaria del settembre 2012

SCELTE — Prandelli ha il desiderio e il dovere di ampliare come nomi, migliorandolo, il gruppo che ha giocato in Brasile contro Messico, Giappone, Brasile, Spagna e Uruguay. Il bilancio è stato il terzo posto finale, tante recriminazioni per quella semifinale con i campioni del mondo persa ai rigori dopo una gran partita, la necessità recepita di tornare in Brasile con elementi freschi dal punto di vista atletico che possano adattarsi alle condizioni complicate che proporrà il Mondiale sudamericano del 2014. E allora ecco perché che contro l’Argentina Prandelli sembra intenzionato a provare Antonelli terzino sinistro, oltre a confermare chi, come Candreva e Giaccherini, con il moto perpetuo in Brasile ha dimostrato di meritare una conferma tutt’altro che scontata, sulla carta. Davanti gioca Osvaldo. Nato a Buenos Aires. Avrebbe dovuto far coppia con Balotelli, ma Mario è infortunato. E allora il giallorosso, il cui futuro alla Roma è ancora incerto, dovrà cavarsela da solo e dimostrare che la violazione del codice etico che gli è costata il Brasile - parte prima - è già passato remoto.

GLI AVVERSARI — L'Argentina sarà senza Messi. Si parte dall’1-1 come assenze pesanti, dunque, pareggiando quella di Balotelli non come valore assoluto, la Pulce è inarrivabile, ma come peso specifico per le rispettive squadre. L’attaccante del Barcellona è acciaccato, proprio come quello del Milan, e come lui ha lasciato il ritiro dopo l’udienza papale. Ma l’argentina è piena zeppa, in attacco, di “italiani” di serie A: da Higuain (Napoli) a Palacio (Inter), probabile coppia titolare, a Lamela (Roma) e Lavezzi (ex Napoli) che dovrebbero partire dalla panchina.