Gigi Buffon, 34 anni, portiere della Juve e della Nazionale. LaPresse

Fuoco di domande. E consuete risposte a raffica. Su tutto. Il capitano non si sottrae, anche se vorrebbe concentrarsi soprattutto sull’azzurro. “La Nazionale è immune dalle negatività che circondano in taluni momenti ogni calciatore durante l’anno – dice Gianluigi Buffon -. Essere qui è un orgoglio per tutti, dobbiamo ottimizzare il poco tempo a disposizione. E non si può certo dire che la Nazionale sia un fastidio”. Anche se le partite, tra Italia e club di appartenenza, sono molte. “Chiaro, mi troverò a giocare anche 15 gare in 40 giorni e ogni tanto la settimana intera per poter lavorare sarebbe utile per preparare al meglio gli impegni successivi”.

Cassano — “Non sono sorpreso dalla sua non convocazione, sono scelte che fa Prandelli in base alle idee che ha in testa. Ieri il c.t. è stato esauriente spiegando le motivazioni a tutti. Mi sembra comunque non gli abbia chiuso alcuna porta in faccia, vedremo in futuro”. Poi circa alcune voci in merito ad un comportamento di FantAntonio poco professionale in Polonia: “Voci di chi? Quali voci? Se uno le segue tutte diventa un problema dare delle risposte. Quando queste voci avranno un nome ed un cognome si potrà rispondere. Comunque in Polonia non c’è stato alcuno screzio: “

De Rossi — “Non c’è niente di stravolgente, per una domenica il tecnico del suo club lo ha tenuto fuori, ma credo che un valore come quello di Lele vada oltre a tutte le altre problematiche che può avere nella Roma. Noi ce lo teniamo stretto e siamo felici sia uno dei nostri. Non conosco a fondo la diatriba, non ho letto cosa hanno dichiarato i protagonisti. Se l’allenatore ha detto che non li ha visti bene, è stata una scelta tecnica basata sul lavoro settimanale. Avrà visto più freschi e preparati altri calciatori. Per quel che riguarda il poco impegno, non credo che un tecnico arrivi a dare queste motivazioni: dovrei sentirle con le mie orecchie. E siccome non le ho sentite preferisco non commentare”.

Zeman — “E’ un personaggio. Lo è diventato prima sul campo, con dei meriti tangibili facendo cose straordinarie con le sue squadre. E poi per un certo modo di proporsi. Ogni tanto si fa fatica a stargli dietro, ma dimostra spesso di essere una persona coerente, facendo quello che pensa: anche se a volte può eccedere”.

Juve e Nazionale — “Non credo la mia società ponga dei freni su chi mandare in Nazionale. Magari c’è la voglia di confrontarsi, serve ad ottimizzare al meglio il lavoro fisico. Ma è un discorso che vale per tutte le società”.

CAMPIONATO — “I segnali delle prime 7 gare dicono che la nostra crescita prosegue, grazie anche al mercato estivo. La mia Juventus è la squadra più forte. Se poi il Napoli dovesse vincere lui lo scudetto, gli faremo i complimenti, ma la mia squadra credo sia la più attrezzata per giocarsela fino alla fine per il titolo. Il Napoli è una realtà nella quale l’allenatore incide in maniera positiva. Hanno gioco ed un modulo consolidato oltre ad una rosa di prim’ordine. Sorprese? Sicuramente la Lazio che ha un tecnico molto intelligente. Poi l’Inter: hanno intrapreso la strada del rinnovamento e possono dare fastidio fino alla fine”.

CHAMPIONS — “Non credo sia stata negativa per ora. Abbiamo disputato una gara brillante a Londra e una nella quale siamo stati sottotono per merito degli avversari. Non aver perso quella partita è stato un segnale molto forte, che dobbiamo cercare di far girare a nostro favore nei prossimi 4 match”.

3-5-2 — “Queste decisioni spettano agli allenatori in base anche alle indicazioni del campionato oltre che al tipo di avversario. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a giocare in tutti i modi”.

Balotelli — “Parliamo sempre delle solite cose, sappiamo tutti il suo valore e come può incidere in una gara. Ci aspettiamo che queste qualità, innegabili, possano essere espresse in campo facendoci vincere le partite. Perché ha le potenzialità per farlo”.

Nuovo ciclo — “Qui c’è un progetto che l’allenatore porta avanti coinvolgendo forze fresche. I ragazzi giovani stanno trovando maturità e consacrazione in palcoscenici importanti, tutti noi speriamo che l’evoluzione di questi giovani continui. Sia dal punto di vista tecnico che caratteriale”.