Al toscano Giosu¨¨ Carducci, il capoluogo non dispiaceva ma lo considerava sin troppo antico. "... la vecchia Aosta di cesaree mura ammantellata, che nel varco alpino ¨¨leva sopra i barbari manieri l¡¯arco di Augusto¡" si legge nell'ode al Piemonte del 1890. Se ¨¨ vero che molti elementi la riportano ai tempi di?Augusta Pr?toria Salassorum?(la citt¨¤ costruita nel 25 a.C. sul modello del tipico accampamento militare dei Romani, con cardo e decumano come vie principali), ci sono luoghi interessanti sia dell'epoca precedente sia di quella successiva vedi l'area megalitica di Saint Martin de Corl¨¦ans, la romanica Collegiata di Sant¡¯Orso e la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Il cuore di Aosta resta piazza Chanoux con i suoi palazzi e il porticato. Il bigino per non perdersi le vestigia dell'epoca romana:?Arco di Augusto (sotto il quale passava la mitica via delle Gallie che collegava l'attuale Ivrea al Colle del Piccolo San Bernardo),?Porta Praetoria,?Teatro Romano,?Criptoportico Forense (un percorso sotterraneo, patrimonio Unesco dal 2020). Per gli appassionati, da non perdere il museo Archeologico Regionale. Aosta ¨¨ anche riferimento per gli appassionati di cibo: ci sono gli unici due stellati Michelin in regione (il Vecchio Ristoro e il nuovissimo Paolo Griffa al Caff¨¦ Nazionale), locali di tradizione (Da Nando e La Grenette), posti di tendenza (Stefanelli Desk, il suggestivo Quintarius, Cokotte, Soci¨¦te en Ville) che confermano il buon momento di una citt¨¤ antichissima di origine ma non vecchia nella mentalit¨¤. Segnatevi anche quattro buoni indirizzi di tradizione, facilmente raggiungibili dalla SS26: Maniero a Issogne, Maison Rosset a Nus, Trattoria di Campagna a Sarres e Omens a Verr¨¨s.
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