Vettel contro i mille pulsanti
"La sicurezza è a rischio"

In un'intervista a Die Welt il campione del mondo tedesco non nasconde preoccupazioni per i volanti sempre più pieni di comandi: "Si è impegnati molto di più coi bottoni e c'è meno tempo di guardare la pista. Dovremo parlarne in modo ragionevole con la Fia"

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BERLINO (Germania), 3 aprile 2011 - I volanti supertecnologici e pieni di pulsanti incuriosiscono gli appassionati ma cominciano a creare qualche preoccupazione anche ai piloti. Lo dice persino il campione del mondo, Sebastian Vettel, al punto da ipotizzare uno sciopero dei piloti (peraltro assai poco probabile e preso in considerazione come misura estrema) nel caso in cui la situazione dovesse diventare pericolosa. In un'intervista all'edizione domenicale di Die Welt, il tedesco ha esposto il suo pensiero sull'argomento.

aprire bocca — "Se la situazione peggiora al punto di diventare pericolosa credo che abbiamo il potere di fare capire la nostra posizione - ha detto il più giovane iridato della F.1 - ci sono diverse possibilità, fino a quella di non correre se una situazione pericolosa non è modificata. Dobbiamo aprire la bocca e parlare con la Federazione internazionale (Fia) per trovare una soluzione ragionevole prima di arrivare a uno sciopero".

kers e ala mobile — Il problema principale è che tra manettini e pulsanti extra oltre a quelli già presenti (quest'anno ci sono pure quello che aziona il Kers e la nuova ala posteriore mobile), il lavoro dei piloti è diventato decisamente più complicato. "Tutto quello che sostengo è che si è impegnati molto di più con tutti i bottoni che sono sul nostro volante e c'è meno tempo per guardare quello che succede sulla pista dove corriamo a 300 km/h e questo può essere un problema per la sicurezza".

grande famiglia — A proposito delle voci di mercato che l'anno visto protagonista durante i test invernali Vettel ha poi assicurato che l'appoggio morale fornitogli dalla Red Bull è più importante dei soldi che potrebbero proporgli altre scuderie. "È come se lavorassi in Red Bull in una grande famiglia, in un clima di fiducia e di conforto. È per me più importante che guardare fieramente quello che c'è sul mio conto in banca". Il tedesco ha prolungato il contratto fino al 2014 e ha ribadito che il suo sogno di guidare una Ferrari è ancora lontano. "Quando sei giovane, tu sogni di essere al volante un giorno di una di quelle vetture rosse e di vincere delle corse, ma più invecchi, più maturi e più i sogni cedono il passo alla realtà".