Aprire il portello dell'aereo in volo: è possibile?

In fase di atterraggio un tale ha aperto il portello di un aereo durante un volo in Corea del sud. Come ha fatto? Perché è potuto accadere? Gli esperti dell'Anpac ci chiariscono le idee

Il portello di un aereo aperto in volo? Sembra impossibile. Infatti lo è, nella maggior parte delle situazioni. Quando si apre, in condizioni precise, accade perché ne viene prevista la possibilità per fronteggiare eventuali emergenze. Ma poi esiste sempre l’imponderabile legato agli esseri umani. Come nella vicenda accaduta il 26 maggio nei cieli sudcoreani sopra la città di Daegu (nella parte meridionale della nazione, a circa tre ore di volo dalla capitale Seul). A bordo di un Airbus A321 della compagnia Asiana Airlines un passeggero seduto ad una delle uscite d’emergenza ha aperto il portello, subito dietro l'ala sinistra, a poco più di 200 metri di quota, quando mancavano circa due minuti all’atterraggio. Poiché a quell’altitudine la pressione interna all’aereo non è sostanzialmente diversa da quella esterna, non si sono verificati i disastri di una depressurizzazione improvvisa. Naturalmente i passeggeri hanno attraversato momenti di terrore ma tutto si è concluso con danni minimi, solo qualche ricovero per iperventilazione. Il passeggero colpevole dell’apertura, un giovane di circa trent’anni, è stato arrestato. Ma perché è tecnicamente accaduto che il portello si potesse aprire in volo? Non ci sono procedure di sicurezza? E come funzionano? Cerchiamo di capirne di più.

E se quel tale avesse aperto il portello in alta quota?

“Questo è impossibile. Un aereo che va in quota mantiene all’interno una pressione tale da permettere alle persone di respirare. Quindi il sistema di pressurizzazione crea una differenza enorme con la pressione esterna. Ciò rende impossibile aprire in quota le porte. Nessun essere umano potrebbe riuscirci. ? proprio inutile provarci”.

Allora come si spiega la vicenda dell’aereo coreano?

“Il fatto si è verificato a bassa quota, una situazione in cui il sistema sa che si sta per atterrare. Man mano che scendiamo, infatti, la pressurizzazione diminuisce, fino al punto in cui, vicini all’atterraggio, l’aereo non deve più averne alcuna. Perché, per progetto, a tale quota le porte devono potersi aprire. In gergo le definiamo “armate”: significa che sono dotate degli scivoli che automaticamente si dispiegano in caso di emergenza”.

Come ha potuto aprire la porta quella persona?

“Per capire con precisione i dettagli è necessario attendere le indagini. Infatti, poiché il meccanismo di apertura comporta il movimento del portello in avanti, anche a quella quota ad una velocità di circa 200 km/h ci vorrebbe uno sforzo quasi disumano per aprirlo”.

Cosa accade in caso di guasto?

“Noi in cabina riceviamo un avviso immediato. Appare su uno schermo apposito una sorta di piantina dell’aereo con l’indicazione della porta guasta. Quindi ci si attiva per capire cosa sia accaduto. Le porte inoltre sono presidiate dal personale”.