auto d'epoca
Asta Artcurial a Retromobile: Porsche 907 e Ferrari asso pigliatutto a Parigi
Porsche e Ferrari milionarie sono le regine assolute dellĄŻasta parigina di Artcurial. Nel corso di questa edizione del Salone di Retromobile, sono salite a podio, nella classifica dei top lot, le vetture del Cavallino di Stoccarda e di Maranello, confermando una tendenza che vede in testa allĄŻindice di gradimento di collezionisti e appassionati con budget importanti da investire, le auto sportive, con palmares importante in pista, e le supercar. Ecco che la superstar dellĄŻevento parigino ¨¨ stata la Porsche 907 Worlks del 1968,? arrivata con prezzo di stima tra 4.000.000 e 6.000.000 euro, e venduta per 4.390.400 euro.?La? carrellata degli acquisti milionari ¨¨ proseguita con le Rosse di Maranello, incluso un nuovo record mondiale di 4.161.600 euro pagato per una Ferrari F50 del 1996, e con una Gordini Type 18S del 1950 guidata da Juan Manuel Fangio a Le Mans che ha superato il milione di euro.
LEGGI ANCHE
EĄŻ una ascesa inarrestabile, nel mercato del collezionismo mondiale, quella delle auto da competizione, regine delle gare endurance, e delle vetture del Cavallino pi¨´ recenti. Delle due Porsche pi¨´ emozionanti in pista, sulla quale si sono concentrate le offerte nell'asta di Artcurial alla fiera parigina di Retromobile, la Porsche 907 Works del 1968 e la 911 Carrera Rsr 3.0 del 1974- la pi¨´ osannata dellĄŻevento parigino ¨¨ stata la Porsche 907 Works, arrivata con prezzo di stima tra 4.000.000 e 6.000.000 euro e venduta per 4.390.400 euro. Si tratta di una shot tail, penultima 907 costruita, ed equipaggiata con un 8 cilindri da 2.2 litri da 270cv . Il palmares non poteva non scatenare l'interesse degli appassionati di tutto il mondo, con offerte dalla sala e da remoto: dai due primi posti di classe alla 1000km di Monza 1970 e 1971, a un primo e un secondo posto di classe alla 24 di Le Mans 1971 e 1972, oltre a una vittoria di classe alla 1000km del N¨šrburgring del 1970. Il debutto della Porsche 907 portata a Parigi risale proprio alla 1000km del N¨šrburgring, con uno spettacolare quarto posto assoluto nel maggio 1968, per poi essere venduta lĄŻanno seguente, con certificato firmato da Ferdinand Pi?ch.
La? parte del leone allĄŻasta lĄŻhanno fatta le Ferrari dellĄŻavvocato Ma?tre Etienne L¨Śandri, con delle supercar di Maranello non solo meravigliose, ma tutte con il valore aggiunto dellĄŻunico proprietario. Il dipartimento Motocars della Maison Artcurial ¨¨ stato infatti incaricato di vendere parte della collezione dell'eredit¨¤ dell'avvocato monegasco, soprannominato "l'avvocato Ferrari": otto auto sportive, che rappresentano non solo le pietre miliari degli ultimi quarantĄŻanni di storia del Cavallino, ma anche alcune delle Ferrari pi¨´ desiderabili mai create. Riflettori puntati sul lotto 162 con la Ferrari F50 del 1996, rossa con interni neri e rossi, uno dei soli 349 esemplari costruiti, con appena 1318 km percorsi. Consegnata da Charles Pozzi a Levallois il 24 giugno del 1996, e arrivata a Parigi con prezzo di stima tra 2.700.000 e 3.500.000 euro, ha superato ogni aspettativa, passando di mano a 4 milioni e 161.600 euro. La F50, quanto a record, ¨¨ stata seguita dai lotti 163 e 165, rispettivamente una Ferrari Enzo del 2003 stimata tra 2.300.000 e 2.800.000 euro e una Ferrari LaFerrari del 2013, valutata tra 2.200.000 e 2.800.000 euro, passate di mano a 2.846.000? e a? 2.714.440 euro. Ha superato di molto il prezzo di stima anche la Ferrari F40 del 1989, chassis 80761, consegnata al collezionista transalpino il 21 luglio del 1989, arrivata allĄŻasta col suo colore rosso corsa, ripreso anche dalla selleria interna, e con tutti i tagliandi effettuati presso Ferrari Monaco. Con una percorrenza di 13284 km, e un prezzo di stima tra i 1.300.000 e 1.600.000 euro, ¨¨ passata di mano a 2.102.400 euro.
Sempre sulla scia delle auto da corsa Ą°vincentiĄą, quanto ad offerte allĄŻasta, un risultato sorprendente di 1.013.200? euro lo ha ottenuto la Gordini Type 18S del 1950, con motore 1.5, 4 cilindri , con compressore, arrivata a Parigi on prezzo di stima tra 800.000 e 1.600.000 euro, e venduta a 1. 013.200 euro. Si tratta di uno dei due esemplari prodotti dal costruttore francese per partecipare alla 24 ore di Le Mans del 1950, con il cinque volte campione del mondo di F1 Juan Manuel Fangio, e Jos¨Ś-Froil¨˘n Gonz¨˘lez, ricordato dai pi¨´ per aver dato la prima vittoria in F1 alla Ferrari nel 1951. La partecipazione alla gara di durata termin¨° dopo 95 giri per un problema al motore, nonostante la vettura avesse dato prova di ottime doti aerodinamiche, testimoniate dalla velocit¨¤ di 235km/h rilevata sul rettilineo dellĄŻHunaudi¨¨res. La carriera agonistica della Gordini, ad oggi lĄŻunica delle 33 Gordini costruite ad essere arrivata a noi in condizioni perfette, era proseguita sino al 1958, anno in cui era stata ritirata dalle competizioni, iniziando una serie di passaggi di propriet¨¤ che la porteranno, per qualche anno, a riunirsi con Fangio.
Fra i tanti gioielli messi allĄŻincanto, unĄŻaltra collezione tematica ha catalizzato lĄŻattenzione del pubblico a Retromobile: quella delle sei vetture? da corsa del museo Bandini di Rovere, in provincia di Forl¨Ş, create da Ilario Bandini? e rimesse sul mercato dal nipote Dino. Dalla Bandini 750 GT Veloce Zagato del 1955, alla Bandini 750 Sport Internazionale Saponetta del 1957,? Bandini 750 Sport Siluro del 1953, Bandini 750/1000 Sport Siluro del 1955/56, monoposto Bandini Formula Junior del 1960 e monoposto Bandini 750 Formula 3? del 1954. Cinque su sei sono state vendute, mentre non? ha raggiunto il prezzo di riserva la Bandini 750 GT Veloce Zagato del 1957. La Saponetta del 1957, protagonista dell'ultima Mille Miglia del '57, e riportata alla rievocazione storica nel 2003 e 2004 dal pronipote Michele Orsi Bandini, ¨¨ stata acquistata da un collezionista olandese per 535.000 euro. Ą°La Saponetta, che ho portato alla Mille Miglia, era una macchina divertentissima da guidare, una sorta di estensione del proprio corpo, era lei che si adattava al pilota e non viceversa" racconta Michele Orsi Bandini, nipote di Ilario e pilota con un passato nel karting.? "Nel 2021, durante delle perizie metallografiche - spiega Bandini - abbiamo scoperto che i telai delle Bandini originali hanno un acciaio con alto tenore di titanio, e questo ¨¨ determinante per la tenuta di strada e le caratteristiche di guidabilit¨¤".??
Le regine anteguerra rimangono le Bugatti, con una rara 37 A del 1926, arrivata con prezzo di stima dai 900.000 ai 1.200.000 euro e passata di mano a 989.570 euro. Un esemplare unico per caratteristiche e storia: nata come una delle tre 37 prodotte nell' ottobre del 1926 e presentata nello showroom Parigino della casa alsaziana, venne ritrovata nel 1957 sul retro dellĄŻofficina Bugatti, e acquistata dallĄŻattore belga Jacques Dufilho amante del marchio, e proprietario di altre sette Bugatti. LĄŻauto venne ricostruita e personalizzata tra il 1958 e il 1968, con interventi quali un compressore , oltre a migliorie specifiche su motore, meccanica e freni, e rimase famosa come la Ą°Dufilho 37Ąą. Andando ancora pi¨´ indietro nel tempo, piacciono ai collezionisti anche le vetture dei primi del novecento, candidabili alla "London to Brighton Veteran Car Run"? riservata a modelli pionieristici pre-1905: e proprio per tornare a correre nella prossima edizione dell'evento inglese, un collezionista si ¨¨ aggiundicato una Clement Type B? Voiturette del 1902 per circa 52.000 euro.?
? RIPRODUZIONE RISERVATA