Succede nella Northern Talent Cup, campionato per giovanissimi che fa da contorno al Mondiale: il leader, protagonista in Germania, ¨¨ ungherese, ha 15 anni, di cognome fa Moor. E pap¨¤ Steve l'ha battezzato in omaggio al suo idolo??
Rossi ¨¨ in testa alla classifica. Il fine settimana al Sachsenring per lui ¨¨ stato un piccolo trionfo. Ha messo insieme una bella vittoria sabato e un secondo posto domenica, dopo un duello-derby che lo ha fatto parecchio arrabbiare con Kevin Farkas, ungherese come lui. E quindi gi¨¤ potrebbe esservi scattato un dubbio su un magiaro che si chiama Rossi. Ci sarebbero tutte una serie di ipotesi verosimili, se Rossi fosse il suo cognome. Solo che non ¨¨ cos¨¬, stiamo parlando di un bravo pilota, quindicenne, promettente e che si chiama Rossi di nome. Veramente: Rossi Moor. E? al momento comanda la classifica della Northern Talent Cup, campionato per giovanissimi di paesi poco rappresentati delle corse. Con gare che fanno da contorno ad alcuni gran premi europei. E¡¯successo nei giorni scorsi in Sassonia, capiter¨¤ anche nel prossimo fine settimana ad Assen.?
Un altro valentino e...due loris
¡ª ?E basta scorrere l¡¯elenco degli aspiranti campioni per capire che l¡¯ispirazione da quelli che sulle moto hanno gi¨¤ trionfato ¨¨ un fenomeno abbastanza diffuso. Cio¨¨ molti loro genitori, immaginabile siano stati pi¨´ che altro i pap¨¤,? si sono orientati sui nomi dei loro eroi del passato pi¨´ o meno recente. Fenomeno peraltro tutt¡¯altro che nuovo. Gi¨¤ il rivale di Rossi, l¡¯altro ungherese Farkas, probabilmente non ¨¨ per caso che di nome faccia Kevin, non proprio magiaro: facile che Schwantz c¡¯entri qualcosa. E poi scendi lungo la classifica e incontri il tedesco Valentino Herrlich e persino due Loris, l¡¯olandese Vaneman e il belga Dakkers. Niente di clamoroso, sebbene sia straniante vedere come in certi campi - e le moto sono certamente uno di quelli - noi italiani siamo un riferimento senza magari rendercene del tutto conto. E allora in un triondo di Valentini e Loris, ¨¨ straordinario Rossi Moor, perch¨¦ come gli altri ha avuto evidentemente un destino segnato fin da prima ancora di nascere, ma a pap¨¤ Steve, evidentemente, chiamare il pargolo Valentino non dev¡¯esser sembrato sufficiente. Meglio Rossi. Straordinario.?
Nato in Oregon
¡ª ?E peraltro la cosa dev¡¯esser passata in un certo senso sotto traccia, nel 2007, quando ¨¨ nato, a Portland. S¨¬, perch¨¦ i Moor sono statunitensi, ungaro-americani: da l¨¬ la scelta di venire a gareggiare in Europa con la nazionalit¨¤ dei nonni di Rossi, i genitori di Steve. Tuttavia ¨¨ possibile che in Oregon non si siano stupiti pi¨´ di tanto di quel nome bizzarro, e forse non avranno nemmeno fatto collegamenti con il motociclismo. Racconta pap¨¤ Steve: ¡°S¨¬, certo: il nome l¡¯ho scelto perch¨¦ Valentino ¨¨ il mio eroe¡±. Interessante sapere cosa ne pensasse la moglie: ¡°E¡¯ stata d¡¯accordo da subito ¨C assicura il signor Moor ¨C perch¨¦ anche lei ¨¨ una grande fan di Vale¡±. Perfetto.?
LO spirito dentro un nome
¡ª ?Niente di strano dunque che il piccolo Rossi abbia cominciato a sfrecciare sulle minimoto a 5 anni, negli Stati Uniti. Fino ad arrivare in Italia, con Stefano Favaro come manager (scopritore di Johann Zarco, oltre che di due degli ungheresi pi¨´ famosi: Gabor Talcmasi e P¨¦ter Sebesty¨¦n). ¡°Valentino lo abbiamo incrociato solo una volta, per qualche istante¡±, racconta pap¨¤ Steve. ¡°Ci piacerebbe molto conoscerlo¡±. Ma gi¨¤ anche cos¨¬, come fonte di ispirazione, va bene. Nella sua prima intervista, quando aveva solo 11 anni e gi¨¤ gareggiava, il piccolo Rossi del suo grande omonimo ha detto: ¡°A volte, quando corro, sento il suo spirito dentro di me¡±
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