Il progetto "Cardiosecurity Italia", ideato dal dottore Fabio Costantino, nasce per intercettare la stragrande maggioranza della popolazione italiana per addestrarla, con manovre semplicissime, a prestare il primissimo soccorso in caso di arresto cardiaco in attesa che arrivi il 112
Un¡¯idea semplice, ma in grado di cambiare il Paese dal punto di vista dell¡¯impegno civile attivo. Un'idea diventata una proposta di legge nell'ottobre del 2023 e, successivamente un emendamento delega che ne vincola l'attuazione da parte del Governo nell'arco dei prossimi 12 mesi. ? il progetto "Cardiosecurity Italia" curato da Fabio Costantino, un cardiologo clinico specialista in malattie dell'apparato cardio-vascolare dell'Ospedale delle Apuane che si occupa di prevenzione primaria e secondaria a livello territoriale nei distretti sanitari di Massa e Carrara. Come racconta il dottore Costantino: "L'idea consiste nel rendere obbligatorio il corso Bls-D, il corso di primo soccorso, ovvero il massaggio cardiaco e l'utilizzo precoce del defibrillatore, a tutti coloro che devono conseguire la patente di guida e anche al momento del rinnovo, fino al compimento dei 60 anni di et¨¤. Non solo, nella proposta di legge sono state inserite anche tutte le manovre di disostruzione delle vie aeree superiori nell'adulto, ma, soprattutto nel pediatrico. Manovre vitali, fondamentali per salvare una vita".
obiettivi
¡ª ?Lo scopo ¨¨ di intercettare la stragrande maggioranza della popolazione italiana per addestrarla ad una serie di manovre semplicissime per prestare il primissimo soccorso in caso di arresto cardiaco in attesa che arrivi il soccorso avanzato. Un massaggio cardiaco ben fatto, cos¨¬ come una defibrillazione, come ricordano spesso i medici del 112, permettono di avere una risposta del paziente al loro arrivo nettamente diversa con esiti, la maggior parte delle volte, positivi. Il fine ¨¨ quello di cercare di prolungare la vita delle persone anche in termini qualitativi riducendo al massimo la disabilit¨¤ permanente che spesso pu¨° derivare da una ritardata rianimazione cardio-polmonare e/o dalla defibrillazione e questo, secondo Fabio Costantino, si pu¨° realizzare solo grazie all¡¯azione diretta del cittadino. In pi¨´, dal punto di vista legislativo non vi ¨¨ alcun intoppo, in quanto, la Legge n¡ã 120 del 03/04/2001 e, ultimamente, la Legge n¡ã 116 del 04/08/2021 esclude responsabilit¨¤ legali quando si presta soccorso anche da parte di laici.? "Si tratta di un salto culturale nell'ottica dell'impegno civile. Parliamo di manovre - sottolinea Costantino - semplicissime da mettere in pratica che non necessitano assolutamente di una preparazione sanitaria. Tre sono le cose da fare: chiamare il 112 dicendo che c'¨¨ una persona incosciente, fare il massaggio cardiaco, utilizzare un Dae, il defibrillatore portatile, e mettere le piastre. Fa tutto il Dae, ora sono tutti semiautomatici". Il progetto di cardioprotezione ideato dal cardiologo della Asl Toscana nord ovest, lanciato quattro anni fa, ha finalmente trovato il suo iter legislativo grazie all'interessamento del deputato apuano Alessandro Amorese, capo-gruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Cultura e Istruzione alla Camera, ma, come ci tiene ad affermare Costantino: "Questa proposta riguarda tutti, ¨¨ trasversale, non ha e non vuole avere nessun colore politico. Riguarda tutti noi, semplici manovre che possono dare una chance a chi ¨¨ colpito da un infarto". Continua il dottore: "La prima causa di morte nel mondo occidentale ¨¨ rappresentata dall¡¯infarto miocardico acuto. Pi¨´ del 50% delle persone che hanno tale condizione purtroppo, ancora oggi nel 2024, non raggiungono l¡¯ospedale perch¨¦ muoiono prima. Numeri spaventosi per non dire agghiaccianti. In Europa circa 400.000 persone all¡¯anno hanno un arresto cardiaco o una morte cardiaca improvvisa, mille ogni giorno. In Italia circa 180 persone al giorno, uno ogni otto minuti, e, purtroppo, non basta evocare i casi eclatanti di Edoardo Bove e Piermario Morosini". Un concetto molto semplice, ma che potrebbe aumentare il tasso di sopravvivenza in seguito ad un infarto che allo stato attuale, in caso di arresto cardiaco, ¨¨ all'8%. "Noi quel 8% dobbiamo alzarlo all'80% - incalza il cardiologo - ¨¨ chiaro che con la patente di guida andiamo ad intercettare quasi tutta popolazione del futuro, la patente la prendono quasi tutti".
percorsi paralleli
¡ª ?Prosegue il dottore: "Ho sempre pensato che l¡¯educazione stradale e l¡¯educazione sanitaria debbano viaggiare di pari passo per la grande responsabilit¨¤ che ha il cittadino nel momento in cui possiede la patente di guida. E considerando che nel prossimo futuro ogni veicolo sar¨¤ sicuramente dotato di defibrillatore, un Dae, accanto alla ruota di scorta, allora non dobbiamo farci trovare impreparati". Il cardiologo fa riferimento al progetto "Lifesaver" lanciato nel giugno del 2020 dal costruttore svedese che prevedeva di dotare ogni Volvo di un defibrillatore Dae all¡¯interno dell¡¯equipaggiamento delle auto, auto collegate anche al sistema nazionale di chiamata di emergenza. Pi¨´ recente l'iniziativa avviata dal?Moto Club Roma e inaugurata con una prima uscita in cui il Dae ¨¨ stato inserito nella borsa laterale sinistra della Bmw Gs del dottor Paolo Vasco per poter assicurare l'assistenza medica d¡¯urgenza ai soci durante i loro viaggi in gruppo, ma anche per intervenire nel caso di un'urgenza che non coinvolga direttamente i motociclisti. Spronato da Carlo Manfredi, presidente dell¡¯ordine dei medici-chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Massa-Carrara, e fortemente appoggiato da Francesco Saia, presidente Nazionale del Gise, dal Dr. Giovanni Zito, presidente Nazionale Arca, dal Prof. Fabio Guarracino, direttore della struttura complessa di Anestesia e Rianimazione presso Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e dal Prof. Andrea Scapigliati, presidente Nazionale dell¡¯Irc, Gruppo italiano per la rianimazione cardio-polmonare, la visione del dottore Costantino diventer¨¤ realt¨¤, ma ora c'¨¨ bisogno di sensibilizzare l'opinione pubblica. "L'iter legislativo sta facendo il suo corso - commenta Costantino - ma per accelerare i tempi dobbiamo far s¨¬ che il nostro messaggio arrivi a tutti gli italiani. Sono gi¨¤ in contatto con diversi testimonial, personaggi famosi del mondo dello sport, della musica, ma anche giornalisti e altri professionisti che si sono dichiarati pronti ad appoggiare la causa. Il primo ¨¨ stato Giorgio Panariello che si ¨¨ dimostrato molto gentile e sensibile, e poi Gigi Buffon, Gabbani, Zucchero, Lorenzo Musetti e tanti altri. Lo slogan di Cardiosecurity Italia ¨¨ "Pi¨´ formi, pi¨´ salvi", ma per poter formare le persone bisogna anche informarle, quindi un ruolo fondamentale spetta ai media, soprattutto ai personaggi famosi, ma anche agli influencer, sono loro che possono veicolare al meglio questo messaggio arrivando a pi¨´ persone possibili".
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