I dati della Cgia di Mestre indicato una deficit di 22mila camionisti sul mercato nazionale. I motivi della crisi, a livello europeo, di un intero settore e le prospettive future, con la met¨¤ degli autisti che entro dieci anni andr¨¤ in pensione
Il calo progressivo del numero dei tir in viaggio lungo le autostrade italiane in questi giorni ¨¨ dettato principalmente?dai divieti temporanei alla circolazione dei mezzi pesanti (con massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate) e dalle restrizioni applicate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti durante il periodo estivo, ma ¨¨ soprattutto sulle prospettive del settore a medio e lungo termine che?l'Ufficio studi della Cgia di Mestre lancia l'allarme. In particolare, secondo i dati diffusi,?attualmente sul mercato del lavoro si registra un deficit di oltre 22mila camionisti, con evidenti ripercussioni sia per le aziende sia per la societ¨¤ stessa. Una situazione per certi versi prevedibile, visto che negli ultimi cinque anni, dal 2019 ad oggi,?il numero dei titolari della Carta di qualificazione del conducente (Cqc) necessaria per mettersi al volante di un camion ¨¨ diminuito di quasi 410mila unit¨¤, mentre si stima che entro?il 2034 la met¨¤ degli autisti in servizio andr¨¤ in pensione. Un trend che, ormai, sembra inarrestabile a causa del progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro, che hanno reso questa professione meno attrattiva rispetto a qualche anno fa, e delle crisi che si sono susseguite nel corso del tempo.
camionisti in calo: le cause
¡ª ?Serviranno azioni concrete a livello europeo per provare a tamponare un'emorragia che, nel giro di un decennio, ha portato alla chiusura di ben?21.248 ditte di autotrasporto (alla fine del 2023 in Italia ne risultavano operative solamente 80.687). Alla base del progressivo calo di camionisti nell'intero Vecchio Continente sono soprattutto l'aumento dello stress, dell'impegno fisico e dell'orario di lavoro che si distribuisce lungo la gran parte della giornata, mentre da un punto di vista burocratico l'obbligo di conseguire la patente di guida professionale (Cqc), con relativi oneri da versare per migliaia di euro, continua a rappresentare una barriera d'ingresso, talvolta inaccessibile, che scoraggia alcuni dei candidati interessati ad intraprendere questo mestiere. Non ¨¨ un caso se, ormai gi¨¤ da qualche anno, molte aziende di autotrasporto si stanno facendo carico di questo costo per facilitare le assunzioni, soprattutto fra i giovani. In tal senso, a livello nazionale, il quadro attuale ci dice che fra i 767.948 possessori (-34,8% rispetto a cinque anni fa) della Carta di qualificazione del conducente, 7.190 (+65,9%) hanno meno di 25 anni e, complessivamente, 64.673 sono Under 35, mentre la fascia degli Over 50 si attesta a quota 412 mila unit¨¤, pari al 53,7 per cento del totale.
trasporti, futuro a rischio
¡ª ?Sono prospettive cupe a caratterizzare il bilancio della Cgia di Mestre gi¨¤ proiettata verso il futuro dei trasporti. E se, da un lato, la Confederazione Generale Italiana dell'Artigianato ribadisce la propria preoccupazione per?i frequenti tagli, proprio per mancanza di autisti, all'offerta di bus, tram e metro, con gravi disagi per i turisti e i pendolari, dall'altro ¨¨ in atto la riorganizzazione di un settore, quello dell'autotrasporto, in cui le acquisizioni e le aggregazioni di impresa sono ormai all'ordine del giorno. Oltre al turn-over e al passaggio di testimone a favore delle nuove generazioni, nel domani del trasporto su gomma non si pu¨° escludere ai priori?il ricorso agli autisti stranieri, ai vettori internazionali e persino agli automezzi pesanti a guida autonoma, con l'obiettivo di continuare a?soddisfare interamente le richieste di trasporto merci avanzate dai committenti.?
? RIPRODUZIONE RISERVATA