Aveva 88 anni e tra il 1956 e il 1970 ¨¨ stato il pilota italiano pi¨´ rappresentativo in sella alle migliori moto europee. Dopo il ritiro ¨¨ stato CT della Nazionale e a 50 anni ha partecipato al Rally dei Faraoni, chiudendo al sesto posto
"? come Ostorero, ma non salta", cos¨¬ si diceva negli anni Settanta di chi sentiva di essere un campione in sella a una moto da fuoristrada, senza avere basi tecniche e talento. Invece ne aveva, e davvero tanto, Emilio Ostorero, il 16 volte campione italiano di motocross, che si ¨¨ spento venerd¨¬ 21 luglio all¡¯ospedale Molinette di Torino. Nato ad Avigliana, aveva 88 anni e negli ultimi mesi il suo stato di salute appariva lontano da quello che tra il 1956 e il 1970 lo aveva reso il crossista italiano pi¨´ rappresentativo.?Il primo a riuscire nell¡¯impresa di vincere un GP internazionale nel 1960. Specialista completo, perfettamente a proprio agio alla guida delle 250 come delle indomabili 500 di quegli anni, Ostorero ha vinto con tutte le moto di quell¡¯epoca, dalle italiana Mi-Val e Bianchi alle spagnole Bultaco e Ossa, passando per l¡¯inglese Bsa, la cecoslovacca Cz e la svedese Husqvarna.?
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cavaliere della repubblica
¡ª ?Il suo ruolo di ambasciatore del motociclistico, testimoniato dai 16 titoli conquistati (un primato ancora imbattuto), ¨¨ stato ufficialmente riconosciuto da Giuseppe Saragat, che lo nomin¨° Cavaliere, e qualche anno pi¨´ tardi, nel 1984, dal titolo di Commendatore della Repubblica. Per 12 anni, dopo il ritiro dalle competizioni nel 1976, ¨¨ stato commissario unico della nazionale di motocross. Ma si trattava di un ritiro non del tutto definitivo, perch¨¦ nel 1984, all¡¯et¨¤ di 50 anni, non seppe resistere alla tentazione di partecipare a un raid africano. Convinto dall¡¯amico Gaston Rahier si iscrisse con una Honda XL 600 R al Rally dei Faraoni, e concluse la sua avventura con un pi¨´ che onorevole sesto posto, davanti a molti specialisti della sabbia.
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