La nuova generazione del Motocross italiano: Guadagnini e Adamo si raccontano

Stagione travagliata quella di Mattia Guadagnini, con il passaggio – a metà stagione – dalla MX2 alla MXGP. Grandi temi in ballo con Andrea Adamo, futuro pilota ufficiale Ktm ed esordiente al Motocross delle Nazioni

Sono i compagni di Tony Cairoli nel prossimo Motocross delle Nazioni, con la Maglia Azzurra numero 2 e quella numero 3. Sono il futuro del Motocross italiano, che ripone in loro le speranze di un domani gioioso almeno la metà di quanto lo siano stati gli ultimi 18 anni, dall’esordio di Antonio Cairoli in MX2 con il team De Carli. Sono giovani, giovanissimi, tanto che Tony può quasi essere loro padre. Il 9 volte campione del mondo Motocross avrà un occhio di riguardo e una parola in più per Mattia Guadagnini e Andrea Adamo. Il primo, già protagonista del Nazioni 2021 vinto a Mantova con ottime performance in MX2 in sella alla Ktm 250 Sx-F Factory, ha vissuto una stagione 2022 travagliata, dividendosi tra MX2 e MXGP, sotto al tendone di Gas Gas De Carli. Il secondo, alla prima stagione intera nel Mondiale Motocross, a metà campionato non ha saputo dir di no – e chi avrebbe il coraggio di dire di no? – a una proposta di contratto con il team ufficiale Ktm per le stagioni a venire. Entrambi in visita all’azienda Airoh per prelevare i propri caschi per il Nazioni, si sono lasciati andare in considerazioni sulla stagione iridata appena conclusa e in vista della gara a squadre che si terrà sul tracciato di RedBud, in America.

Mattia Guadagnini, analizzando la sua stagione, che cosa non ha funzionato in MX2??

“Siamo un po' usciti da quelli che erano i piani, addirittura con il cambio di categoria, quindi è stato molto diverso da come mi ero immaginato la stagione. Il lavoro che abbiamo fatto d'inverno a un certo punto è stato totalmente lasciato alle spalle e siamo partiti con un progetto nuovo. Questo perché, vista la stagione passata dove sono riuscito a salire diverse volte sul podio della MX2 vincendo anche qualche gara, l'obiettivo del 2022 era di partire per lottare per il titolo. Le prime gare non sono andate come mi aspettavo, forse un po' di tensione mi ha tolto brillantezza, l’anno scorso ero più libero mentalmente, era la prima stagione, non avevo aspettative, quindi tutto quello che veniva era buono. E infatti i risultati poi sono arrivati anche abbastanza semplicemente. Nel 2022 ci siamo posti di stare al vertice della MX2, ma nelle prime gare ho fatto qualche errore di troppo. E quando in teoria dovevo iniziare a ingranare, quando ero nella direzione giusta, alla quarta gara ho buttato via tutto alla seconda curva con un gran cappottone. E lì ho perso un po’ di fiducia. A Maggiora avevo il potenziale per fare una buona gara, ma anche lì sono partito primo e al primo giro ho buttato via una manche. La situazione era diventata un po' pesante perché non riuscivo a mettere insieme tutte le cose e dopo 6/7 gare avevo perso un po' di autostima e quindi facevo fatica a ritornare nelle posizioni di vertice. Questa cosa è stata vista anche da tutte le persone che lavorano con me e quindi la scelta è stata quella di prendere un'altra strada, visto che ormai la lotta per il titolo era andata. Quindi abbiamo deciso di accorciare i tempi e passare un po' prima in MXGP per avere più di metà stagione per fare esperienza con la nuova categoria”.

Da chi è partito l'input di abbandonare la MX2??

“Dal team manager Claudio De Carli, che già alla fine della stagione passata aveva una mezza idea, mi aveva proposto di fare il salto. Ma io volevo provare a lottare per il titolo MX2 e quindi avevamo lasciato perdere questa cosa. Restare in MX2 è stata una decisione mia, volevo sia lottare per il titolo che fare ancora un po' di esperienza prima di salire in MXGP, perché la stagione passata era andata molto bene, ma era la mia prima stagione nel Mondiale. Quindi rispetto a molti altri piloti non ho ancora tuttora sufficiente esperienza. Per il passaggio in MXGP ero d'accordo con i loro ragionamenti e da una settimana all'altra abbiamo deciso di cambiare categoria. Ho avuto pochissimo tempo per provare la moto, per prendere confidenza, però le prime gare sono andate molto bene, quindi ho preso fiducia con questo nuovo progetto e da lì le cose poi sono andate in discesa”.?

Ogni tanto non ripensa di tornare in MX2 e provare ad attaccare il titolo? Avrebbe le motivazioni e la voglia di tornare sul 250 4T??

“Solitamente una volta che passi in MXGP non torni più indietro. Però sì, un po' ci ho pensato sinceramente perché comunque il prossimo anno avrò 21 anni, quindi avrei ancora tre stagioni complete in MX2 e non sarebbe male poter lottare per un titolo mondiale. Però una volta iniziato un percorso nuovo non ha molto senso tornare indietro, più che altro perché ci vuole tempo per adattarsi alla moto ed ai nuovi ritmi della categoria, quindi tornare indietro sarebbe un ulteriore cambio e non so a cosa potrebbe portare. La MX2 è una categoria che permette di avere un po’ più di spazio e sicuramente ho parecchio rimpianto di non aver sfruttato bene il mio tempo in MX2, anche se non è stato tanto. Mi sarebbe piaciuto molto avere l'occasione di lottare per il titolo, però il prossimo anno sarò di nuovo in MXGP e quindi per ora non ci penso. Mi sto trovando sempre meglio con la moto, con tutto il team e quindi direi che la cosa giusta è continuare in questa direzione e cercare di fare il meglio possibile”.

Per struttura fisica si sente più adatto al 450??

“Sì, sì, assolutamente. Già subito quando sono salito sulla moto ho sentito che questa è più la mia moto che il 250, sia per motivi legati alla mia statura fisica sia per il mio stile di guida. Ora sono molto contento della moto, mi sto trovando bene e soprattutto mi ha aiutato a trovare un po' di quell'entusiasmo precedentemente perso. Ho ritrovato quel divertimento, quel sentirmi più mia la moto e di conseguenza poi le cose venivano anche più facilmente”.?

Anche perché da come l'aveva descritta la situazione era diventata un po’ stressante, contro il suo motto “#nostress”…?

“Se provi a fare una cosa di continuo e questa cosa, per vari motivi, per colpe mie, per sfortune, non riesce, dopo un po' diventa una frustrazione continua. Io l'impegno ce l'ho sempre messo, non mi sono mai arreso però è difficile mantenere quella motivazione e quell'entusiasmo di dare il 100% nel fare delle cose che non ti riescono. E così si perde la magia che ti porta poi a ottenere i risultati, perché conta il livello fisico, conta l'allenamento, conta la velocità ma poi ci sono tanti altri fattori, come quello mentale. Quando ci si diverte, le cose diventano molto più semplici”.?

Si dice che i giovani, all’inizio della carriera, siano poco costanti nelle prestazioni. Visto che nel 2021 ha stupito tutti per velocità e lucidità nonostante fosse un teenager e visto il calo nel 2022, per il 2023 si aspetta di tornare sui livelli dell’anno in cui ha vinto il Nazioni?

“Sì, diciamo che la prima stagione in MX2 è stata molto positiva, non mi sarei mai aspettato una cosa del genere. Vincere dei GP e vincere il Nazioni è stato straordinario. Una stagione bellissima con soddisfazioni e dove in situazioni difficili ho saputo stare calmo e vincere la manche. Quindi ho dato prova in primis a me stesso che anche sotto pressione ho saputo gestire la situazione nonostante avessi dietro colui che poi si sarebbe laureato campione del mondo. Quest'anno magari con varie difficoltà e cambiamenti sono stato sicuramente meno costante ma mi è servito ad imparare tanto. E penso d’aver imparato di più da una stagione del genere, come quella di quest'anno, che dall'anno scorso. I veri insegnamenti li impari quando le cose non vanno come vorresti, quelle cose ti fanno crescere e aumentano il tuo bagaglio d’esperienza. Un bagaglio che per il 2023 peserà un po’ di più, con l’obiettivo di migliorare quanto fatto sino ad ora in MXGP”.

Andrea Adamo, la sua prima stagione completa in MX2: si può ritenere soddisfatto??

“Sì, abbastanza, è stata una bella stagione. Ho fatto il mio primo podio iridato, anche se purtroppo a fine anno ho avuto un piccolo infortunio al ginocchio che mi ha fatto perdere molti punti e non ci voleva perché ero lì a ridosso della top five. Ero 6° in campionato e ho dovuto saltare tre manche. Mi è costato molto però è stato un buon anno in crescita”.?

A dir poco un buon anno, visto che è arrivata un’offerta interessante, no??

“Ero già un pilota della famiglia Ktm, perché corro con Gas Gas, quindi è tutta una grande famiglia allargata. Dopo l'inizio di stagione si sono interessati e visto che Vialle o passava in MXGP o, come poi ha fatto, andava in America, avevano bisogno di due piloti (ricordando Rene Hofer, tragicamente scomparso a fine 2021 travolto da una valanga e non sostituito per tutta la stagione 2022, n.d.r.). Quindi avranno fatto le loro valutazioni e mi è arrivata la proposta. Non ci ho pensato due volte, perché penso che quello sia il team a cui uno aspira da quando è un bambino. Quando mi è arrivata la proposta da loro è stato veramente un sogno che si è avverato, irrinunciabile”.?

Si aspettava di fare podio così presto??

“No, non me l'aspettavo, pensavo che ci sarebbe voluto più tempo e invece dopo un paio di gare mi sono ritrovato a lottare per le posizioni di vertice. Come detto, a fine stagione ho avuto un piccolo infortunio che mi ha un po' rallentato, quindi ho fatto un po' fatica, altrimenti penso ne sarebbero arrivati altri”.

Lei e Guadagnini siete un po' il futuro della Nazionale, tant'è che è arrivata la convocazione con la Maglia Azzurra. Che reazione ha fatto quando ha saputo della convocazione??

“Anche quello è un altro motivo di grande orgoglio, perché indossare la Maglia Azzurra è una cosa a cui aspiri da bambino. E rappresentare l’Italia campione in carica al Motocross delle Nazioni in America è come rappresentare l'Italia alle Olimpiadi. E sarà un’emozione incredibile correre con i numeri 1, 2 e 3”.?

Quanta pressione mette esordire con il numero 2??

“Sicuramente non fa dormire sonni tranquilli, perché tutti sono lì per battersi e l'Italia arriva da campione, quindi dobbiamo cercare di far di tutto per cercare di tenere nelle nostre mani il trofeo”.?

Ha un suo obiettivo personale all'interno del Motocross delle Nazioni? Si è dato un target, magari all’interno della categoria MX2??

“No perché il Nazioni è una gara un po' particolare, correndo insieme ai 450 molto si decide in partenza e tutto può succedere. Bisogna semplicemente cercare di dare il massimo, non mi sono prefissato un obiettivo personale”.

Quest'anno 127 punti in più di Liam Everts. Sarà il suo primo obiettivo del 2023 quello di battere il suo futuro compagno di squadra??

“Direi di no, il mio obiettivo è cercare di fare il meglio, centrare la top five tutte le gare e di salire sul podio il più possibile. E poi si vedrà man mano, ma sicuramente non è il mio compagno di squadra il punto di riferimento perché non è su di lui che gira attorno la mia gara. Ci sono tanti altri piloti e quindi bisogna cercare di pensare a se stessi”.?

A proposito: abbiamo detto che Vialle non ci sarà più e Geerts ha perso un Mondiale praticamente all'ultima manche in modo rocambolesco: chi vede nei primi 5 il prossimo anno??

“Ci sono tanti piloti che vanno forte, ci sarà Benistant, ci sarà ancora Geerts e ci sarà Liam, ci sono tanti piloti e tutti di alto livello. Sarà una bella battaglia”.