Scomparso a 82 anni l'ex pilota, divenuto poi organizzatore della celebre corsa africana: il suo ultimo desidero ¨¨ di essere seppellito dopo la fine del rally raid. Nella frazione odierna Cerutti vince ancora sulla Tuareg 660 del team GC Corse ed ¨¨ in vetta alla gara
L¡¯Africa Eco Race perde oggi uno dei suoi fondatori, uno dei piloti pi¨´ famosi in Francia con un passato in diverse discipline, compresa ovviamente quella dei rally raid. Ren¨¨ Metge se n¡¯¨¨ andato proprio durante la sua gara, da cui era lontano per il secondo anno consecutivo dopo un brutto ictus cerebrale che lo aveva colpito lo scorso anno. Vincitore di tre Dakar negli anni Ottanta, e grande protagonista anche della Le Mans, Metge aveva riversato negli anni il suo grande carisma nei rally raid organizzando una epica, e irripetibile, Parigi Mosca Pechino nel 1992 e poi una Transorientale da San Pietroburgo a Pechino nel 2008. Per ironia della sorte la Porsche, con cui lui aveva vinto tanto, compresa la Dakar, quest¡¯anno ¨¨ tornata in veste ufficiale proprio all¡¯Africa Race, con cinque vetture replica della sua famosa 952 con i colori bianco e blu dello sponsor storico dell¡¯epoca.?
sepolto a fine gara
¡ª ?Mentre tutta la carovana del rally piange il suo padrino, la gara va avanti, per una chiara volont¨¤ di Jean Louis Schlesser, l¡¯altra met¨¤ dell¡¯organizzazione, ma anche di Metge che come ultimo desiderio ha chiesto alla sua famiglia di aspettare la fine della gara per il funerale, in modo da poter aver vicino a s¨¦ per un¡¯ultima volta tutti i suoi amici.?
bis aprilia
¡ª ?La seconda tappa dell¡¯Africa Eco Race, partita da Montecarlo la sera del 30 dicembre ed approdata in Marocco, per la prima delle sue tappe africane, ha assistito alla seconda vittoria consecutiva di Jacopo Cerutti in sella all'Aprilia Tuareg 660 del team GC Corse dei fratelli Guareschi, e ora il pilota italiano comanda la classifica assoluta con 8¡¯53¡± su Pol Tarres e 10¡¯17¡± su Alessandro Botturi, entrambi su Yamaha T¨¦n¨¦r¨¦ 700, dopo aver vinto anche la speciale di apertura, ieri. In una gara lunga circa 6000 chilometri la moto italiana ha dominato i primi ottocento. ¡°Era quello che speravamo ¨C confessa il manager, Vittoriano Guareschi ¨C ma in effetti non ci aspettavamo subito cos¨¬ tanto: stiamo andando bene ¨¨ vero, ma stiamo calmi, siamo solo all¡¯inizio ma continueremo a lavorare come abbiamo fatto in questi giorni. La moto si sta comportando bene e la tappa di oggi era molto dura, per un mezzo che tutto sommato ¨¨ all¡¯inizio¡±. La Tuareg 600 che corre in Africa infatti, non ¨¨ quella usata al Campionato Motorally in Italia. ¡°Assolutamente no, le moto che abbiamo qui hanno fatto solo seimila chilometri, che ¨¨ la lunghezza di questo rally ed era quello che volevamo, accumulare un certo numero di chilometri e rispettare il programma dei test: questa Tuareg ha messo le ruote in terra a giugno e da allora abbiamo partecipato al Transanatolia rally in Turchia e poi abbiamo affrontato due test in Tunisia e uno in Italia riuscendo appunto a mettere insieme 6000 chilometri. La moto ha affrontato bene non solo il ritmo a cui l¡¯ha sottoposta Jacopo Cerutti ma anche due terreni abbastanza diversi¡±.
passo notevole
¡ª ?E il passo inflitto oggi da Cerutti alla gara ¨¨ stato elevato, nonostante partisse per primo. ¡°Sono partito davanti e ho finito davanti ¨C ammette Cerutti che partecipa alla gara africana per la prima volta ¨C e mi ¨¨ piaciuto. Il road book ¨¨ fatto bene, la navigazione ¨¨ pi¨´ impegnativa, ma questo mi piace. Devi fare le cose bene e partire per primo non mi ha pesato: non ho trovato tracce davanti, cosa che a volte pu¨° distrarti, e ho tenuto un bel passo. E¡¯ andata alla grande, mi sono divertito sulle dune di Merzouga, ma basta un errore, una nota sbagliata e si possono perdere minuti preziosi. Senza contare che nei prossimi giorni cambieremo tanti paesaggi e terreni¡±. Il? passo tenuto da Cerutti ¨¨ stato notevole, come spiega anche Alessandro Botturi, due volte vincitore di questa gara africana: ¡°? partito forte e ha tenuto bene il ritmo, alla fine dei 382 chilometri di speciale ci siamo resi conto di aver tenuto una media di 92 chilometri orari. Tappa bellissima, ma la sfida ¨¨ appena cominciata: sono sempre pi¨´ convinto che sar¨¤ una gara combattutissima¡±. Domani, 4 gennaio, terza tappa, da Mhamid a Oued Draa: 522 chilometri complessivi di cui 462 di prova speciale.
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