Giacomo Agostini, nato a Brescia il 16 giugno 1942. Ago ¨¨ la leggenda vivente del motociclismo con i suoi 15 titoli mondiali (8 nella 500, di cui 7 consecutivi, dal 1966 al 1972, e 7 nella 350), con 122 gare iridate vinte (123 precisa sempre Agostini ricordando l¡¯ultima in 750 nel 1977 al Nurburgring), 159 podi in 230 gare mondiali (oltre i 5 in 750), pi¨´ 18 titoli italiani e 331 vittorie in gare titolate. Agostini ¨¨ stato il pilota pi¨´ vittorioso e completo, ha rivoluzionato l¡¯epopea del motociclismo dei ¡°giorni del coraggio¡± aprendo la strada delle corse show-business di oggi. Agostini ¨¨ stato il corridore giusto al momento giusto togliendo al motociclismo la muffa accomulatasi dal 1957 dopo l¡¯addio alle corse delle grandi Case italiane ed europee, facendogli rivivere una seconda giovinezza, all¡¯altezza dei tempi. Agostini ha avuto la capacit¨¤ di stupire facendo diventare ¡°normale¡± il moltiplicarsi delle vittorie e dimostrando che lo show del motociclismo non era quello della corrida ma il passo-martello in una corsa da 300 Km, il tocco da magia di un giro record, specie quando le medie sul giro volavano oltre quelle dell¡¯odierna MotoGP, con quelle moto, con quelle gomme, con quei guard-rail a un palmo dal naso, oltre i 250 Km/h. I ¡°corpo-a-corpo¡± con i super campioni dell¡¯epoca non sono certo mancati e anche in quelle corse da cardiopalma Agostini ha sempre dimostrato chi fosse, mai finendo di stupire. ? stato campione di tutto, in tutto, anche nella ¡°fortuna¡±. In un¡¯epoca dove ogni caduta poteva essere fatale, i suoi soli 7 incidenti in 16 anni di corse non hanno mai avuto conseguenze importanti, n¨¦ fisiche n¨¦ mentali. Agostini ¨¨ stato il primo corridore a lavorare su se stesso, sulla scia di quanto fatto prima da fuoriclasse come John Surtees e Carlo Ubbiali, imponendosi una disciplina mentale e fisica mai vista prima nel motociclismo, capace anche di promuovere la propria immagine a livello manageriale, avviando professionalmente l¡¯era della comunicazione e dello sponsoring, una rivoluzione e un bene per l¡¯intero comparto del Motorsport. Agostini ha portato aria e linfa nuove di cui tutto il ¡°sistema moto¡± ha beneficiato fino ai giorni nostri. Giacomo Agostini ¨¨ tutt¡¯ora l¡¯icona di un¡¯epoca, il simbolo di una Italia che dopo il miracolo economico tra i primi anni ¡¯50 e i primi Anni ¡¯60 rilanciava il tricolore nel mondo, number one del motociclismo dei ¡°giorni del coraggio¡±, dal 1966 al 1975. Giacomo Agostini ¨¨ stato campione fuori dal tempo, il ragazzo d¡¯Italia venuto dalla gavetta, un vincente col tocco della simpatia, viso da attore cinematografico, simbolo di un orgoglio ritrovato in una Italia sempre pronta a dividersi ma anche a ricostruirsi unita con il tricolore al vento sul pennone pi¨´ alto. Ad ottant¡¯anni pi¨´ uno, in gran forma fisica e mentale, indossata la tuta di pelle nera e il vecchio caschetto Cromwell tricolore, Giacomo Agostini corre ancora in pista sulle rosse MV sopra i 250 Km/h, danzando come novello Nureyev su quei bolidi rombanti ricchi di gloria per continuare a vivere intensamente e a sognare e far battere forte i cuori di chi accorre sempre ad applaudirlo. Lui ricambia con un sorriso, con il suo sguardo di eterno ragazzo sempre rivolto verso il futuro.
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