Il prossimo Mondiale sar¨¤ ricco di gare (22) e spunti di interesse, ma con piloti di poche nazionalit¨¤ e un format appagante, ma logorante. una specie di ponte fra il presente e l'atteso cambiamento regolamentare del 2027
C¡¯¨¨ grande attesa per il Motomondiale che nel 2024 celebrer¨¤ il suo 75¡ã anniversario, visto che il Campionato del Mondo di motociclismo ha debuttato nel 1949. Lo scorso Mondiale della MotoGP, deciso all¡¯ultimo GP dopo ben 20 round (39 le gare complessive con le Sprint, considerando chi in Australia per il meteo si ¨¨ disputato solo il GP), dimostra la validit¨¤ complessiva dell¡¯attuale formula tecnica. Formula che gi¨¤ nel 2024 vedr¨¤ modifiche regolamentari riguardanti i carburanti, con l¡¯uso di combustibili di origine non fossile almeno del 40%, per poi arrivare al 100% dal 2027, anno in cui la MotoGP passer¨¤ a motori da 850 cc, meno potenti, e, soprattutto, con un¡¯aerodinamica meno invasiva.?
concessioni e livellamento
¡ª ?C¡¯¨¨ gi¨¤, operativo, il nuovo discusso sistema delle concessioni che, dopo aver ¡°spinto¡± anni addietro Ducati e anche Ktm e Aprilia, adesso di fatto garantir¨¤ vantaggi significativi a Honda e Yamaha, che potranno effettuare pi¨´ test privati, con un maggior numero di gomme e con i piloti titolari, e anche sviluppare i motori nel corso della stagione e averne a disposizione un numero maggiore. Sono anche concessi pacchetti aerodinamici extra. L¡¯obiettivo ¨¨ semplice: per una MotoGP incentrata sul moderno show-business servono moto sostanzialmente sullo stesso livello, di fatto appiattite tecnicamente, ma sempre pi¨´ simili.?
attesi protagonisti
¡ª ?Bagnaia-Ducati ¨¨ il binomio da battere nel 2024 dopo le due ultime stagioni trionfali, ma la prossima MotoGP si annuncia fra le pi¨´ incerte e spettacolari di sempre, con tanti pretendenti al titolo. Oltre a Bagnaia, c'¨¨ curiosit¨¤ soprattutto per Marc Marquez, passato sulla Ducati del Team Gresini dopo 11 stagioni con la Honda e anche per l'arrivo del 19enne neo iridato Moto2 Pedro Acosta su GasGas. Grande attesa per Jorge Martin, protagonista della sfida iridata con Bagnaia del 2023, ma anche per i nostri Marco Bezzecchi su Ducati VR46 ed Enea Bastianini con la Ducati factory, senza tralasciare outsider come Luca Marini su Honda, Franco Morbidelli su Ducati Pramac e Fabio Di Giannantonio sulla Ducati VR46.?
la ripresa del pubblico
¡ª ?Sar¨¤ un mondiale che rester¨¤ scolpito negli annali con 22 GP in calendario (si arriver¨¤ al record di 44 gare con la Sprint Race del sabato) in 18 Paesi, sull¡¯onda di una disciplina che ha superato, sia il ¡°buco¡± lasciato a fine 2021 da Valentino Rossi, sia la spada di Damocle del Covid riportando il grande pubblico negli autodromi (tre milioni di spettatori complessivi), con un significativo +33% del fatturato per la forte spinta di sponsor e diritti tv.?
scuola spagnola e italiana
¡ª ?Tutto bene? Non proprio. Una MotoGP con 22 partenti, meno della met¨¤ degli anni della 500 di Giacomo Agostini, non ¨¨ il massimo. Come una griglia dominata da piloti italiani e spagnoli, 16 su 22, pur confermando la validit¨¤ della ¡°scuola¡± del motociclismo tricolore e iberico, mette in luce l¡¯assenza di corridori di altre nazioni: un campionato che ¨¨ oramai di diffusione planetaria? non pu¨° non avere al via esponenti che di quei continenti siano espressione diretta. Un Mondiale con 22 GP e 44 partenze fra sabato e domenica, comporta un notevole aumento di costi e di rischi. Copiare la F1, disponendo la Sprint Race non in tutti i round, ad esempio, parrebbe la classica toppa peggiore del buco perch¨¦ il nuovo format in MotoGP ha pagato. ¡°Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare¡±. Lo diceva Winston Churchill. Dunque, Sprint Race, avanti cos¨¬! Per adesso. Sapendo che si pu¨° anche fare meglio.?
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