Joan vince il duello tra maiorchini e soffia la moto a Jorge che potrebbe tornare in sella a una Yamaha satellite con Syahrin al posto di Morbidelli
oan Mir debutter¨¤ nel 2019 in MotoGP con la Suzuki. L’accordo tra le parti, Davide Brivio in qualit¨¤ di team principal di Hamamatsu, Pacho Sanchez in rappresentanza del maiorchino, ¨¨ stato raggiunto alla fine del weekend, dopo che la Hrc, che aveva in mano un precontratto col campione uscente della Moto3, non ha esercitato entro il termine della mezzanotte di venerd¨¬ scorso, l’opzione di pareggiare l’offerta fatta dalla Casa rivale giapponese. Ovvero quella di fornire a Mir, reduce due domeniche fa a Le Mans dal primo podio in Moto2, di una Honda del team ufficiale, scaricando Dani Pedrosa. Cos¨¬, il talento spagnolo, 10 vittorie nel 2017 che gli sono valse il titolo della cilindrata minore, dopo un solo anno in Moto2 far¨¤ il salto di categoria. Ufficializzazione al Mugello.
Venezia, c'? la Ducati di Lorenzo in gondola!
RIBALTONEA decidere di forzare i tempi, con una mossa che ha scompaginato il mercato, oltre all’interesse di parecchie Case — dalla Ducati, che fino ai test di Barcellona della scorsa settimana lo ha considerato per diventare nuovo compagno di Andrea Dovizioso e che ora pare invece sempre pi¨´ indirizzata su Danilo Petrucci, alla Honda, alla quale ¨¨ da sempre stato legato, fino alla Suzuki —, soprattutto due considerazioni: il grande momento di incertezza del team Marc VdS, che dopo la lite ancora in fase di conciliazione tra il titolare Marc Van der Straten e il team manager Michael Bartholemy, pare destinato a uscire di scena la prossima stagione (quasi sicuramente in MotoGP, incertezza per la Moto2), e l’avvento dei nuovi motori Triumph che, in quella che ¨¨ una rivoluzione tecnica per la Moto2, potrebbe portare a un rimescolamento delle gerarchie, facendogli perdere il ruolo di team di riferimento.
BEL COLPOSontuoso il contratto firmato da Mir, che nel prossimo biennio incasser¨¤ solo di fisso una cifra intorno all’1,6 milioni di euro. Ai quali andranno aggiunti i premi legati ai risultati. Un bel colpo in ottica futura, quello messo a segno da Brivio, pur col rischio di una squadra che con l’addio ad Andrea Iannone (destinazione Aprilia) perder¨¤ qualcosa a livello di esperienza, visto che Alex Rins dopo un paio di belle gare ¨¨ scomparso dai radar. Ma il nome di Mir era da tempo in cima alla lista dei giovani di destinati a sfondare e, ingaggiandolo, oltre che fare un grosso favore alla Suzuki, il manager brianzolo ha inferto un duro colpo alla Honda (al Mugello ci sar¨¤ il presidente Hrc, Yoshishige Nomura, mentre mancher¨¤ il direttore Tetsuhiro Kuwata), che in Mir vedeva un possibile erede di Marc Marquez, se mai il campione di Cervera decidesse di cercare nuove sfide.
PETRONAS SALVA JORGE? Joan, che da bambino aveva scoperto la moto a Palma sulla pista del pap¨¤ di Jorge Lorenzo, Chico, ha sicuramente complicato la vita al ?vicino di casa? mai amato, che puntava sulla Suzuki per riscattare la delusione Ducati e che, invece, per ora ¨¨ senza moto per il 2019. Anche se, dietro le quinte si sta lavorando senza sosta: il piano ¨¨ creare una nuova squadra che subentri al team VdS. La moto dovrebbe essere una Yamaha (ma a Gerno di Lesmo per ora l’unico commento ¨¨ quello di attendere cosa succeder¨¤ con il team belga), sponsorizzata dalla malese Petronas che, oltre a Lorenzo, schiererebbe anche il suo pilota Hafiz Syahrin, oggi compagno di Johann Zarco sulla M1 del team Tech3.
E MORBIDO? Cosa che, stante cos¨¬ le cose, complicherebbe il futuro di Franco Morbidelli, oggi in VdS e con un contratto (che prevede una moto ufficiale) anche per il 2019. Per questo nelle scorse settimane Franco aveva sondato la Suzuki per capire se ci fosse margine per imbastire una trattativa per prendere il posto di Iannone. Per l’iridato Moto2 a questo punto si restringono le possibilit¨¤: dalla seconda Ktm in Tech3, a una Ducati in un team come l’Angel Nieto, destinato a tenere Karel Abraham ma con Alvaro Bautista in uscita. Sempre che la storia di Pedrosa in Honda non sia al capolinea e quindi...
Paolo Ianieri
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