Marquez, gli scenari per il futuro: opzione Ducati con Gresini, ma la Honda non sta a guardare

Le parole del ds della casa di Borgo Panigale Ciabatti hanno aperto lo "scenario rosso" per il campione spagnolo, abile a usare tutte le carte al tavolo negoziale. Atteso un colloquio coi vertici di Tokyo per fare chiarezza

Sale l’attesa per il prossimo round MotoGP di Motegi, passaggio importante per la lotta al titolo fra i ducatisti Bagnaia, Martin e Bezzecchi. Ma? forse anche per gli sviluppi della vicenda legata al futuro di Marc Marquez. La storia, alimentata dallo stesso Marquez, è sintetizzata in una domanda: davvero Marc, con il contratto Honda che scade a fine 2024, farà il salto sulla Ducati privata del Team Gresini abbandonando la HRC ufficiale dopo undici anni, con la quale ha conquistato sei titoli mondiali nella classe regina vincendo 59 gare? Sulla vicenda, oltre alle frasi arzigogolate di Marquez, le uniche dichiarazioni ufficiali sono state quelle di sabato mattina in occasione del GP dell’India del direttore sportivo Ducati Corse Paolo Ciabatti: “Riguardo al Team Gresini sembra che abbia questa opportunità e che stiano aspettando la decisione di Marquez. Marquez parlerà con la dirigenza Honda in Giappone e prenderà una decisione, che spetta a lui e al team. Noi abbiamo sotto contratto quattro piloti. Come Ducati, non stiamo negoziando nulla”.

questione ambigua

Dichiarazione corretta, da politico, questa di Ciabatti, sintesi della “linea” scelta dalla Ducati, su una questione ambigua, dove ci si può guadagnare in termini di immagine e poi anche sul piano agonistico e dove, invece, si può perdere tanto, anche la faccia. A Borgo Panigale c’è il dubbio che Marquez giochi contemporaneamente su due tavoli usando l’opzione Ducati come spinta nei confronti della Honda che, sull’altro tavolo, non può pensare oggi di restare in MotoGP ai vertici senza il suo pilota numero 1. Partiamo dal fondo. Perché Marquez non ha ancora deciso e pare non intenzionato a decidere anche nel prossimo week-end del GP del Giappone? Già dall’ultimo round in India Marc ha visto, specificatamente nelle telemetrie, segnali di miglioramento della sua Honda (positiva anche la corsa di Mir, quinto) e ora aspetta le prossime due-tre gare per capire il peso reale di questa evoluzione.? Al contempo l’asso di Cervera tiene aperta la prospettiva del passaggio al Team Gresini, usato come minaccia per HRC e come sponda per se stesso.?

gresini sì gresini no

Marquez, comunque, nel Team Gresini non andrebbe “a gratis” e, soprattutto, senza la garanzia di salire su una moto ufficiale, nella logica usata da Jorge Martin con il team Pramac. D’altronde, non è realistico pensare che Honda accetti che il suo pilota-simbolo gareggi una stagione (2024) con una moto avversaria (Ducati Team Gresini) per poi rientrare… in patria l’anno dopo. Anche Quartararo, a parole, si sta muovendo in parte come Marquez: ma Fabio ha meno potere contrattuale, non ha oggi una alternativa immediata alla Yamaha, e quindi deve, per adesso, mandare giù altri rospi. Questa MotoGP, oggi troppo “lineare”, con piloti di alto livello ma fin troppo “gentili” in pista e fuori (il riferimento è in particolare ai “ragazzi” del Ranch di Tavullia di Valentino Rossi) ha bisogno di una scossa. Chi può dare questa scossa meglio di un Marc Marquez competitivo come pilota, su una moto competitiva, “rompiballe”, capace di far saltare il banco?