dopo montmel¨°
Quartararo serial winner e l'ombra di Mir: 5 spunti del GP di Catalogna
Il GP di Catalogna della MotoGP ha riproposto al vertice, della gara e della classifica, Fabio Quartararo, tornato re con una Yamaha arrivata alla quinta vittoria su 8 gare, e registrato le cadute di Valentino Rossi e Andrea Dovizioso, sanguinose per i loro destini. La corsa di Montmel¨° ha offerto altri spunti interessanti. Vediamoli.
Fabio, solo vittorie
¡ª ?Fabio Quartararo ¨¨ un serial winner: se sale sul podio sa solo vincere. Per tre volte in stagione ha chiuso fra i primi tre e per tre volte ha ottenuto il successo. Quello del GP di Catalogna ¨¨ significativo perch¨¦ arriva dopo cinque gare non felici - il 4¡ã posto del GP di San Marino come miglior risultato -, in cui, per sua stessa ammissione ha avvertito un po' di pressione. A Montmel¨° si ¨¨ rivisto il vecchio 'Diablo', veloce e feroce, come dimostrato nel sorpasso a Rossi, con la moto di traverso, quasi alla Schwantz: ora che ha liberato la testa potrebbe essere ancora pi¨´ incisivo e prendere il largo in classifica, dove ¨¨ tornato a guardare tutti dall'alto.
M1 di riferimento
¡ª ?I numeri dicono che la Yamaha ¨¨ la moto migliore o pi¨´ equilibrata: parlano le 5 vittorie in 8 gare e la capacit¨¤ di portare al successo tre piloti su quattro, compreso Franco Morbidelli che dispone di una M1 spec-B non allo stesso livello delle altre factory. All'appello manca solo Valentino Rossi, fresco di contratto per il 2021 con la Petronas e caduto inopinatamente mentre era 2¡ã e aveva gettato con maestria le basi per un possibile successo. Errore pesante, per modalit¨¤ e morale: ¨¨ un Valentino competitivo, ma certe occasioni vanno colte al volo. Soprattutto a 41 anni.
LEGGI ANCHE
Ducati, incognita ulteriore
¡ª ?Nel mondiale delle incognite, quasi tutte legate alle gomme, la Ducati ¨¨ un'incognita a s¨¦. A turno i piloti dei team satellite possono andare meglio degli ufficiali, con un'alternanza di valori in cui, a rotazione, emergono la sapiente gestione dei pneumatici dell'emergente Francesco Bagnaia o la grinta di Jack Miller oppure la sensibilit¨¤ di Johann Zarco. La costante resta la difficolt¨¤ degli ufficiali, con Danilo Petrucci rivisto a livelli decorosi e Andrea Dovizioso, disarcionato dalla sua GP20 alla prima curva e dalla vetta del mondiale. Se Petrux denuncia per¨° che "in rettilineo non riuscivo ad avere la velocit¨¤ per passare", con quel missile della Desmosedici, il mistero si infittisce e l'enigma pare insolubile. Come quello legato alle gomme. E l'equazione mondiale del Dovi.
Suzuki all'orizzonte
¡ª ?Il primo doppio podio dopo 13 anni (Misano 2007, 2¡ã John Hopkins e 3¡ã Chris Vermeulen) staglia all'orizzonte la sagoma della Suzuki sempre pi¨´ minacciosa sul mondiale. La GSX-RR ha una filosofia differente dalla Yamaha: lo schema del motore ¨¨ lo stesso, il 4 cilindri in linea fonte di agilit¨¤ e versatilit¨¤, ma il rendimento della moto ¨¨ molto differente. La M1 per rendere al meglio ha bisogno di fare gare da front runner, mentre la Suzuki ama la rincorsa: Joan Mir in Catalogna ha chiuso secondo da 8¡ã in griglia e Alex Rins terzo da 13¡ã al via. La deduzione ¨¨ facile: se riuscisse a qualificarsi meglio la Suzuki passerebbe la domenica sul gradino pi¨´ alto del podio. Mir, il migliore degli ultimi 5 GP, ¨¨ il pilota che quest'anno ha compiuto il salto di qualit¨¤ pi¨´ grande: a 8 punti dal leader Quartararo ¨¨ indicato da molti come il vero favorito.
Chiave qualifica
¡ª ?Anche se in questo mondiale la differenza la fa sempre pi¨´ il consumo della gomma alla distanza, la qualifica diventa sempre pi¨´ cruciale. Non solo perch¨¦ ogni sessione di Libere ¨¨ una mini qualifica, ma perch¨¦ partire davanti ¨¨ un imperativo per molti. Dovizioso ¨¨ caduto perch¨¦ ¨¨ scattato 17¡ã e si ¨¨ trovato nella pancia del gruppo alla seconda curva, dove una pinzata di troppo, nel suo caso di Zarco, spaventato da Petrucci, pu¨° essere fatale; Vi?ales attribuisce il suo modesto 9¡ã posto al divario di spunto in partenza con le Ducati e al fatto che "con la Yamaha quando sei alle spalle di qualcuno non riesci a superare e occorre quindi scattare in testa"; Rossi ripete che partire davanti ¨¨ lo step necessario per soffrire di meno e pure lo stesso Quartararo afferma che "se passiamo in testa poi riusciamo ad avere gare lisce". Morale: essere in forma al sabato ¨¨ un grosso indizio per la domenica. Mir e Suzuki a parte.
? RIPRODUZIONE RISERVATA