l'analisi
La MotoGP di oggi ¨¨ la migliore di sempre? Diciamo che...
Con l¡¯assenza delle due Suzuki, per il ritiro dalle corse della casa giapponese, nel 2023 la MotoGP avrebbe al momento una griglia ridotta a 22 partenti. E¡¯ lo stesso numero, 22, dei partecipanti all¡¯ultima gara iridata delle 500 al GP d¡¯Italia 2001 al Mugello e in altri round di quella stagione. Ma ¨¨ la met¨¤ della griglia di partenza di tante corse della massima cilindrata disputate nel Motomondiale dei primi decenni. Mentre erano solamente 20 i piloti al primo round MotoGP 2002 al Mugello.?
motogp e numeri
¡ª ?Da sempre, nel motociclismo si ¨¨ dibattuto sul numero ottimale dei corridori in griglia, specie nella classe regina. Il Ceo Dorna, Carmelo Ezpeleta, taglia corto: ¡°Nella MotoGP bastano 22 moto, anzi questo ¨¨ proprio il numero ideale¡±. Forse nelle corse non c¡¯¨¨ il ¡°numero ideale¡± perch¨¦ la qualit¨¤ di una gara e il valore di un motomondiale si misurano con pesi che per lo pi¨´ prescindono da quanti sono i partenti. In questo, dunque, Ezpeleta ha ragione. Ci¨°, per¨° non deve voler dire mettere le mani avanti: cio¨¨ pensare che una griglia ancora pi¨´ ridotta (sotto i 20 partenti?) possa andare bene. Potrebbe, invece, essere l¡¯occasione per fare entrare in MotoGP nuove case, dato che lo stesso Ezpeleta ha pi¨´ volte affermato che c¡¯¨¨ chi bussa per poter far parte del Mondiale.?
tecnica e motomondiale
¡ª ?Comunque, la MotoGP 2023, con la partecipazione di soli 22 partenti, sar¨¤ la classe regina fra le meno numerose di sempre. Ci¨° incider¨¤ negativamente sulla qualit¨¤ tecnica e sullo show? C¡¯¨¨, evidentemente, un rapporto fra numero dei piloti in griglia e qualit¨¤ della corsa. Cio¨¨ una griglia di soli 22 partenti ¨¨ al limite perch¨¦ esasperando il concetto che non ¨¨ il numero dei corridori a rendere tecnicamente valida e agonisticamente avvincente la corsa si potrebbe arrivare a un duello fra due soli piloti. Ci sono state stagioni, ad esempio alcune degli anni ¡¯60, quando nella massima cilindrata un solo binomio (Agostini-MV Agusta) dominava doppiando anche il secondo arrivato e staccando di tre giri il terzo in gare che vedevano allo start pi¨´ di 40 piloti. Ci¨° significa che in quell¡¯epoca e in quelle corse non c¡¯era qualit¨¤ tecnica e non c¡¯era spettacolo? No, la tecnica e lo spettacolo c¡¯erano ma avevano parametri diversi basandosi su concetti diversi da oggi rispetto alla qualit¨¤ tecnica e agonistica e pi¨´ in generale allo show. Ad esempio era tecnica iper raffinata una Guzzi 500 8 cilindri 4 tempi ed era super-show vedere girare Agostini anche solitario in testa, sia per lo stile con le svirgolate a filo dei guard-rail, sia per i tempi sul giro facendo record su record sul filo dei 200 orari di media con quelle Dunlop ¡°a pera¡± da suicidio annunciato, sia per l¡¯insuperabile sound in staccata e in accelerazione delle sue MV Agusta 3 o 4 cilindri 4 tempi con gli scarichi senza limiti dei decibel.?Ed era show la lotta per il podio e anche per le posizioni di rincalzo (spesso fino alle ultime) fra decine di piloti di livello su moto sostanzialmente uguali, per lo pi¨´ monocilindriche assai meno potenti e meno veloci delle pluricilindriche ufficiali. In quei periodi, ma anche in altri, fra il pilota in pole nella 500 e l¡¯ultimo della prima fila (il quinto o il sesto) il distacco era di oltre due secondi che diventavano tre o anche quattro secondi rispetto ai piloti dell¡¯ultima fila.?
la motogp oggi
¡ª ?Oggi in MotoGP c¡¯¨¨ la griglia pi¨´ veloce di sempre, con differenze di un paio di decimi fra i corridori della prima fila. E se un decennio fa un top rider sbagliava la qualifica partiva ultimo della prima fila o primo della seconda oggi toppare nell¡¯ultimo giro delle qualifiche pu¨° voler dire sprofondare nelle retrovie e partire a met¨¤ griglia, o peggio. Forse ci si sta facendo l¡¯abitudine ma mai come in questa MotoGP c¡¯¨¨ stato un livello cos¨¬ alto sia rispetto ai piloti che rispetto alle moto (altro discorso riguarda l¡¯incognita gomma), tutti vicinissimi in qualifica (si pu¨° finire ultimi della seconda fila a due decimi dalla pole position) e tanti in un fazzoletto a lottare davanti quanto meno nei primi giri di gara e poi per le posizioni a ridosso del podio. Tutto questo ¨¨ anche il risultato della ¡°qualit¨¤¡± dei piloti MotoGP in griglia dove, ad esempio nel 2022, sono ben 14 i piloti ¡°titolati¡± (con moto di sei case ufficiali) che hanno conquistato almeno un titolo iridato (non ¨¨ mai accaduto prima) con solamente dieci corridori (sui ventiquattro inizialmente iscritti) ancora a digiuno di mondiali.?
sviluppi motogp
¡ª ?Persino i rookie sono di gran livello, in grado di ben figurare battagliando anche per la top ten. Ai tempi di Agostini i debuttanti, corridori di buona volont¨¤ e di tante ambizioni che per¨°, anche per la scarsit¨¤ dei mezzi a disposizione, quando finivano la gara subivano distacchi anche di 3-4 giri. In questa MotoGP sono 111 le vittorie complessive conquistate in top class dai piloti allo start e gli altri 11 piloti presenti ne hanno vinti in totale 52. Per decenni, negli anni passati, solamente uno o due piloti (al massimo 3 o 4) presenti nella classe regina avevano vinto gare mondiali almeno in una cilindrata mentre in questa MotoGP ben 23 dei 24 piloti allo start hanno vinto almeno una gara in una delle tre categorie del Mondiale. Tutto rose e fiori, dunque, questa MotoGP? Certo che no, come pi¨´ volte abbiamo analizzato rilevando, con i tanti lati positivi, anche i non pochi limiti di questo motociclismo show-business tecnicamente nella morsa della ¡°gomma¡± unica e dell¡¯elettronica ¡°unica¡±. Questa MotoGP piace e convince. Ma anche il motociclismo racing non vive su un¡¯isola felice e non pu¨° non guardarsi attorno e capire qual ¨¨ il vento che tira. La MotoE fa bene a proseguire per la sua strada, sviluppandosi, ma chi pensa che possa sostituire presto la MotoGP ¨¨... fuori strada.
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