Anche al GP d¡¯Olanda piloti, moto e team italiani sono stati protagonisti in MotoGP. In particolare sono stati i ¡°fratelli coltelli¡± dell¡¯Academy di Valentino Rossi a battagliare, dare spettacolo e trionfare sulle Ducati. Pecco Bagnaia primo e in testa al mondiale (194 punti); Marco Bezzecchi secondo al traguardo e terzo in campionato (158 punti); Luca Marini settimo e sesto in classifica generale (98). Il Bez aveva gi¨¤ vinto davanti a Pecco la Gara Sprint di sabato. Il titolo mondiale 2022 di Bagnaia ¨¨ il primo della Academy nella classe regina e il terzo in totale, dopo quello del 2018 in Moto2, sempre con Pecco, allora in sella a moto del Team Rossi VR46 e quello di Morbidelli nel 2017 in Moto2. Bagnaia ¨¨ alla seconda stagione come pilota ufficiale Ducati: ¨¨ lui il ¡°prodotto¡± numero 1 della VR46 Academy e ripetutamente Pecco ricorda di come il ¡°taglio¡± professionale e l¡¯ambiente speciale della struttura creata da Valentino Rossi abbiano favorito la sua crescita e il suo sviluppo di pilota.?
Autorit¨¤ e amicizia
Il primo a complimentarsi con i ¡°suoi¡± ragazzi per i risultati di Assen ¨¨ stato, appunto, l¡¯amico-mentore Valentino Rossi, cui ¨¨ riconosciuta una sorta di autorit¨¤ paterna, oltre al valore di un pilota fra i pi¨´ amati, forti e vincenti di tutti i tempi. Anche sugli spalti assolati di Assen, cos¨¬ come sugli altri circuiti del motomondiale, anche oggi spopolano le T-shirt della VR46, ormai marchio di fabbrica di un successo tutto italiano. Valentino, che ad Assen ha dieci trionfi in venti gare (uno in 125 e in 250, e otto nella classe regina), proprio l¨¬, il 25 giugno 2017, ha vinto su Yamaha la sua ultima gara in MotoGP precedendo Danilo Petrucci (Ducati) e Marc Marquez (Honda). Il tempo corre.?Sono passati infatti quasi 10 anni dal settembre 2013, quando la VR46 di Valentino Rossi e Sky Italia annunciavano l¡¯avvio dello Sky Racing Team VR46. Obiettivo: favorire la crescita di giovani e talentuosi piloti italiani. Costruire nuovi talenti capaci di vincere il mondiale MotoGP, questa la mission. Da l¨¬ la messa in opera, passo dopo passo, non tutti lineari, di quella che ¨¨ diventata oggi una struttura di qualit¨¤, formata da professionisti di varie discipline, unica al mondo. Con la VR46 Academy, Valentino ha sviluppato l¡¯idea che negli Usa aveva avuto oltre trent¡¯anni prima Kenny Roberts. Il Dottore di Tavullia ¨¨ andato oltre, vedendo pi¨´ lontano di tutti, facendo risultati e business. La VR46 Academy nasce nel 2013, con Valentino ancora al top come pilota MotoGP e con un manipolo di fidati amici-collaboratori (fra tutti Uccio Salucci e Alberto Tebaldi) che iniziano a tradurre le idee del ¡°capo¡± che vuole metter su in una collina presso Tavullia una sua scuola per ragazzini-centauri di qualit¨¤, i futuri campioni del mondo. ¡°Loro saranno la mia eredit¨¤¡±, questo il refrain di Vale. Cos¨¬ ¨¨ stato, cos¨¬ ¨¨.
Le origini e gli inizi in Moto3
Dopo la fondazione, nel 2014 ecco lo Sky Racing Team VR46, con cui l¡¯Academy fa il suo debutto nel Motomondiale. Si comincia con Andrea Migno, Nicol¨° Bulega, Franco Morbidelli, Luca Marini e con gli ufficiali del team Moto3 Romano Fenati e Pecco Bagnaia. Pi¨´ altri come Lorenzo Baldassarri, Stefano Manzi, Dennis Foggia, Celestino Vietti. Da subito, pur con qualche stop and go, la VR46 lascia il segno dimostrando la bont¨¤ del progetto. Oggi in MotoGP ben quattro piloti provengono dall¡¯Academy: Bagnaia sulla Ducati ufficiale, Morbidelli sulla Yamaha ufficiale e i due piloti del team VR46 Marco Bezzecchi e Luca Marini. Altri piloti dell'Academy hanno poi preso nuove strade, come Nicol¨° Bulega, Dennis Foggia, Lorenzo Baldassarri, a confermare la VR46 come realt¨¤ ai vertici della MotoGP. Per fortuna non ¨¨ l¡¯unica, basti pensare al team di Fausto Gresini e all'iter di altri piloti come Enea Bastianini e Fabio di Giannantonio, ma nessuna squadra e nessuna Academy pu¨° mettere sul piatto quel che la VR46 ha, grazie all¡¯icona Valentino che alza e fa alzare ai suoi manager e piloti l¡¯asticella, non accontentandosi dei risultati raggiunti. La VR46 Academy, infatti, ¨¨ in costante evoluzione: un modello vincente di cui il motociclismo italiano pu¨° essere fiero.?
Colpa di pap¨¤ Graziano
Come ¨¨ nata questa storia? L¡¯idea del Motor Ranch l¡¯ha avuto il pap¨¤ di Valentino Rossi, Graziano. Classe 1954, con la fissa delle corse, debuttante a 18 anni nel motocross con una Aermacchi 125 di terza mano, il 'Grazia' ¨¨ stato pilota sui generis, di gran livello, prima nel motomondiale 250 e 500, dal 1977 al 1982, poi sulle 4 ruote, nei rally e nelle sport-turismo, dal 1984 al 1989. ¡°I piloti americani ¨C ricorda Graziano - giravano gi¨¤ su piste sterrate usando le tecniche che poi abbiamo affinato. Allenarsi divertendosi senza grossi rischi, come succedeva sui circuiti di velocit¨¤ e sulle piste da motocross¡±. Non si pu¨° capire Valentino senza sapere chi ¨¨ stato ed ¨¨ suo padre Graziano, eclettico e arguto, pesarese doc con la fissa di andare pi¨´ forte degli altri, cantante mancato, chitarrista mancato, maestro elementare mancato, forte corridore dal talento naturale pi¨´ d¡¯istinto che di ragione, pi¨´ incline all¡¯applauso che al risultato, pi¨´ da pole che da podio, grande staccatore e piegatore da brivido, corse perse per impennate e traversi da circo, avido esibizionista e show man in pista e fuori, in altalena fra idealit¨¤ e cinismo, aperto e disponibile quanto votato all¡¯ego, capace di costruire profondi rapporti di amicizia basati su grandi valori e distruggerli in un amen, istrionico colto e dalla battuta arguta e pungente, maniaco dell¡¯immagine, insuperabile talent scout (Valentino docet). Ecco. Graziano, gi¨¤ noto per i primi successi nelle gare tricolori di velocit¨¤, gira per Pesaro scanzonato in bretelle e cravattini sgargianti e con la treccia, sbeffeggia le neo ricche signore dei mobilieri locali allo struscio di Via Branca con i cagnolini di razza incappottati portando al guinzaglio la gallina Cristina, emblema di una lotta di classe coccod¨¨. Travestito da operaio Sip, la notte di San Silvestro, il futuro pap¨¤ di Vale si arrampica su una scala di 20 metri mettendo indietro di un¡¯ora le lancette dell¡¯orologione di Piazza del Popolo mandando in tilt il brindisi di mezzanotte dei suoi concittadini. Viaggia su una Fiat 600 multipla col mappamondo quando i campioni-vip di allora entrano nel paddock in Porsche e Rolls-Royce. Rende artistici i suoi caschi di gara usati anche per intimorire gli avversari. Oltre due decenni dopo, nell¡¯era di Valentino imperatore, si sposta con una Peugeot 205-rottame rossa da pescatore con la dicitura ¡°esche vive¡± e dialoga con interlocutori immaginari con un finto telefono-giocattolo rosa pallido. E, per carit¨¤ di patria, ci fermiamo qui. Lo stravagante Graziano, soprattutto, ha amato e ama le corse e lo spettacolo derivante, ma gareggia con Pinocchio quando afferma: ¡°Non me ne frega di non aver vinto il campionato del Mondo!¡±. Dei ¡°quattro moschettieri¡± italiani del dopo Agostini (oltre al pesarese, Lucchinelli, Uncini, Ferrari), Graziano ¨¨ stato l¡¯unico a non essersi fregiato del titolo iridato, comunque capace di uscire vivo nel 1982, grazie al Dottor Costa e ai suoi medici, dopo il volo e la botta a 200 allora data con la Yamaha 500 del Team di Giacomo Agostini sul guard-rail del Tamburello di Imola. Ai suoi tempi, Graziano Rossi ¨¨ stato il corridore pi¨´ applaudito, fortissimo in pista e fuori dagli schemi nella vita di tutti i giorni: felice che un Rossi, poi, il titolo a casa l¡¯abbia portato. Anzi nove. E lui, Graziano, a un passo dal traguardo dei 70, fa ancora oggi ci¨° che gli piace di pi¨´: giocare. E osservare da vicino, zitto zitto, giocare al Motor Ranch i piloti, alcuni sconosciuti, altri gi¨¤ in prima fila in MotoGP e come Pecco Bagnaia, con il number one sulla carena della Rossa.?
Le vere radici della VR46
Graziano, quel che oggi Valentino e i suoi fanno al Ranch lo faceva a met¨¤ degli Anni ¡¯80, allenandosi (¡°facendo il matto¡±, si diceva) con moto e auto salvate dalle discariche su una pista da pelo fra pietre fango e acqua, inventata sul Fiume Foglia, a due passi dall¡¯ingresso dell¡¯autostrada di Pesaro.?? l¨¬ che Valentino ragazzino ha fatto i primi traversi, mettendosi poi tutti dietro, pap¨¤ compreso. E l¨¬ che Valentino ha capito la lezione di suo padre: ¡°Si corre per stare davanti agli altri¡±. Ed ¨¨ stato l¨¬ che Graziano ha capito che Valentino, oltre al gran manico e al gran cuore, aveva il pieno controllo della situazione, dominando se stesso e gli avversari.?? stato l¨¬ che Valentino ha dimostrato che le corse erano show anche per se stesso, ma solo se era lui a vincere.?? da l¨¬ che ¨¨ partita l¡¯idea della pista ¡°personale¡± a un tiro di schioppo da Tavullia e della squadra corse fatta in casa. ? l¨¬ che, un passo dietro l¡¯altro, si trovano le radici della VR46 impegnata a costruire nel motociclismo il futuro che ¨¨ gi¨¤ oggi.