Costanza e lavoro certosino hanno permesso al campione del mondo di "domare" i saliscendi dell'Algarve e rimettersi in vetta alla classifica piloti. Ecco il verdetto di Portimao, con il francese presente pi¨´ che mai con la "vecchia" Yamaha
Dopo i primi quattro round extra europei tra Asia e America, alla prima tappa nel Vecchio Continente su un circuito tosto come quello di Portimao, la MotoGP riporta sul gradino pi¨´ alto del podio il campione del mondo in carica Fabio Quartararo (qui la cronaca del GP), anche nuovo leader della classifica iridata con 69 punti anche se in coabitazione con Alex Rins. "? stato il mio miglior GP di sempre" commenta Quartararo radioso dopo la cavalcata trionfale, senza una sbavatura, con un primo giro da incorniciare e poi con un "passo-martello" ammazzatutti. A caldo Fabio elogia la sua M1: "Oggi la mia moto era molto veloce". Ma ¨¨ stato davvero cos¨¬, se per "veloce" si intende chi va forte sul dritto??
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questione di costanza
¡ª ?Come gi¨¤ nelle gare precedenti, anche su questo tracciato oldtime, la Yamaha ha "pagato dazio" in velocit¨¤ di punta: Quartararo ¨¨ addirittura penultimo, in 23esima posizione (339,6 km/h) contro i 351,7 delle Ducati di Bastianini e Bagnaia e della Honda di Aleix Marquez, i tre pi¨´ veloci. Addirittura anche le Yamaha di Dovizioso (341,7 km/h), di Morbidelli e di Binder (340,6) sono state pi¨´ veloci della M1 del fuoriclasse francese, che dopo essere passato dalla quinta posizione in griglia alla terza nei primi tre giri ha preso la testa della corsa al quarto passaggio mantenendola con apparente facilit¨¤ fin sotto la bandiera a scacchi. Quartararo si ¨¨ esibito nel suo miglior acuto al decimo passaggio (giro record 1'39"435) ma sia prima che dopo ¨¨ stato un ¡°martello¡± con il cronometro addirittura ¡°monotono¡±, sempre con lo stesso ritmo. Solamente Quartararo vola sotto l¡¯1¡¯39.5 (1¡¯39.435 al decimo giro) mentre altri 11 piloti girano fra l¡¯1¡¯39.5 e l¡¯1¡¯40. Otto piloti girano sull¡¯1 e 40 e i rimanenti quattro piloti (Darryn Binder, Bezzecchi, Di Giannantonio, Savadori) sull¡¯ 1 e 41. Che dire? Il risultato finale nell¡¯ottovolante di Portimao, oltre a confermare le qualit¨¤ da ¡°number one¡± di Quartararo, ridimensiona le critiche sulla Yamaha considerata ¡°superata¡± per il motore ¡°quattro in linea¡±, ritenuto un handicap.?
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la "vecchia" yamaha
¡ª ?Si dice: anche Quartararo fino alla vigilia del round del Portogallo era scontento della sua Yamaha. Vero. Ma qual ¨¨ il pilota che non si lamenta del proprio mezzo? In questo caso, peraltro, il campione d¡¯Oltralpe ¡°scalcia¡± anche o soprattutto per questioni contrattuali che a breve si chiuderanno ¨C toccando ferro ¨C con la riconferma. In MotoGP ogni corsa fa storia a s¨¦: niente ¨¨ automatico e ripetersi non ¨¨ mai scontato. Dopo Portimao sar¨¤ per¨° difficile dire ancora che questa Yamaha (di Quartararo) vada messa in soffitta. Nella MotoGP di oggi, potenza e velocit¨¤ contano, ma conta ancor di pi¨´ l¡¯equilibro complessivo del mezzo, la sua guidabilit¨¤, la salvaguardia della gomma. In questo, la M1 ¨¨ davvero extra, specie in frenata e a centro curva, base per l¡¯accelerazione, tutti punti decisivi per abbassare il tempo sul giro e fare la differenza con gli avversari. Sui continui saliscendi dell¡¯Algarve dove ¨¨ difficile centrare le staccate con il rischio di arrivare lunghi in discesa e di frenare in anticipo in salita quel che conta ¨¨ l¡¯equilibrio pilota-moto ed ¨¨ su questo che l¡¯artista Quartararo sulla M1-orologio ha pennellato traiettorie ¡°uniche¡± facendo la differenza in curva, specie nell¡¯ultimo settore e nel curvone che precede il traguardo. Altro discorso per le altre Yamaha, con Dovizioso 11¡ã a mezzo minuto (+29.029) e con Morbidelli 13¡ã a + 33.354 evidentemente alle prese con problemi pesanti, non solo di feeling, che vanno al di l¨¤ delle rispettive cavalcature.?
il messaggio di portimao
¡ª ?Che dire, dunque, di questa gara di Portimao? Con lo sguardo superficiale, una corsa poco avvincente almeno rispetto alla lotta per il primo posto, dato l¡¯assolo di Quartararo. Di certo ¨¨ stata una gara di ¡°qualit¨¤¡± che ridisegna i valori in campo, con premiati, rimandati e puniti, mettendo ancor pi¨´ pepe a un campionato in ebollizione, per¨° in cerca di identit¨¤. Che non vuol dire tornare ai tempi del ¡°dominatore unico¡± ma non far passare l¡¯idea che tutti ogni gara sono davvero ¡°number one¡± e possono vincere in quanto tutti fuoriclasse. Gi¨¤ i prossimi tre round, con tre circuiti tosti quali Jerez, Le Mans, Mugello, potranno dire qual ¨¨ il vero stato della fiera. Jerez, circuito per palati e manici ¡°fini¡±, ¨¨ gi¨¤ qui, in attesa di conferme e smentite. Una occasione da non perdere per chi, come Miller che a Portimao ha messo a terra Mir e per altri come Bastianini, Martin, Binder, vogliono non perdere il treno che conta. Sar¨¤, soprattutto, la volta buona per la resurrezione di Pecco Bagnaia e la Ducati ufficiale e il ritorno in vetta di Marc Marquez?
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