La sessione coinvolge Ducati, Suzuki (con i collaudatori Pirro e Guintoli), Ktm e Aprilia, ma serve soprattutto per oliare i meccanismi legati all'osservanza del protocollo anti Covid-19
Prove tecniche di mondiale. I test della MotoGP, che da oggi apre la tre giorni di prove a Misano, segnano la ripartenza della classe regina del motomondiale dopo una serie di sessioni private dei piloti, scesi in pista a vario titolo per tornare in azione dopo il lockdown. Un bell'antipasto in attesa del via del mondiale, il 19 luglio a Jerez.
Lo schieramento
¡ª ?Sul circuito Marco Simoncelli gireranno, sia la MotoGP, il primo giorno, sia la Superbike, dal 24. In azione Ducati e la Suzuki con i propri collaudatori, rispettivamente, Michele Pirro e Sylvain Guintoli, mentre l'Aprilia e la Ktm, che godono delle concessioni, potranno schierare i piloti titolari: Aleix Espargaro e Bradley Smith per la Casa di Noale; Pol Espargaro, Brad Binder, Iker Lecuona, Miguel Oliveira e il collaudatore Dani Pedrosa per quella austriaca. Con aerodinamica e motori congelati per Ducati e Suzuki, mentre Aprilia e Ktm hanno tempo per omologare i loro propulsori fino al 29 giugno, molto del lavoro sar¨¤ imperniato sui restanti settori tecnici, come l'elettronica, ma soprattutto sulla dimestichezza nell'osservanza del protocollo sanitario anti Covid-19.
Regole da seguire
¡ª ?Questo prevede, a grandi linee, accessi scaglionati alla pista - parliamo degli addetti, i test sono a porte chiuse e quindi vietati al pubblico -, l'imposizione della mascherina, l'obbligo di passare dalla 'zona triage', per misurazione della febbre e la sanificazione della mani, la comunicazione preventiva dei nominativi dei partecipanti e addetti, l'adozione dei guanti monouso, l'obbligo della distanza interpersonale di almeno 2 metri, l'utilizzo di barriere per il distanziamento, la sanificazione degli ambienti, il contingentamento del personale addetto, misure rigide per gli interventi dei soccorsi in pista (i soccorritori devono avere mascherina FFP2, doppi guanti, occhiali protettivi), numero massimo di vetture (90) nel paddock e di persone contemporaneamente nel box (12 o 3 a seconda della grandezza del box) e varie regole per la gestione di casi sospetti o sintomatici.
I limiti per i GP
¡ª ?Sar¨¤ insomma un collaudo importante, non solo per i mezzi, ma anche per il meccanismo di operativit¨¤ di meccanici e tecnici, in vista della ripresa del mondiale, il 19 luglio a Jerez, dove il protocollo sanitario predisposto dalla Dorna prevede un personale contingentato in questo modo: 45 persone per i team MotoGP (25 per i team indipendenti), 12 per team di Moto2 e Moto3 pi¨´ i tecnici essenziali in supporto delle scuderie.
Gazzetta dello Sport
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