Tre icone del motociclismo italiano si sono raccontate all'evento ¡°Meet the titans¡± organizzato da Prometeon al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano: quanti aneddoti da Giacomo Agostini, Marco Lucchinelli e Loris Capirossi
Metti la storia del Motomondiale sul palco del Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano. Prometeon,?dopo l¡¯Italia campione del mondo di calcio nel 1982 e i protagonisti del periodo d'oro della pallavolo negli anni '90, ha portato a dialogare con Roberto Righi, direttore generale di Prometeon,?Giacomo Agostini, Marco Lucchinelli e Loris Capirossi. 15 titoli complessivi tra 250 e 500 per "Ago", ancora oggi il pilota pi¨´ titolato di sempre; un titolo in 500 nel 1981 per Lucchinelli, ricordato soprattutto per lo stile spettacolare e spericolato; due iridi in 125 e una in 250 per "Capirex". Ad accompagnare il racconto della serata l¡¯attore e doppiatore Luca Ward, che ha introdotto i quattro "capitoli" in cui ¨¨ stato diviso il talk: gli inizi, la passione, i rivali e la fine della carriera.
Gli inizi
¡ª ?La carriera di Agostini ¨¨ iniziata contro la volont¨¤ del padre, che non avrebbe voluto che corresse in moto. "A 18 anni mi regal¨° un'Alfa Romeo Giulietta perch¨¦ dimenticassi le due ruote", racconta Giacomo. Corse la sua prima gara con una moto privata e un meccanico che di professione faceva il panettiere, arrivando secondo su 40. "L¨¬ ho pensato che forse mio padre non aveva ragione. Ho conosciuto i meccanici Morini, che mi hanno sistemato la moto e ho iniziato a vincere". Morini ¨¨ stato anche il primo costruttore a offrire una sella ufficiale al pilota bresciano, che vinse subito due titoli italiani. Motivazioni un po' diverse per Marco Lucchinelli, che racconta di aver iniziato a correre perch¨¦ "aveva paura di lavorare". Dei tre, ¨¨ stato Capirossi a cominciare pi¨´ giovane, tanto che a 4 anni gi¨¤ si allenava con una piccola moto costruita dal padre. "Da 4 a 14 anni ho fatto solo motocross, poi sono passato alla pista", racconta. E ci ha messo davvero poco per vincere, tanto che a 17 anni era gi¨¤ campione del mondo in 125. Questo record resiste tutt'ora e non potr¨¤ pi¨´ essere battuto a causa dei nuovi regolamenti, tanto che Loris ha scherzato dicendo "ho cambiato la regola mettendo la soglia minima a 18 anni, cos¨¬ il record rimane a me!".
La passione
¡ª ?L'amore per la moto accomuna naturalmente tutti e tre i campioni. "Per me ¨¨ sempre stato un gioco, appena salgo in moto mi diverto", ha detto Capirossi. "Nessuno della mia famiglia veniva a vedermi, mi dicevano che mi sarei fatto male. Ma quando sono diventato campione del mondo c¡¯erano tutti a prendersi i meriti", ha scherzato invece Lucchinelli. Poi ¨¨ stato il momento del confronto con la MotoGP di oggi. "Ai miei tempi la tuta pesava un chilo, quelle di oggi 8-9 e hanno pure l¡¯airbag. All'inizio il casco integrale mi dava pure fastidio", ha raccontato Agostini, ricordando anche il suo primo test con i freni a disco e la presenza delle vie di fuga nei circuiti moderni. Capirossi invece ha affermato che, nonostante le moto moderne siano piene di elettronica, il pilota fa ancora la differenza: "Se mettessimo Ago con 40 anni in meno su una MotoGP andrebbe fortissimo, lo stesso vale per Marco. Questo perch¨¦ sono campioni e hanno talento".
I rivali
¡ª ?Il terzo capitolo della serata ¨¨ stato dedicato alle grandi rivalit¨¤ in pista. Per Agostini il nome principale ¨¨ stato quello di Mike Hailwood: suo compagno di squadra ai tempi di MV Agusta, fu il suo grande avversario e protagonista di tante battaglie. Lucchinelli cita invece Kenny Roberts e soprattutto Barry Sheene, con cui svilupp¨° anche un rapporto di grande rispetto e amicizia. "Nel 1981, la gara di Imola l¡¯ho vinta grazie a Barry Sheene. Nel giro di allineamento avevo un¡¯intermedia all¡¯anteriore una slick dietro, ma lui mi disse di cambiare la gomma perch¨¦ se avesse piovuto avrebbero fermato la corsa. Lo feci e vinsi la gara proprio davanti a lui". Per Capirossi invece i grandi avversari furono gli italiani come Max Biaggi, Doriano Romboni, Alessandro Gramigni e Luca Cadalora. E proprio a tal proposito, ha ricordato un episodio avvenuto in Brasile con il pilota modenese: "L'ho passato all¡¯esterno, ero contento, mi sono girato a guardarlo e lui rideva¡", ha raccontato, un episodio confermato dallo stesso Cadalora presente in sala.
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La fine della carriera
¡ª ?Nell'ultima parte della serata, i piloti hanno ricordato come hanno capito che fosse giunto il momento di lasciare le corse. "? stato difficilissimo, ho pianto due o tre giorni", ha raccontato Agostini. "Ero ancora giovane, ho smesso a 37 anni. Sai che quel tipo di emozioni non le proverai pi¨´". Per Lucchinelli, invece, sono state le parole del team manager Castiglioni a convincerlo ad appendere il casco al chiodo: "Mi ha ricordato che avevo due figli, allora sono passato a fare il team principal in Superbike e ho vinto il titolo nel 1990", ha raccontato. Infine, Loris Capirossi ha detto che la decisione di smettere ¨¨ maturata dopo una caduta nel 2011. "Ma il momento pi¨´ duro ¨¨ stato l¡¯inizio del Mondiale successivo, il fatto di non essere in griglia. L¨¬ ¨¨ stato difficile".
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