Lo spagnolo della Honda vince davanti alle Yamaha del pesarese e Vinales dopo una gara molto combattuta. Il forlivese della Ducati in crisi dice quasi addio ai sogni iridati. 6¡ã Iannone
Inarrestabile come l’oceano che ha avuto davanti agli occhi negli scorci pi¨´ suggestivi della corsa: Marc Marquez vince a Phillip Island, mette in carniere la sesta vittoria stagionale, ma soprattutto allunga deciso le mani verso la sua sesta coppa iridata. ? l¨¬: con 33 punti di vantaggio su Dovizioso, oggi solo 13¡ã, la pu¨° sollevare gi¨¤ in Malesia, domenica prossima. Gli baster¨¤ non perdere pi¨´ di 7 punti dal forlivese, mai cos¨¬ in crisi in questa stagione. Sul traguardo del GP d’Australia Marc fornisce un'altra dimostrazione di forza e precede Rossi e Vinales, a podio dopo una grande gara da protagonisti che risolleva una Yamaha piuttosto in ombra nelle precedenti esibizioni.
planata —
In uno scenario impareggiabile per bellezza, e sotto un cielo soleggiato che non ha riservato scherzi meteorologici, Marquez svetta in planata verso l'iride come i gabbiani che sorvolano l’Isola di Filippo: si impone alla distanza, usando la redditizia strategia dell'attacco nel finale, dopo una gara tirata e con un gruppo serrato di contendenti ad alternarsi nelle posizioni di vertice fra duelli, staccate e spallate.
Il vincitore Marquez fra Rossi (2¡ã) e Vinales (3¡ã). Ap
splendido vale —
Rossi, unico dei big a optare per una scelta differente di mescola al posteriore, ¨¨ stato uno di questi splendidi spadaccini: il pesarese inizia in modo garibaldino, va anche al comando, poi resta nelle posizioni di vertice a duellare con Zarco e fare sportellate con Marquez (vedi sotto). Vecchie ruggini con entrambi e la voglia di non mollare in una gara decisamente migliore di quanto avesse fatto vedere nelle prove. Il vecchio leone non molla, non vuole farlo: insidia Marc, pungola Vinales, ricaccia indietro Iannone e soprattutto regola nel finale Zarco, 4¡ã dopo una gara da protagonista, nel bene e nel male. Grande prestazione di carattere per Vale, ma non serviva una controprova. Alle spalle di Rossi, Vinales chiude il podio, ma scivola a -50 ed esce definitivamente, anche per l'aritmetica, dai giochi iridati.
dovi quasi out —
Quelli che sono ormai quasi preclusi anche per Dovizioso: il forlivese della Ducati, gi¨¤ 11¡ã in griglia e chiamato a una gara di rincorsa, deve quasi alzare bandiera bianca gi¨¤ in avvio, per un dritto all'inizio del secondo giro che lo fa precipitare al 20¡ã posto. Da l¨¬ inizia una risalita che per¨° non ¨¨ impetuosa come l'oceano che contorna la pista: il suo 13¡ã posto (e due posizioni perse proprio in volata, una contro la Ducati Pramac di Redding...) dopo tante difficolt¨¤ sa quasi di resa definitiva.
la gara —
Prima del via giochi di marcature sulla scelta delle gomme, una delle chiavi soprattutto per il consumo della posteriore alla distanza: quasi tutti optano per la soft dietro, con Rossi che ha per¨° la media. Lo scatto al via ¨¨ di Miller, seguito da Marquez, Vinales e Rossi. Zarco al 3¡ã giro prova ad abbattere Marquez al tornantino con una delle sue entrate 'alla playstation' con toccata (vedi sopra) che avvantaggia i due della Yamaha. Al 6¡ã giro Miller cede la leadership e comando si alternano il solito Zarco e Rossi in un gruppo compatto di 7-8 piloti (ci sono pure Iannone e Crutchlow) racchiuso in 1" con tanti duelli interessanti e Marquez che sembra in posizione di attesa. Lotta serrata, anche Vinales va in testa prima di un brivido in staccata con Iannone, e la sensazione che si decider¨¤ tutto in volata. A 4 giri dal termine Marquez, in testa, fa un piccolo strappo agevolato dalla battaglia da ferri corti fra Rossi, Iannone e Zarco: l'abruzzese, finalmente rivisto ad alti livelli, non fa complimenti a usare i muscoli e il pesarese e il francese scorticano a pi¨´ riprese le loro carene.
il finale —
Alla fine, alle spalle del trionfatore spagnolo spunta Rossi, che tira la volata al compagno. 4¡ã Zarco, poi Crutchlow, un tonico Iannone e Miller, 7¡ã e rigenerato dall'aria di casa dopo la recente frattura alla tibia. Ancora show a Phillip Island, come spesso capita: peccato che sul palco non si sia vista la Ducati, preceduta anche dalle due Ktm (9¡ã Pol Espargaro, 10¡ã Smith), per una volta attrice non protagonista di un mondiale che ha comunque contribuito a rendere fin qui molto bello.
Massimo Brizzi
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