MotoGP, slitta la decisione UE sull'accordo Liberty-Dorna

L’attesa sentenza del 19 dicembre non ha dato il via libera al cambio di proprietà: decisione rinviata di sei mesi. Intanto il 2024 è un anno record per le presenze nei circuiti: superata quota 3 milioni

La Ue, alla Ponzio Pilato, non boccia ma neanche approva l’acquisizione di Dorna, quindi della MotoGP, da parte di Liberty Media. L’attesa sentenza Ue del 19 dicembre non ha dato il via libera al cambio di proprietà della MotoGP che così, almeno ufficialmente, non passa ancora da Dorna a Liberty Media, il colosso Usa che dal 2006 gestisce i diritti commerciali della Formula 1 e ha un valore complessivo di 21 miliardi di dollari. Una operazione, quest’ultima, molto attesa, da 4,2 miliardi di euro, con l’obiettivo di dare una svolta al Motomondiale, specie sul piano dell’immagine e della comunicazione globale, sulla scia della F1.?Il cambio di proprietà della MotoGP e di altri campionati iridati del motociclismo, annunciato lo scorso aprile, forse con eccessivo ottimismo non tenendo conto dei nodi burocratici-istituzionali, per essere formalizzato entro la fine del 2024, resta dunque ancora sotto esame da parte dell’Unione Europea.?

rinvio di 6 mesi

Così si dovranno aspettare ancora quasi sei mesi, fino al 14 maggio 2025, per arrivare a sciogliere tutti i nodi, che secondo la Ue, sono ancora aperti per consentire a Liberty Media di “fare della MotoGP una nuova F1”. Nello specifico, La Commissione Europea ha infatti avviato "un'indagine approfondita" per valutare, ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, se sia ammissibile il matrimonio tra il colosso Usa dell'intrattenimento che possiede il Formula One Group 1 e Dorna Sports, la società spagnola che ha l'esclusiva dei diritti commerciali della MotoGP e della Superbike.?Ieri Liberty Media ha annunciato di aver ricevuto la notifica dell'apertura di un'indagine più approfondita (fase 2) e in una nota spiega che "tutte le parti hanno concordato di estendere il processo di revisione e ritengono che la Commissione Ue giungerà a una conclusione positiva". "Acquisendo Dorna Sports, Liberty Media deterrebbe i diritti commerciali di due degli sport motoristici più popolari in Europa: Formula 1 e MotoGP. Dobbiamo valutare più attentamente se tale acquisizione possa avere effetti negativi sulle emittenti europee, ad esempio un aumento delle tariffe di licenza - spiega la spagnola Teresa Ribera, Commissaria europea per la concorrenza - e, in ultima analisi, sui consumatori europei e sugli appassionati di sport motoristici attraverso prezzi più alti. Allo stesso modo, prenderemo in considerazione qualsiasi affermazione comprovata delle parti sui possibili benefici che questa acquisizione potrebbe portare, per i fan, l'industria e i consumatori".?

parla il?CEO di Dorna Sports

"Ci aspettiamo che questa acquisizione riceva l'approvazione da parte dell'Unione Europea -le parole riportato sul sito motogp.com di Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna Sports, detentore dei diritti della MotoGp-. Siamo entusiasti dalla potenziale opportunità di lavorare con Liberty Media. Nel frattempo, restiamo impegnati nella nostra strategia che consiste nel portare questo sport verso nuove vette e nel continuare il nostro impressionante tasso di crescita, espandendo ulteriormente la nostra fan base globale di oltre 500 milioni di appassionati. Nel 2024 per la prima volta nella storia abbiamo registrato una presenza di oltre tre milioni di spettatori e su sei piste sono stati scritti dei nuovi record assoluti. Il GP di Francia ha riscritto tutti i record in termini di presenze. Guardando avanti, non vogliamo soltanto ripeterci ma vogliamo fare ancora meglio e siamo orgogliosi che la nostra strategia stia già iniziando a dare i suoi frutti. Speriamo che gli appassionati siano entusiasti come lo siamo noi in merito al futuro e all'incredibile nuova stagione che è appena dietro l'angolo".?La Commissione avrà tempo 90 giorni lavorativi, fino al 14 maggio prossimo, per decisione.?

non solo motogp

Oltre alla MotoGP, l’obiettivo di Liberty Media è prendere il controllo anche di tutti i campionati organizzati fin qui dalla società spagnola Dorna Sports SL (inglobata nel “Formula One Group” della multinazionale americana), di fatto l’intero pacchetto delle corse di velocità del motociclismo internazionale: i due campionati di supporto alla “classe regina” quali Moto3 e Moto2, il Motul FIM World Superbike, il FIM MotoE World Championship, il FIM Women's Motorcycling World Championship e tutte le serie propedeutiche all’arrivo nel motomondiale come il JuniorGP, il FIM MiniGP World Series e le varie Talent Cup sparse per il mondo. Liberty Media, oltre a detenere il 100% della Formula1 controlla anche Ouint (società che gestisce la vendita dei biglietti, le ospitality ed esperienze di viaggio per eventi sportivi e di intrattenimento con rapporti privilegiati con F1, MotoGP, NBA ed il Kentucky Derby). L’acquisizione dell’86% da parte di Dorna è pagato per il 65% in liquidità e per il restante 21% con azioni ordinarie dello stesso “Formula One Group”. Il 14% resterà a Dorna con Carmelo Ezpeleta ancora CEO della nuova società MotoGP. In carico a Dorna Sports SL resta anche l’attuale debito di 975 milioni, non assorbito da Liberty Media. Una operazione azzardata, questa avviata da Liberty Media Corporation? Pare proprio di no. La società che gestisce interessi in diverse attività nel settore dei media, delle comunicazioni, dello sport e dell’intrattenimento prevede nel 2026 di portare il giro d’affari relativo alle sponsorizzazioni in Formula 1 e in MotoGP oltre i 90 miliardi di dollari, 20 miliardi in più degli attuali. L’aumento coinvolge anche i diritti televisivi che stando al colosso americano passeranno da 56 a 64 miliardi di dollari a livello mondiale. Anche per un colosso come Liberty Media, almeno nella Ue, non ci sono scorciatoie. Comunque, la sostanza non cambia. Liberty Media non farà passi indietro. Così la F1 “compra” la MotoGP? E’ l’ora di passare alle proposte concrete, a quale MotoGP punta Liberty Media. Giusto rinnovare la classe regina del motociclismo, come è già stato fatto, a suo tempo e si continua a fare, per la Formula Uno. Ma la MotoGP, va ribadito, non è la F1.